Apple, Microsoft e RIM fanno guerra a Google e Samsung
Dolcetto o scherzetto? Lo scorso 31 ottobre un consorzio di compagnie rivali a Google (Microsoft, Apple, RIM, Ericsson e Sony) ha depositato almeno 15 cause legali contro Samsung, Huawei, HTC e LG. Il consorzio sostiene che queste aziende violino alcuni brevetti fondamentali per la tecnologia cellulare.
Le funzioni che sarebbero state trafugate dai produttori di dispositivi Android riguardano funzioni basilari che si trovano in uno smartphone, oltre a sistemi per la lettura delle e-mail, localizzazione e funzioni di Hotspot.
La causa cita direttamente tutte le aziende qui elencate, e accusa la stessa Google di avere violato, con AdWords, un brevetto risalente al 2000.
Interessante notare come si faccia riferimento a dispositivi specifici per alcune compagnie, mentre per Samsung si passi all’attacco dell’intera gamma di dispositivi venduti dai coreani. Nella causa si parla infatti dei “Dispositivi di Comunicazione Mobile Samsung”. La causa fa poi i nomi specifici di Samsung Captivate e Galaxy S III.
I nomi dell compagnie del consorzio potrebbero esservi famigliari. Si tratta infatti dello stesso consorzio che si era unito per mettere le mani sui brevetti della compagnia canadese (ora defunta) Nortel. Nortel, che ha dichiarato la bancarotta oltre dieci anni fa, ha svenduto i suoi brevetti all’asta lo scorso anno, e in una corsa tra Google il consorzio, Apple, Microsoft e soci l’hanno avuta vinta per la bellezza di 4,5 miliardi di dollari. Google si è forse lasciata sfuggire l’occasione di mettere le mani sui brevetti di Nortel perché stava già contando le banconote per l’acquisto di Motorola Mobility, costato a Mountain View la bellezza di 12,5 miliardi di dollari.
Sembra anche che Samsung, in particolare, fosse stata avvertita della causa legale, ma abbia scelto di non fare nulla in attesa che il consorzio presentasse ufficialmente la causa in un tribunale. Ora possiamo aspettarci qualche mossa da parte di Google, che proverà a fare causa al consorzio impugnando qualche altro brevetto molto specifico.
Se la causa dovesse trascinarsi davanti a un giudice, come è quasi certo avverrà, ci troviamo davanti al nuovo caldo caso legale che ci accompagnerà per i prossimi mesi, come già era stato per Apple VS Samsung. Nel frattempo c’è chi, come Joe Mullin di Ars Technica, mette in discussione il funzionamento del sistema dei brevetti negli Stati Uniti. Nato per salvaguardare l’idea di un inventore, il sistema si è ora trasformato in una vera e propria distrazione burocratica.
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