Apple licenzia un Genius volontario ad Haiti

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Da un lato il coraggio di un dipendente Apple che decide di recarsi a Santiago, nella Repubblica Dominicana, per unirsi ad una organizzazione umanitaria che presta soccorso a tutte le persone coinvolte nella tragedia di cui tutti voi siete a conoscenza. Dall’altro Apple che, ignara dei motivi per cui il Genius si è assentato dal lavoro per diversi giorni, decide di licenziarlo. E’ una delle tante piccole storie contingenti legate all’immensa tragedia del terremoto ad Haiti.

Secondo quanto dichiarato dall’ormai ex-Genius di Apple, “La settimana scorsa ho avuto l’opportunità di volare a Santiago nella Repubblica Dominicana come componente di un gruppo di volontari, per prestare soccorso ad Haiti. Stavo lavorando con un gruppo volontario co-sponsorizzato da Airline Ambassadors […] e dalle Nazioni Unite.”

Per i dipendenti degli Apple Store vige, fra le altre, la policy del “three no call / no show” validi per il possibile licenziamento; in poche parole, se un dipendente non comunica la sua assenza e non si presenta a lavoro per tre volte può essere automaticamente licenziato. Come racconta il dipendente, “Oggi, 23 gennaio 2010, sono stato licenziato da Apple. Mi è stato detto che non ho rispettato il protocollo, il quale prevede la comunicazione di ogni giorno in cui sono assente, e che le tre no call/no show sono motivo di licenziamento. Ho pensato che spiegando dove fossi stato negli ultimi cinque giorni sarebbe stato sufficiente, chiaramente non lo è stato.” Egli stesso ha ammesso di non essere troppo sorpreso dell’accaduto, ma di essere triste per la mancanza di sensibilità mostrata nei suoi confronti.

Di certo il motivo del licenziamento non è legato al luogo o all’attività di volontariato del dipendente; Apple, infatti, si è dimostrata solidale ed ha indetto una raccolta fondi (attraverso iTunes) da divulgare in beneficenza alla Croce Rossa ed è difficile pensare che chi di dovere sia stato così crudele da non poter chiudere un occhio. Del resto le regole sono regole e, per quanto si possa essere sensibili e dispiaciuti per la perdita di questo lavoratore mirabile, vanno rispettate. Probabilmente sarebbe stato più saggio chiedere delle ferie o dei giorni di permesso, giustificate da un gesto nobile.

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15 commenti su “Apple licenzia un Genius volontario ad Haiti”

  1. Ma non potevi dire dove andavi? Certo Apple poteva anche essere comprensiva, ma onestamente in aziende così grandi è difficile stare attenti ai dettagli

    L’assenza ingiustificata dal lavoro è grave per qualunque motivo: bastava dire al tuo responsabile dove andavi… per di più sotto il periodo natalizio

    Bah

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  2. saranno anche genius ma suvvia….la prima cosa da fare e’ contattare sempre un responsabile…e poi e’ poco credibile improvvisamente prende il primo aereo e se ne va a Santiago ?

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  3. Sono daccordo anche io con Apple. Non è che se si sbrigava ad andare avrebbe potuto fare chissà cosa….meglio attendere un giorno a sistemare le carte e poi partire sereni. Società grosse come Apple non possono permettersi di “chiudere un occhio”, giusto cosi.

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  4. @ Picchiatello:
    già….poi un sms poteva anche mandarlo al responsabile mentre si imbarcava…..magari non era sufficente, ma almeno valeva come prova della sua buona fede….

    bah…partire “al volo” e “dimenticarsi” di avvisare mi pare un pò stupidino altro che Genius!

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  5. Nella norma dell’individuo medio americano, un totale “idiot”! Incredibile che gli usa siano “La più grande potenza del mondo”… ma a quanto pare sanno fare squadra e come gruppo sono forti. Peccato invece che noi “italioti” siamo individualmente dei “genius” ma incapaci a fare gruppo, altrimenti sai che “mostri”!!!!

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  6. Ora un conto e dire: scusi signor superiore vorrei prendermi una settimana di ferie per aiutare gli haitiani;
    un altro conto e andarsene e basta

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  7. ehh sti dipendenti Apple non sono molto svegli… mica come noi italiani che timbriamo e poi andiamo a bere capuccini dove vogliamo…

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