Jon Lech Johansen, il programmatore norvegese meglio noto come DVD Jon, padre del software doubleTwist, è stato chiamato in causa nel caso noto come Apple iTunes iPod antitrust litigation, vale a dire il procedimento contro il sistema Fair Play che prese il via nel 2005 dalla denuncia dell’utente iTunes Thomas Slattery e che da allora si è “fuso” con altre due cause simili (fonte: wiki).
A DVD Jon è stato inviato un ordine di subpoena che obbliga il programmatore a produrre tutti i documenti che testimonino il suo rapporto con Apple. Gli avvocati dell’accusa vogliono capire a fondo quali rapporti intercorrano fra Johansen e l’azienda di Cupertino in relazione a doubleTwist. Il software di Jon permette agli utenti di sincronizzare moltissimi player MP3 o smartphone con la propria libreria musicale iTunes (comprese le tracce acquistate da iTunes Store), una pratica che Apple impedisce attraverso il sistema Fair Play, ovvero proprio la tecnologia chiamata in causa nel procedimento legale.
Sibillina la riposta che Johanssen dal suo blog ha indirizzato ai mittenti della lettera:
“Consiglio all’accusa di prendersi un po’ meno sul serio e di provare la cura per l’invidia dell’iPhone”
“La cura per l’invidia dell’iPhone” è lo slogan commerciale di doubleTwist, ad indicare con ironia che il software, grazie ad un sistema legale (basato su un sorta di riscrittura delle tracce multimediali) permette di superare i complessi meccanismi pseudo-freudiani che portano chi possieda un player o uno smartphone diverso da iPhone e iPod a maledire Apple ad ogni tentativo di sincronizzazione del proprio dispositivo tramite iTunes.
La frase, durante il periodo del WWDC 2009, campeggiò per diversi giorni su una vetrata di proprietà della BART (la società della metropolitana) che però fa parte dello stabile che ospita uno dei principali Apple Store di San Francisco (foto ad inizio post). DVD Jon, a mo’ di sfida verso Cupertino, era riuscito a far installare un grosso cartellone pubblicitario la cui grafica, per altro, faceva sembrare il tutto una legittima iniziativa commerciale made in Apple.
La questione, in ogni caso, è quanto mai attuale. Basti pensare a Palm che ha bellamente sfruttato il know how degli ex-dipendenti Apple che fanno parte del proprio organico (in primis il CEO John Rubinstein) per sviluppare sul Pre la possibilità di far connettere il dispositivo direttamente ad iTunes al fine di promuoverla come vera e propria feature.
Sul sito di Johansen si può prendere visione della lettera, scannerizzata e caricata su Scribd.
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Io proprio non capisco perchè si desidera sincronizzare i propri player con iTunes, io pagherei per evitare di farlo con i miei iPod o con l'iPhone, cosa c'è di più bello di un copia e incolla tra cartelle?
Mah!!!