Se ne parlava ormai da un bel po’ di tempo e il rumor è finalmente divenuto realtà: iPhone OS 4 ora si chiama, più semplicemente, iOS 4. Con il lancio di iPad (che tuttora monta una versione particolare di iPhone OS) si è resa necessaria l’unificazione del nome del sistema operativo mobile di Apple, senza specificazioni legate ad un preciso dispositivo.
Come però spesso accade per nomi commerciali corti e accattivanti, la nuova denominazione era già “presa”. Chi si occupa di networking e reti avrà subito notato che iOS ricalca fedelmente il nome del sistema operativo IOS che Cisco monta sui propri diffusissimi router. Lo hanno notato in tempo anche a Cupertino e, a quanto risulta, è già stato firmato un accordo fra Apple e Cisco per la concessione del nome.
L’ufficio legale di Apple non ha di certo scordato la causa che la Cisco Systems intentò contro l’azienda nel 2007, rea di aver utilizzato il marchio “iPhone” senza chiedere il permesso. Il trademark, a quel tempo, era già associato ad una gamma di telefoni IP della società di networking, che non gradì l’usurpazione.
In questo caso lo scenario probabilmente non si sarebbe ripetuto, dato che IOS di Cisco appartiene ad una categoria commerciale differente rispetto all’iOS di Apple, ma Sewell e gli altri avvocati di Cupertino hanno preferito muoversi con i piedi di piombo per non rischiare un’altra dispendiosa causa.
In ogni caso più che di cessione del nome è bene parlare di concessione in licenza. La portavoce di Cisco, Kristin Carvell, ha dichiarato:
“Cisco ha acconsentito a licenziare il trademark iOS ad Apple per l’uso come nome del sistema operativo Apple per l’iPhone, l’iPod touch e l’iPad. La licenza è valida per il solo uso del trademark e non per specifiche tecnologie”.
Diverso l’accordo con FaceTime, azienda meno nota che si occupa di sicurezza nell’ambito del social networking che ha acconsentito di cedere il proprio nome ad Apple (che lo userà per la videochat di iPhone 4) senza restrizioni, annunciando un imminente rebranding della società come conseguenza dell’accordo.