I contorni della strategia Apple per il lancio di un dispositivo biometrico (vulgo iWatch) cominciano a farsi sempre meno fumosi. Il New York Times, con un articolo di Nick Bilton, ha svelato ieri che a dicembre alcuni dirigenti dell’azienda hanno ottenuto un’incontro con la Food And Drug Administration americana (FDA), l’organismo che regola la commercializzazione dei farmaci e dei dispositivi medicali negli Stati Uniti. Nel frattempo 9to5 Mac lascia trapelare qualche informazione in più su Healthbook, un’applicazione dal nome a dir poco rivelatore che Apple starebbe sviluppando per l’inclusione in iOS 8.
Incontro con la FDA
L’incontro fra i dirigenti Apple e alcune personalità di rilievo della FDA è avvenuto il 13 dicembre scorso. Finora nessuno se n’era accorto, ma un legale di uno studio che si occupa del settore medico-scientifico lo ha “scovato” in un calendario pubblico degli incontri dell’amministrazione con executive che non hanno cariche governative.
Alla riunione hanno partecipato Jeff Williams, SVP addetto alle operazioni, Bud Tribble, VP responsabile della divisione software, Michael O’Reilly – ex Chief Medical Officer della Masimo che Apple ha assunto pochi mesi fa – e un’altro dipendente Apple, Tim Powderly, che si occupa più direttamente di relazioni con le autorità governative.
Dall’altra parte del tavolo sedevano Jeff Shuren, direttore della divisione della FDA che si occupa dell’approvazione di dispositivi elettromedicali e radiologici, e Bakul Patel, autore delle linee guida della FDA in materia di app a fini medicali. Il ruolo e l’importanza dei presenti (da una parte e dall’altra) fa pensare a tutto tranne che ad un normale incontro di routine. Non è difficile ipotizzare che sul tavolo ci fossero questioni importanti e secondo il New York Times questo era un’incontro preliminare per definire una roadmap di approvazione di dispositivi e applicazioni, oppure una riunione finalizzata a risolvere qualche difficoltà relativa a prodotti già in fase di approvazione.
HealthBook e iOS 8
Sulla scia del report del New York Times da 9to5 Mac arrivano altre indiscrezioni a rincarare la dose.
Secondo le “solite” fonti anonime che hanno familiarità con la questione, Apple starebbe lavorando attivamente alla realizzazione di un dispositivo da integrare con iOS 8 grazie ad un’applicazione dedicata chiamata Healthbook.
Lo scopo dell’applicazione sarebbe quello di rendere semplice immediata la registrazione e il tracking dei più disparati valori biometrici e vitali, ottenuti naturalmente grazie ad un iWatch o altro dispositivo analogo.
In altre parole un iWatch avrebbe sia la funzione di strumento di monitoraggio dell’attività fisica sia una più generica funzione di monitoraggio continuo di parametri quali il battito cardiaco, la pressione, il livello di idratazione ed anche la glicemia.
L’applicazione Healthbook, a quanto rivelerebbero le fonti, prenderà spunto dalle interfacce di altre applicazioni Apple per iOS, Passbook in primis, integrandosi con altre app come i Promemoria. Il logo dell’applicazione, scrive 9to5 Mac, assomiglia proprio a quello di Passbook, ma include piccoli simboli che indicano i parametri biometrici registrati.
I piani per Healthbook prenderanno forma in iOS 8, nome in codice Okemo (nota località sciistica del Vermont). Il nuovo sistema operativo sarà una releasive “iterativa” che non cambierà radicalmente l’approccio di iOS 7 e costruirà piuttosto sulle nuove fondamenta con feature e miglioramenti di entità minore.
Progetto segreto e ancora molti dubbi
Sull’iWatch al momento stanno lavorando in tanti, ma ciò nonostante la segretezza del progetto è assoluta. A ricoprire il ruolo più importante potrebbe essere Bob Mansfield, ex SVP dell’Hardware che ha ritardato di due anni il proprio pensionamento per rimanere a Cupertino ed occuparsi delle generica divisione “Technologies”. Un’altro dirigente di rilievo coinvolto nel progetto è Kevin Lynch, ex-Adobe, che avrebbe la responsabilità dello sviluppo hardware.
I nuovi report di questi giorni contribuiscono a fornire qualche informazione in più su ciò che sta bollendo in pentola a Cupertino in questi mesi, ma non aiutano a dissipare invece le perplessità di molti su un progetto che appare estremamente promettente e allo stesso tempo estremamente “rischioso”.
E’ vero, il mercato dei dispositivi per il fitness, il tracking e la registrazione di dati biometrici è in espansione e vale moltissimo. Ma come verrà risolta la necessità di integrazione di un dispositivo come l’iWatch con dispositivi più potenti come l’iPhone e l’iPad? Quale sarà la dipendenza reciproca dei dispositivi? Come farà Apple a convincere milioni di persone a comprare e indossare un dispositivo always-on allo scopo di monitorare la propria salute?
Le risposte a queste e moltissime altre domande sono la chiave per il successo di un dispositivo che ad oggi non esiste e ricalcano, in parte, quei dubbi e quelle perplessità che aleggiavano nei mesi che precedettero il lancio dell’iPhone e dell’iPad. Non rimane che attendere per capire se il 2014 sarà per Apple un annus mirabilis come il 2007 e il 2010 e se l’azienda riuscirà a rivoluzionare ancora un’altra “industria” con un prodotto che nessuno s’aspetta davvero.
ale 01/02/2014 il 18:50
*preparA nel titolo :)
Camillo Miller 02/02/2014 il 10:31
Grazie :)
Avevo la tastiera dell’iPad impostata sull’inglese quando ho scritto. Me ne sono accorto alla fine del primo paragrafo e ho dovuto ricorreggere tutte le correzioni automatiche; questa nel titolo però mi è sfuggita! :)