L’acquisto di una società produttrice di processori ad alte prestazioni e bassi consumi, basati sull’architettura Power, come i buoni vecchi G5 e G4 utilizzati nei Mac fino al 2005 aveva ovviamente fatto pensare all’intenzione da parte di Apple di sviluppare in casa dei chip da utilizzare in alcuni suoi prodotti.
E considerando che un cambio di rotta per i processori dei Mac sembrava improbabile, tutti, anche noi, avevamo ipotizzato la progettazione di un chip specifico per iPhone.
Pare, invece, che ci saremmo
tutti sbagliati.
Secondo
EETimes infatti, P.A. Semi avrebbe commentato con alcuni suoi grossi clienti che “Apple
non è interessata né ai loro
prodotti né alla loro
roadmap di sviluppo, ma ha acquistato la compagnia per le sue
proprietà intellettuali e il suo talento nell’ingegnerizzazione.”
Infatti, secondo quanto riportato da
Beyond3D, gli attuali chip dell’azienda sarebbero comunque
troppo dispendiosi in termini energetici per device come iPhone ed iPod Touch.
Se ieri la questione era abbastanza confusa e la
presentazione dei risultati fiscali non aveva certo aiutato nel capire i motivi reali dell’acquisizione, ora queste indiscrezioni creano
ancora più dubbi.
Perché comprare un’azienda che produce chip se poi non si è interessati a questi?
Quali potrebbero essere le proprietà intellettuali di un’azienda che produce chip a cui Apple può essere interessata? E cosa devono comportare per essere l’unico motivo per cui Apple l’avrebbe comprata?
Analizziamo poi l’ultima parte: il suo talento nell’ingegnerizzazione. Cosa vuol dire?
Normalmente quando si parla di ingegnerizzazione legata ad Apple significa la sua capacità di miniaturizzazione dei device riuscendo comunque a dotarli di potenza e funzionalità.
Pensiamo al MacBook Air, piccolo, sottilissimo: è l’esempio di ingegnerizzazione per eccellenza.
A questo punto, diventa sempre più un mistero il motivo dell’acquisizione di P.A. Semi ma soprattutto non si capisce in che modo Apple possa andare a sfruttare questo suo acquisto.
Un’acquisizione come spesso Apple fa, quindi un’operazione di routine, sta diventando un mistero degno di una spy-story.
Vedremo quali saranno i risvolti del prossimo futuro.
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chissà, forse per fare integrati o microprocessori secondari sempre a basso consumo da integrare sempre in ipod e iphone!