Matthew Haughey, noto blogger americano fondatore di MetaFilter, ha avuto un idea che sta facendo il giro di internet e che è piaciuta anche agli addetti del settore di Fortune: quale guadagno si sarebbe potuto ricavare negli ultimi dieci anni acquistando le azioni Apple un giorno prima del Keynote di San Francisco e rivendendole uno o due giorni dopo? Un sacco di soldi, secondo Matthew. Il metodo utilizzato da Haughey è molto semplice: è andato a cercare le statistiche del titolo AAPL (ovvero Apple) relative al periodo 14-15 gennaio dal ‘98 in poi ed ha analizzato i dati. Il risultato è un netto guadagno, con indici di profitto entusiasmanti negli ultimi due anni.
La borsa, come tutti saprete, è uno strano animale, sensibile a tutti gli aspetti della vita di un azienda. Il lancio di nuovi prodotti in occasione del Mac World è forse il periodo dell’anno più importante per Apple. Nessuna sorpresa quindi che il titolo di Cupertino in borsa subisca impennate proprio in quei giorni. Ciò che secondo i risultati di Haughey è sorprendente è l’entità percentuale di tali impennate:
Nel complesso, relativamente all’intera decade, i numeri mostrano un incremento dell’1,2% per gli investimenti di 24 ore, e del 2,2% per gli investimenti di 48 ore. (nei giorni del keynote, n.d.r.). Naturalmente se aveste comprato 10,000$ di azioni Apple nel ’97 oggi vi ritrovereste 525,187$.[…]In un mondo in cui raddoppiare i propri soldi nel corso di 7 anni è considerato un saggio investimento, guadagnare 50 volte la somma iniziale segnala che c’è stato un indice di crescita pazzesco.
E’ proprio così e non è la prima volta che lo sentiamo dire. Comprare azioni Apple quando Steve tornò in azienda nel 1996, equivaleva quasi ad acquistare carta straccia. Nell’ultimo decennio quella cartaccia si è trasformata in oro puro, grazie soprattutto ai nuovi innovativi prodotti che Steve e la sua squadra hanno saputo introdurre negli ultimi due lustri. In ogni caso il consiglio è d’obbligo: se giocate in borsa fidatevi di questa previsione come di qualsiasi altra, ovvero con la necessaria riserva dettata dalla consapevolezza che all’aumentare del guadagno anche il rischio aumenta in maniera proporzionale.