In sostanza è un salto della staccionata, visto che la divisione di Phil Schiller ha sempre ricevuto e utilizzato le analisi di mercato di Gartenberg e soci nella veste di cliente della Gartner Research.
Da quella firm (e dalla concorrente IDC) spesso e volentieri provengono i dati di vendita preliminari che Tim Cook e Peter Oppenheimer non mancano di snocciolare alle conference call con gli analisti.
Gartenberg, come altri suoi colleghi particolarmente attivi nell’ambito dell I.T. e dell’elettronica di consumo, è conosciuto anche nella sua veste di blogger/analista e ha all’attivo anche una saltuaria collaborazione con la rivista Macworld.
E’ inoltre interessante notare che questa assunzione da parte di Apple non è un “debutto”:
“Non è la prima volta che che Gartenberg salta in una delle aziende che segue da analista,” scrive Connie Guglielmo su Forbes, “anche se la sua ultima impresa è durata meno di un mese. Nel febbraio del 2007 si entrò in Microsoft nel ruolo di “enthusiastic evangelist” […] ma lascio l’azienda nel marzo del 2007 e riprese il suo posto da analista tecnologico”.
“Mi sento ancora un analista nel profondo”, spiegò Gartener in quell’occasione, reiterando che era quello il mestiere che sapeva fare meglio. Speriamo che in questo caso la scelta sia stata più ponderata, anche se vista la divisione Apple per la quale lavorerà il suo lavoro non sarà probabilmente quello di evangelista entusiasta quanto quello di analista di mercato in-house.