Malgrado parecchi esperti, con virgolette d’obbligo, facciano quotidianamente suonare le campane a morto per Apple, la Mela è sempre lì: in cima. Anzi, guadagna posizioni, almeno a giudicare dal report 2013 di Interbrand sui «Best Global Brands». Secondo la società di consulenza americana – che ogni anno pubblica una delle più seguite classifiche sull’andamento e gli asset dei grandi marchi – Apple ha addirittura scalzato Coca Cola dal primo posto, ponendo fine a un dominio che durava da tredici anni grazie a un aumento di valore del 28% (l’anno scorso era arrivata seconda in virtù di un balzo spaventoso: +129%). Ora Cupertino vale 98 miliardi di dollari più qualche, ehm, spicciolo (trecento milioni o giù di lì). Cinque miliardi in più di Google, che fa un altro salto di +34% passando dal quarto al secondo posto. Coca Cola, con il suo misero +2%, scivola al terzo posto, davanti a IBM.
Completano la classifica dei top-ten Microsoft, ferma al quinto posto (vedremo come andrà l’anno prossimo, dopo il pirotecnico addio di Ballmer), General Electric, McDonald’s, Samsung (+20%, significativo ma inferiore al dato di Apple), Intel (unica in discesa, -10%) e Toyota.
Queste le parole con cui si apre il report 2013 di Interbrand: «Capita ogni tanto che una società cambi le nostre vite, non soltanto con i suoi prodotti, ma con la sua etica di lavoro. Ecco perché, dopo tredici anni di predominio di Coca Cola nella Best Global Brands, Intebrand ha un nuovo numero uno: Apple. Pochi marchi hanno permesso a così tanta gente di fare così tante cose in modo così facile, e questo è il motivo perché Apple ha legioni di fans adoranti, come dimostra il lancio-record degli iPhone 5C e 5S. Rivoluzionando il modo con cui lavoriamo, giochiamo e comunichiamo – e padroneggiando l’abilità di stupire e deliziare – Apple ha segnato un nuovo standard per il design, la semplicità e la facilità di uso che tutti gli altri marchi tecnologici ora devono rispettare, e che la stessa Apple pare superare di continuo». Niente male per una moribonda.