Certo che uno sviluppatore la cui startup viene acquisita da Apple deve sentirsi proprio bravo. E dev’essere esattamente quello che è successo a John Papandriopoulos, un ingegnere elettronico proveniente dall’Università di Melbourne che si è inventato un modo per far sì che la fotocamera dell’iPhone riuscisse a scattare foto in sequenza e a piena risoluzione in un range da 20 a 30 frame al secondo. Un risultato migliore, e di parecchio, delle capacità native della fotocamera di iPhone.
Si cominciava già a capire qualcosa qualche tempo fa, quando SnappyCam, questo il nome dell’applicazione, spariva da App Store, e chiudeva il sito ufficiale. Già da allora, alcune fonti parlavano di un’acquisizione della startup (creata e gestita dal solo Papandriopoulos, JPap per gli amici) da parte di Apple, ma mancava una conferma ufficiale.
E la conferma arriva in un primo momento da Diane Cheng, fidanzata del già citato JPap, che ha condiviso su Facebook il link alla notizia congratulandosi col fidanzato per questo grande traguardo dopo anni di lavoro, sudore e frustrazione.
È un’acquisizione, questa di Papandriopoulos, che rientra perfettamente nel modus operandi di Apple: l’azienda di Cupertino, come ci ha ormai abituato da tempo, piuttosto che grandi organizzazioni preferisce acquisire piccoli gruppi (in questo caso formati anche da una persona soltanto) che si occupino di lavorare in settori molto specifici, perfezionandoli al meglio.
E con questa nuova acquisizione, Apple sarà in grado di implementare questa tecnologia all’interno delle fotocamere dei nuovi iPhone, iPad, Mac e MacBook. La condivisione di foto sta ormai diventando un aspetto importantissimo del mondo della tecnologia e della comunicazione, e una novità del genere può certamente dare ai prodotti Apple una marcia in più.
Qui sotto intanto vi alleghiamo una foto di Papandriopoulos vestito da iPhone durante una parata a San Francisco. È quello in basso.
Non fate domande.
via | Tech Crunch