A dare la notizia dell’acquisizione è TechCrunch; Apple l’ha confermata indirettamente con il commento standard di un portavoce: “di tanto in tanto acquisiamo piccole aziende tecnologiche e non abbiamo intenzione di parlare delle nostre motivazioni o dei nostri piani”.
FoundationDB si è fatta un nome nel settore grazie al proprio software per database NoSQL, in grado di garantire altissima scalabilità a prezzi molto bassi.
In un setup ad hoc, con un costo di circa 150$ all’ora (supporto compreso), il database di FoundationDB è in grado di gestire 54 miliardi di operazioni di scrittura, con un costo per scrittura pari a 3 nanodollari.
Una tecnologia di questo tipo può interessare ad Apple per migliorare la gestione delle enormi moli di dati generate dall’App Store, da iCloud e più o meno da tutti gli altri servizi online dell’azienda. Anche il servizio di streaming televisivo di cui si vocifera nelle ultime settimane potrebbe trarre vantaggio da una simile soluzione.
Non si conosce al momento alcun dettaglio sugli aspetti economici dell’acquisizione.
La comunità degli sviluppatori ha reagito negativamente alla notizia. Soprattutto perché l’acquisizione ha già comportato la totale interruzione dei servizi offerti da FoundationDB, con grave danno di tutte le aziende che utilizzano la tecnologia di FoundationDB all’interno del proprio stack.
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