Android Wear per iOS non è compatibile con Salute

di Giovanni Ferlazzo Commenta

Google ha annunciato Android Wear per iOS, ma la piattaforma per dispositivi indossabili del colosso dei motori di ricerca è incompatibile con Apple Salute, l'applicazione di Cupertino per il fitness.

Google ha annunciato Android Wear per iOS nella giornata di lunedì, confermando che gli utenti potranno tenere traccia dei loro progressi fitness tramite l’applicazione. Conferma che tuttavia non è arrivata circa la compatibilità con l’app Salute, questo perché la piattaforma di Apple non è stata effettivamente integrata, come riporta nelle ultime ore il portale AppleInsider.com.

Android Wear per iOS

È una decisione comprensibile da parte del colosso di Mountain View che ovviamente punta a spingere la sua piattaforma, ma potrebbe tagliare fuori gli utenti interessati comunque a utilizzare Apple Salute. Un portavoce Google ha spiegato che, nonostante l’assenza della piattaforma di Cupertino, Wear per iOS è stato progettato per garantire la gran parte delle funzionalità che vengono offerte agli utenti Android. Un esponente Apple ha precisato che la scelta di escludere Salute proviene esclusivamente da Mountain View.

Disponibile da lunedì, Android Wear per iOS mira a ridurre il gap tra la piattaforma per smartwatch del re dei motori di ricerca e l’hardware di casa Apple. L’applicazione potrà dare teoricamente la possibilità a Google di espandere la propria user-base puntando su quella che ha acquistato un dispositivo targato mela morsicata. La decisione di non concedere la compatibilità con l’app Salute è comprensibile nel segno della sana concorrenza, da sempre forte tra iOS e Android.

In buona sostanza, quel che cambia per l’utente finale è che Android Wear per iOS raccoglierà comunque tutti i dati del caso: calorie, passi e altre rivelazioni biometriche. Informazioni che potranno essere salvate del tutto nell’applicazione di Google, ma che ovviamente non potranno essere esportate e consultate in Salute e altre app che sfruttano la piattaforma del colosso di Cupertino. Un limite la cui importanza dipenderà da ogni singolo consumatore, ma è chiaro che una maggiore integrazione tra i due servizi sarebbe stata gradita da tutti. Tuttavia, in un settore dalla concorrenza così spietata, la scelta, si ripete, non è così clamorosa.

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