Amazon teme davvero che l’iPad possa davvero diventare il kindle killer, come già amano definirlo molti commentatori anglofoni? A giudicare dalle mosse preventive messe in campo dall’azienda di Jeff Bezos noi avevamo optato per il “sì”. A confermare questa impressione arriva la notizia dell’acquisizione di Touchco, una startup newyorkese che si occupa di ricerca nel settore delle tecnologie touch.
Touchco è nata da un progetto di ricerca condotto dai Media Research Lab della New York University e non ha mai commercializzato alcun dispositivo prima di questa acquisizione (ancora non confermata ufficialmente) da parte di Amazon.
La startup ha però prodotto prototipi di schermi e superfici multi-touch (definizione tuttavia registrata da Apple) utilizzando una tecnologia chiamata “interpolating force-sensitive resistance”. Il nome può sembrare decisamente altisonante e scientificamente misterioso ma in realtà nasconde un funzionamento abbastanza semplice da descrivere. Le superfici sensibili al tocco realizzate su Touchco si basano sull’interpolazione (intreccio, se vogliamo semplificare) di resistori elettrici che fanno passare più corrente in presenza di una forza di pressione su di essi.
I possibili vantaggi di questa tecnologia, rispetto al touch-screen capacitivo attualmente utilizzato da Apple, risiedono nel basso costo al metro quadro (10$) di questi pannelli totalmente trasparenti, e nella possibilità di distinguere fra la pressione di un dito e quella di uno stilo.
La tecnologia è pensata appositamente per l’integrazione con gli LCD a colori e questo particolare, secondo quanto suggerisce il New York Times, potrebbe indicare la volontà, da parte di Amazon, di creare una nuova versione del Kindle che grazie all’utilizzo di uno schermo LCD (sacrilegio!) possa integrare anche altre funzioni per meglio competere con il neonato iPad di Apple.
Secondo il professor Donald Norman della Northwestern University (ingegnere ed esperto di progettazione interpellato dal NYT) Amazon potrebbe addirittura decidere di non implementare la tecnologia E Ink sul prossimo Kindle, in favore di un qualche altro tipo di display. La tecnologia E Ink, fa notare il professore, è effettivamente ottima per leggere libri a lungo ma non è per niente adatta a tutte le altre applicazioni multimediali che l’azienda di Jeff Bezos potrebbe essere interessata ad implementare sul proprio device.
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ahahah credo che adesso gli Einkofili avranno qualcosa da dire.... nulla di ancora effettivo...ma si capiscono varie cosine!