Il 22 settembre è stata depositata negli Stati Uniti una richiesta di registrazione del marchio “AirPods” da una compagnia chiamata Entertainment in Flight LLC, nata agli inizi dello stesso mese e che apparentemente non si è resa protagonista di altre importanti operazioni. Considerato anche lo stile inequivocabile del nome, è facile pensare che dietro ci sia Apple, che più volte ha utilizzato questa strategia in passato per nascondere le proprie mosse per la registrazione di nuovi trademark.
Naturalmente è difficile scovare chiari collegamenti tra il colosso di Cupertino e il marchio AirPods, ma alcuni indizi suggeriscono che ci sia effettivamente Apple dietro questo movimento. La descrizione del marchio menziona accessori audio, auricolari, microfoni, dispositivi di comunicazioni wireless e altri tipi di prodotti. Considerato che “EarPods” contraddistingue ufficialmente la linea di auricolari realizzata dalla casa della mela morsicata, è lecito pensare che “AirPods” nasca per indicare cuffie wireless che verranno commercializzate in futuro.
Oggi questa tipologia di prodotti è garantita dai prodotti del marchio Beats, ma Apple potrebbe finalmente optare per una produzione proprietaria che faccia uso del suo marchio e ovviamente del suo stile. Tra gli altri indizi a favore della tesi riguardo Cupertino e AirPods si segnalano i seguenti:
– Citare una registrazione del marchio nel mese di marzo in Giamaica come una data prioritaria. Apple ha spesso registrato inizialmente le proprie novità in Giamaica dove non è presente un database online, così da poter nascondere meglio le proprie mosse. Ovviamente la compagnia statunitense non è l’unica ad agire in questa maniera.
– L’utilizzo di un account Gmail per le informazioni di contatto: una cosa praticamente abitudinaria per le società di comodo di Apple, in questo caso Entertainment in Flight.
– Entertainment in Flight ha effettuato simili registrazioni in altri paesi, utilizzando in ogni caso agenzie legali precedentemente utilizzate da Apple e altre compagnie di comodo del colosso di Cupertino.
Sono piccole cose che comunque sottolineano un modo di fare praticamente tradizionale per l’azienda statunitense, specialmente agli occhi di coloro che ne seguono abitualmente i movimenti. Se qualcosa bolle in pentola, ne sapremo certamente di più tra qualche settimana.
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