Supponiamo di aver registrato in una produzione discografica alcune sonorità particolari impossibili da riprodurre dal vivo. Come possiamo portare in concerto i nostri brani senza rinunciare a quei particolari suoni? La risposta è ovvia: utilizzando una sequenza programmata, ovvero, una base preregistrata.
Le sequenze programmate sono molto diffuse nelle performance dal vivo (soprattutto in ambiente pop, ma non solo…) per ricreare dal vivo il sound delle produzioni discografiche. In base alle esigenze possono anche essere utilizzate per risparmiare sull’organico e sostituire musicisti in carne ed ossa oppure per sincronizzare immagini con la musica live. In alcuni casi limite mi è capitato di sentire addirittura sequenze contenenti la voce principale del cantante in modo da poter fare un vero e proprio “playback” in caso di difficoltà di performance dell’artista sul palco! Ma noi, da buoni musicisti, cercheremo di usarle solo in modo creativo e funzionale allo spettacolo live.
Per certi aspetti le sequenze programmate (chiamate spesso anche programmazioni) possono essere assimilate alle normali basi tanto diffuse oggi nei locali di karaoke e pianobar, ma la differenza fondamentale è che in uno spettacolo con musicisti dal vivo le basi conterranno soltanto alcuni suoni in precisi momenti che devono ovviamente essere sincronizzate perfettamente con la performance live. Per fare questo c’è bisogno di un metronomo durante tutto il brano che, di solito, viene inviato in cuffia al batterista.
Il metodo tecnicamente più semplice ed economico per realizzare il nostro scopo è quello di usare i due canali sinistro e destro di un qualsiasi riproduttore stereo (ad esempio un DAT, un MiniDisk o un iPod) come due tracce mono: in una sarà presente il click del metronomo (e andrà soltanto in cuffia) mentre nell’altra ci saranno i suoni, gli effetti o le parti da diffondere all’esterno con l’impianto.
Questo metodo però ha diversi aspetti negativi: per prima cosa, utilizzando un solo canale in diffusione esterna, si perde l’effetto stereo di qualsiasi suono. Inoltre se nella sequenza sono presenti più suoni o strumenti è necessario stabilire il livello di ciascun suono al momento del missaggio in un unica traccia e non è affatto sicuro che poi le varie parti risultino ben bilanciate perché ogni ambiente in cui suoneremo ha una sua risposta acustica che, attenuando o esaltando certe frequenze, influenza sensibilmente i livelli di un missaggio.
E’ quindi consigliabile mantenere separati i vari suoni, magari raggruppandoli per tipologie (cori, loop ritmici, effetti speciali, etc.), in modo da semplificare il lavoro al fonico e avere la possibilità di agire su equalizzazione e livello in base all’ambiente dove suoneremo.
Come dicevamo, l’uso professionale di queste basi è molto più diffuso di quanto si possa pensare (dai piccoli pub ai grandi stadi) e, a patto di non abusarne, i benefici musicali e sonori sono indiscutibili. Il modo pratico con cui riprodurle può variare a seconda dei casi e delle esigenze: si può utilizzare un registratore multitraccia su nastro (come il caro e vecchio Alesis ADAT), su Minidisk o su Hard Disk, ma sempre più spesso si tende ad affidarsi ad un computer portatile con relativa scheda audio multicanale vista la praticità di utilizzo e la relativa economicità odierna.
Utilizzare un software multitraccia come Logic o Pro Tools è sicuramente la scelta più diffusa, ma non è detto che sia sempre la migliore. Infatti questi programmi richiedono molte risorse al computer e se non si utilizzano macchine recenti e potenti si potrebbero avere brutte sorprese proprio nel bel mezzo del concerto. Inoltre i tempi di caricamento dei progetti sono abbastanza lunghi e a volte dal vivo c’è bisogno di immediatezza.
Eccoci quindi arrivati, dopo questa lunga premessa, al cuore di questo articolo. In molti forse lo ignorano, ma QuickTime è un ottimo player multitraccia che può indirizzare su uscite separate le varie tracce audio contenute in un progetto .mov.
Chi utilizza software professionali con possibilità di surround mixing probabilmente sa benissimo di cosa sto parlando, ma la cosa sorprendente che ho scoperto in tempi recenti è che si può fare un missaggio in canali separati anche con GarageBand e, partendo dai singoli file audio, si può “comporre” una sequenza con QuickTime e decidere l’uscita da utilizzare per ogni traccia audio. Inoltre i file che otterremo possono essere organizzati in comode playlist su iTunes mantenendo la separazione dei canali! Non so se sono chiare a tutti le potenzialità di tutto questo, quindi facciamo subito un esempio pratico.
Ipotesi: sono un chitarrista/cantautore e ho preparato con GarageBand le basi musicali delle mie canzoni contenenti tutti gli strumenti. Sono squattrinato e mi compro un vecchio PowerBook G4 e una M-Audio FireWire 410 con 8 uscite analogiche separate (per un totale di spesa di poche centinaia di euro). Visto che gli elementi della band che mi accompagna non sono sempre tutti presenti e disponibili decido di organizzarmi con delle basi multitraccia. Salvo quindi le singole tracce dei miei brani come file AIFF separati (magari, come abbiamo detto, raggruppando i suoni per tipologie) ed aggiungo una traccia con un metronomo audio. A questo punto con delle semplici operazioni di copia e incolla unisco tutte le tracce di ogni canzone in un unico file QuickTime. Nel dettaglio:
Adesso tocca a voi ipotizzare come poter sfruttare questa possibilità nel vostro caso specifico e sappiate che con lo stesso metodo di copia e incolla si possono aggiungere allo stesso progetto anche tracce video e testi… ma questa è un’altra storia.
Carlo Ballantini è uno stimato musicista con esperienze professionali nazionali ed internazionali. Oltre ai progetti personali con la Ballantine Band vanta collaborazioni con vari artisti tra le quali spicca quella decennale con Enzo “Pupo” Ghinazzi in qualità di chitarrista, corista, autore e arrangiatore.
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Ciao, complimenti per l'articolo,conoscevo da tempo le possibilità multitraccia di QuickTime Pro, ma in tutta sincerità non avevo mai pensato a un simile utilizzo..:)
Una curiosità: volendo utilizzare live un macbook oltre che come base anche come campionatore, o magari volendo far partire le basi solo in determinati momenti, esistono dei software che forniscano una interfaccia utente chiara e usabile durante un concerto??Intendo senza dover per forza andare a cliccare con il mouse su un quadratino 10*10 pixel etc..:)
Grazie mille per la preziosa guida, Carlo Ballantini.
Ho "scoperto" ieri i tuoi articoli e li trovo tutti molto interessanti.
Hai un modo chiaro e molto pratico di spiegare le cose con esempi vicini alle problematiche che potrebbero emergere o alle esigenze di molti.
Quando ho letto che hai suonato per anni con Pupo, sinceramente, ero un po' prevenuto ;) ma poi leggendo i tuoi interventi ho capito la preparazione e (cosa importantissima e lodevole) lo spirito "community" che metti in quello che scrivi. Grazie mille, ancora.
Paolo Rossini :)
@ Paolo Rossini:
Quando ho letto che da oltre dieci anni suono con Pupo anche io mi sono un po' preoccupato perché significa che sto decisamente invecchiando!!! ;-)
Grazie dei complimenti, ciao!
Ciao, complimenti e grazie mille per l'articolo!!
L'ho letto ormai da parecchio tempo, e da allora questo è diventato il mio metodo per gestire le sequenze live con la mia band!
Avrei però un quesito, a questo punto. Fino ad ora ho utilizzato questo metodo per gestire le basi con poche tracce ( synth, cori, percussioni o loops, più una ovviamente per il clik ). Ora avrei l'esigenza di gestire un multitraccia più nutrito e ho deciso di passare dalla mia scheda a 4 uscite ad una a 8 ( esattamente la m audio che citi nell'articolo ). La domanda è: quicktime riesce ad assegnare 8 uscite diverse? Se non ho capito male il tuo metodo è efficace per il fatto che quicktime, in quanto programma per gestire il video, è pensato anche per i sistemi 5.1, di conseguenza prevede la possibilità di far uscire il suono sui singoli canali frontleft, frontright, ecc. Però nel nominare i canali vedo cha arriva fino al discreto 4 ( partendo da discreto 0, sono 5 canali, giusto quelli che servono al sistema usato nel cinema ). E le altre uscite della mia 8 output? Vuol dire che non le vede? Dato che devo acquistare la scheda non vorrei trovarmi a comprare una roba che poi non utilizzo...
Spero si capisca cosa intendo...Grazie in anticipo!
Vai tranquillo... Quicktime si adegua al numero di uscite della scheda collegata. Ad esempio con la MOTU Traveler mk3 va da Discreto-0 a Discreto-29.
Qualche perplessità invece verso il marchio M-Audio che negli ultimi anni mi sembra più proteso verso plastiche colorate e look accattivanti che non attento a qualità audio e stabilità operativa.
Ho avuto alcune esperienze negative di conflitti con altre periferiche FireWire (conflitti scomparsi con MOTU o Digidesign), ma se usi solo quella collegata in FireWire non dovresti avere grossi problemi.
Grazie per i complimenti, ciao.
Ciao, ho letto il tuo articolo e lo trovo davvero interessantissimo soprattutto per la mia piccola band che utilizza con budget davvero ristretti le sequenze audio live.
Quello che volevo chiederti è se vi fossero alternative per un vecchio Powerbook G3 al massimo dell'espansione e con OS Tiger montato sopra ...
Grazie mille
@ Vincenzo:
Credo che un G3 dovrebbe riuscire a riprodurre tranquillamente un semplice file .mov o .aiff
Cosa intendi con alternative?
@ Carlo Ballantini:
Effettivamente mi sono espresso molto male.
Allora, la problematica è la seguente, ho un Powerbook G3 ed ho creato una trentina di .mov con due sequenze stereo sovrapposte in mp3 a risoluzione massima ( per avere la minima perdita possibile ) per la traccia stereo che va in uscita ed a risoluzione più contenuta per la traccia che andrà in ascolto al batterista; quindi ogni progetto .mov è grande più o meno una ventina di Mb.
A questo punto ho necessità di una scheda audio che abbia 4 uscite e giri sul G3 senza problemi.
Poichè la scheda audio indicata nell'articolo M-Audio FireWire 410 oltre ad essere sovradimensionata per il mio scopo ( a me basterebbero 4 out), tempo che non sia supportata dal Powerbook G3,quindi chiedevo se esiste un'alternativa a questa scheda audio ?
Grazie mille ancora
@ Vincenzo:
Ora è più chiaro, ma è una domanda che devi rivolgere ad un negoziante. Non credo sarà difficile trovare un prodotto con 4 out anche usato.
Aggiungo che se il budget è davvero limitato potresti provare con una normale scheda audio stereo e sfruttare l'audio integrato per la traccia al batterista (creando un dispositivo aggregato con l'utility di Configurazione audio/midi).
Infine: spesso i requisiti minimi dichiarati sono più per il software in bundle che non per la scheda stessa
@ Carlo Ballantini:
Grazie mille ancora, anche quella di usare le due schede miscelato è un'ipotesi accattivante che non avevo sperimentato.
Ad ogni modo cercherò anche una scheda 4 OUT firewire che possa girare su un G3.
Grazie mille