La quantizzazione è, in elettronica, la conversione di un segnale da valori continui a valori discreti. Tale (brutto) termine è stato utilizzato molti anni fa nella musica MIDI ed è ormai universalmente riconosciuto per indicare il processo che permette di allineare le note in maniera esatta ai movimenti di una battuta e/o alle sue suddivisioni. E’ probabilmente una delle prime magìe della musica elettronica in quanto consente di avere sequenze con un timing estremamente accurato anche in mancanza di un esecutore perfetto. Ma non è tutt’oro quel che luccica e dagli albori ad oggi le cose si sono molto evolute sia dal punto di vista tecnico che artistico.
Infatti, tecnicamente, è molto semplice allineare eventi MIDI ad una griglia in quanto ogni evento contiene al suo interno la posizione temporale (in misure, battiti e suddivisioni) relativa alla battuta musicale, ma per le tracce audio le cose cambiano ed i calcoli si fanno molto più complessi. Ci sono voluti molti anni perché la quantizzazione fosse possibile anche con segnali audio ed Apple è stata una delle prime aziende a integrare questa possibilità in un prodotto entry level in maniera semplice e, grazie anche ai potenti processori odierni, in tempo reale.
GarageBand traduce il termine tecnico “quantizzazione” con un più umano “Migliora sincronismo” (Enhance Timing su Logic) ed è un parametro presente nell’editor di ogni traccia, sia MIDI (Strumenti virtuali) che audio (Strumenti reali) senza far pesare all’utente l’enorme differenza che sta dietro questi due tipi di quantizzazione… come la filosofia Apple da sempre vuole.
Dicevamo che l’evoluzione è stata anche artistica: infatti dopo un primo periodo di entusiasmo in cui si è indubbiamente esagerato e tutto doveva essere esattamente a tempo si è capito che il bello della musica, soprattutto di certa buona musica, era anche nelle piccole imperfezioni che distinguono un uomo da una macchina e che proprio quelle imperfezioni contribuiscono a rendere un’esecuzione più espressiva. Così GarageBand ci permette di regolare il livello di precisione in modo da lasciare, se vogliamo, anche una percentuale di… umanità.
Lo stesso concetto di allineamento si può applicare anche all’altezza di un suono ed in questo caso si parla di correzione dell’intonazione (Pitch Correction su Logic) o di Auto-Tune (prendendo in prestito il nome del processore audio di Antares che alla fine degli anni ’90 ha invaso tutti gli studi di registrazione). Abbiamo anche in questo caso uno slider chiamato Migliora intonazione che ci permette di regolare il livello di intervento ed una casella che, se spuntata, limita le note a quelle della tonalità. Attenzione quindi che sia impostata correttamente nella Traccia Master e che la melodia non contenga passaggi con note fuori scala altrimenti il risultato sarà terribile!
Ovviamente stiamo parlando di melodie e quindi di parti dove le note si susseguono senza sovrapporsi (classico esempio è il cantato di una voce umana) in quanto, al momento, non esistono algoritmi efficienti che permettano la scissione e la correzione delle singole note sovrapposte di un’armonia.
Con il livello di correzione al massimo si avrà una innaturale assenza di note di passaggio ottenendo qualcosa di simile al famoso “effetto Cher” introdotto in modo consapevole nel brano Believe del 1998.
E’ importante ricordare che tutti gli eventuali interventi di quantizzazione o di correzione dell’intonazione non sono distruttivi e permettono di tornare sui propri passi in qualsiasi momento. Passando il progetto su Logic ritroveremo, come sempre, le eventuali correzioni fatte in GarageBand ed avremo numerosi altri parametri per regolare al meglio gli interventi di quantizzazione e di intonazione delle nostre tracce.
Carlo Ballantini è uno stimato musicista con esperienze professionali nazionali ed internazionali. Oltre ai progetti personali con la Ballantine Band vanta collaborazioni con vari artisti tra le quali spicca quella decennale con Enzo “Pupo” Ghinazzi in qualità di chitarrista, corista, autore e arrangiatore.
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Una cosa: attenzione a parlare di "musica MIDI" o "strumenti MIDI";
Musical Instrument Digital Interface, è solo un'interfaccia/protocollo.
Come sicuramente sai, si può registrare uno strumento "reale" che suona tramite una trasmissione MIDI.
Era sono una precisazione.
Celemony doveva rilasciare lo scorso settembre un grosso update di Melodyne con una rivoluzionaria funzione chiamata Dricet Note Accesse, praticamente separa le note di un accordo pemettendone l'editing come se fossero note midi.
Fino a due anni fà sapevo che non era possibile separare i suoni su una traccia polifinica, un po come le magie su CSI che separano lo sparo di una pistola dal resto dell suono.... XD
http://www.celemony.com/cms/index.php?id=635