Mi capita sempre più spesso di dover lavorare su progetti musicali che non ho iniziato io stesso. Questo è dovuto alla sempre maggiore diffusione di possibilità di registrazione audio a basso costo che permette a molti giovani artisti di produrre in proprio idee musicali e limitare il lavoro da fare in studio. Personalmente apprezzo molto questa evoluzione tecnologica e ritengo positivo che ognuno possa registrare e diffondere le proprie composizioni, ma è bene ricordare che l’esperienza di un fonico professionista (sia in fase di ripresa che di missaggio) può fare una differenza notevole sul prodotto finale.
Inoltre la strumentazione di qualità (microfoni, convertitori, effetti, etc.) ha ancora costi molto elevati e quello che possiamo trovare in uno studio di registrazione professionale difficilmente sarà alla portata delle tasche di un artista emergente. Apparentemente non sembra sia cambiato molto: anche prima della “rivoluzione informatica” i giovani artisti incidevano le proprie idee con registratori più o meno amatoriali (i cosiddetti provini o demotape) e poi andavano a realizzarle nelle “vere” sale d’incisione, ma oggi c’è qualche possibilità in più…
Quello che oggi è molto diverso è che il lavoro fatto sul provino non è necessariamente tutto da rifare. Quando una parte è registrata sufficientemente bene (o ancora di più se è composta con l’utilizzo di strumenti MIDI o di Loops) può essere inserita nel progetto finale senza bisogno di registrarla nuovamente risparmiando così tempo prezioso e denaro. Se utilizziamo GarageBand e lo studio dove andremo a ultimare il progetto utilizza Logic la cosa diventa ancora più comoda perché senza bisogno di perdere tempo ad esportare le singole tracce possiamo aprire il progetto originale direttamente con Logic ritrovando tutto il lavoro di editing e di mixing esattamente come lo avevamo lasciato su GarageBand.
Purtroppo mi è capitato di vedere progetti veramente disordinati in cui si perde molto più tempo a capire come muoversi che a lavorare concretamente, per cui mi sento di dare alcuni semplici consigli che possano semplificare il lavoro a voi o all’eventuale arrangiatore o tecnico che prenderà in mano i vostri progetti.
I nomi delle tracce
Cerchiamo di dare da subito un nome alle tracce che sia comprensibile perché il file audio prende il nome dalla traccia al momento dell’incisione. Ad esempio: se la nostra traccia si chiama inizialmente “No Effects” e dopo aver registrato qualcosa gli cambiamo il nome in “Chitarra Acustica” i primi file che abbiamo inciso manterranno sul disco il nome “No Effects#01”, “No Effects#02”, etc., generando confusione. E’ bene quindi assegnare da subito una descrizione coerente con ciò che ci accingiamo ad incidere e per farlo basta selezionare la traccia desiderata e fare doppio clic sul nome. Fino a che i file rimangono all’interno dei progetti non è che la cosa faccia una grande differenza, ma per un eventuale editing a basso livello sui file originali sarà molto utile trovare dei nomi coerenti con il contenuto.
Ripetere, ripetere, ripetere…
Ogni brano musicale ha al suo interno delle parti ripetitive. In alcuni generi questo è più evidente (certa musica da discoteca sembra non sia altro che un eterno loop ripetuto in maniera ossessiva!) mentre per altri generi la cosa è più “discreta”, ma comunque la ripetizione è, più o meno, presente in qualsiasi tipo di composizione musicale. Ovviamente, a parti ripetute in maniera identica, vengono spesso alternate variazioni (che di solito cadono ogni quattro, otto o sedici misure) che rendono l’esecuzione molto più… umana.
Un buon metodo durante la stesura di un brano è quello di lavorare per prima cosa nelle fondamenta ritmico/armoniche del brano e lasciare ad un secondo momento il lavoro sulle variazioni. Sarà così più facile avere una visione globale dell’arrangiamento e fare gli aggiustamenti necessari e sostanziali.
Per ripetere una parte basta spostarsi con il mouse nell’angolo in alto a destra della regione: il puntatore diverrà una specie di ricciolo che, premuto e trascinato, ci permetterà di ripetere quanto volte vogliamo in maniera identica la regione originale (ricordo che premendo CMD+G si attiva o disattiva l’aggancio alla griglia).
In realtà lo stesso risultato si può ottenere anche copiando e incollando la regione da ripetere, ma il vantaggio di lavorare con le ripetizioni è che se poi faremo modifiche all’originale queste si riprodurranno anche in tutte le ripetizioni successive senza bisogno di sostituire manualmente tutte le parti precedentemente incollate.
A titolo informativo: anche su Logic si lavora con le ripetizioni allo stesso modo, ma abbiamo alcune possibilità ulteriori. Ad esempio si può ripetere con un solo clic un regione fino alla successiva (o alla fine del brano se non ci sono altre regioni nella stessa traccia) oppure creare degli Alias di una regione. Gli Alias si comportano come le ripetizioni, ma possono essere posizionati in qualsiasi punto del brano. Così si può “abbozzare” il ritmo di una strofa, ripeterlo come alias nei vari punti della struttura (anche non adiacenti) per avere un’idea della struttura finale e poi, quando andremo a perfezionarlo, qualsiasi variazione si ripercuoterà anche in tutti gli alias collegati.
Tagliare ed unire
Una volta creata la struttura portante possiamo inserire delle variazioni suddividendo la regione ripetuta nel punto che vogliamo modificare. Un classico esempio è un ritmo in cui al nostro batterista virtuale faremo eseguire dei fill alla fine di ogni strofa o ritornello. Dobbiamo quindi separare la misura con la variazione dal resto delle ripetizioni. Basta posizionarsi con il cursore all’inizio e alla fine della misura da tagliare ed eseguire in entrambi i punti il comando Suddividi all’interno del menù Composizione (o più semplicemente selezionare la regione e premere CMD+T). Così facendo possiamo modificare singolarmente la misura e creare il fill di batteria che vogliamo ed il resto dei loops non verranno influenzati da questa modifica.
Se poi vogliamo unire due o più regioni perché, ad esempio, abbiamo creato un nuovo Loop composto da più parti diverse basterà selezionarle e premere CMD+J (ricordatevi J come Join) e creare così un’unica grande regione contenente più parti o ripetizioni. Sarà molto più leggibile da chiunque debba aprire il vostro progetto.
Carlo Ballantini è uno stimato musicista con esperienze professionali nazionali ed internazionali. Oltre ai progetti personali con la Ballantine Band vanta collaborazioni con vari artisti tra le quali spicca quella decennale con Enzo “Pupo” Ghinazzi in qualità di chitarrista, corista, autore e arrangiatore.
belli queti articoli!!
Grazieeeeeee
Ti ringrazio di cuore, mi sono troppo utili queste cose.
Fantastico! Mi leggerò anche le altre parti!
vorrei sapere come si fa per mettere tutte le tracce (batteria, chitarra voce sotto fondi ,suoni da separati in un unica traccia per avere più spazio ? Grazie.
ciao sono Fabio ed è da pochissimo che smanetto con GarageBand. Ora ho comprato l’iLife 11 e finalmente mi sono deciso a conoscere questo bel programma ma è una mia impressione o non riesco ad INTONARE la parti??
Se per esempio metto un loop di batteria, un loop di basso ed un loop di sinth, sento che basso e sinth suonano su due tonalità differenti. Per ovviare al problema basta cambiare l’intera tonalità del brano (magari poi la si può rimettere com’era) ma comunque mi sembra sempre “stonata”.
C’è una procedura corretta per ovviare a questo oppure faccio bene come faccio?
Grazie per la bellissima ed utilissima recensione!!
@ Riccardo:
Non ho capito la domanda… dov’è che vorresti più spazio?
@ fabio:
I loop non eseguono tutti la stessa progressione armonica. Se sono loop midi (quelli verdi) puoi modificare le note per mettere “d’accordo” i vari strumenti… altrimenti, nei loop audio, devi essere più attento nella scelta perché non tutti vanno bene insieme.
Ciao, quando leggo spiegazioni così precise ed utili sono felicissimo.
Quanto costa in media il lavoro di un fonico professionista per una canzone completa con ordine fatta su garage band? avete contatti e-mail?