Il carisma di Steve Jobs e la sua dirompente presenza hanno spesso oscurato i numerosi collaboratori che quotidianamente lavorano all’Apple Campus. Il carattere schivo e riservato di Jonathan Ive ha poi contribuito a non renderlo propriamente famoso presso il grande pubblico. Tuttavia Ive non è certo l’ultimo arrivato ne un collaboratore qualsiasi. Jonathan , Jony per i colleghi, è la mente creativa che ha guidato il team di designer che hanno fisicamente creato i prodotti Apple nell’ultima decade, dall’iMac all’iBook, dall’iPod all’iPhone. Gran parte del successo di Apple è certamente dovuto alle capacità di questo brillante quarantenne originario di Chingford, East London, che in questi anni ha curato uno degli aspetti per cui è Apple è maggiormente nota nel mondo: il Design.
La necessità di conoscere il successore di Jobs è rivendicata da molti azionisti e analisti che ritengono che per una società come Apple, ampiamente legata alla personalità e alle capacità di un’unica persona, serva un piano di successione chiaro e definito. Nell’articolo, il Times fa notare che anche i recenti e passati problemi legali di Apple (il vecchio scandalo delle Stock Options predatate e il recente procedimento per frode a Nancy Heinen, ex capo dell’ufficio legale di Apple), nonostante non coinvolgano direttamente Jobs, contribuirebbero alla necessità di conoscere con certezza il nome di colui che potrebbe prendere il posto di Steve se le acque dovessero improvvisamente farsi più agitate. Da questo punto di vista Ive sarebbe il candidato perfetto per la completa estraneità alle vicende legali che impensieriscono gli azionisti.
Oltre a motivazioni meramente speculative, altri indizi sembrano indicare Jony come papabile successore: il perfezionismo, l’attenzione ai dettagli e lo stile di vita lo accomunano al grande capo, con il quale si dice intrattenga fitti rapporti lavorativi. L’ascesa e il successo di Ive è legata alla rinascimento di fine anni ’90, nonostante avesse addirittura rischiato il licenziamento proprio nel periodo di ampio riassetto seguito al ritorno di Jobs a Cupertino; Steve, fortunatamente, si accorse che colui che poteva aiutarlo a realizzare le innovative idee che aveva in mente per Apple era già dei suoi.
Alcuni ritengono che ad Ive potrebbe mancare il carisma necessario per succedere all’istrionico Steve Jobs: che ne sarebbe infatti dei mitologici keynotes in puro stile hollywoodiano, con le sessioni live di iChat con Madonna? In realtà anche Ive può vantare amicizie importanti nell’ambito dello spettacolo (Bono, David Byrne, il deigner Paul Smith) e compenserebbe la propria scarsa presenza di scena con la propria riconosciuta esperienza e le grandi capacità che potrebbe mettere fruttuosamente al servizio di Apple, inaugurando un nuovo ciclo nella storia della mela.
Di seguito una rara intervista rilasciata da Ive (da YouTube) in cui il Vice Presidente parla del proprio lavoro.
standard americani = prossimo alla pensione?
ma se gli americani lavorano un sacco e in pensione ci vanno solo se hanno guadagnato abbastanza, beh lui penso di si. Se non hai guadagnato non vai in pensione perche’ non hai i soldi per pagarti eventuali cure mediche e l’assicurazione sanitaria. La pensione americana non da tanti soldi.
Che copione, ora che bill gates ha detto che va in pensione, ora pure lui.
No adesso rimani e basta.
Si certo , sarebbe meglio dire ritiro dorato, più che pensione …