L’ex CEO Apple John Sculley, l’uomo chiave che Steve Jobs aveva strappato alla Pepsi e dal quale ricevette il benservito nel 1985, è convinto che quello che stiamo vivendo è un momento di calma piatta dal quale Apple si potrà riscattare con una nuova next big thing.
“Innovation lull”, bonaccia d’innovazione, l’aveva chiamata tempo fa. Ora, con un’intervista all’Huffington Post, fa chiarezza e spiega: la prossima grande area in cui vedremo grandi novità è quella dei sensori indossabili.
La metafora che Sculley usa per illustrare meglio la sua visione rimane nell’ambito marinaro:
“Puoi surfare la grande onda solo quando ci sono grandi onde; ci sono momenti in cui la tecnologia si pone nelle giuste condizioni perché gli innovatori arrivino e facciano qualcosa di spettacolare, poi ci sono tutti gli altri momenti in cui devi giocare l’opportunità che ti è data e attendere che la prossima grande onda si gonfi.”
E quale potrebbe essere la prossima grande onda, dunque? Il mobile video, dice Sculley, ma anche e soprattutto i sensori indossabili. Nel caso specifico di Apple non ritiene, infatti, la iTV rappresenti davvero il prossimo grande passo. E’ nell’ambito del computing super-personale che Cupertino potrà dare il meglio. Sculley li chiama “wearable sensor-type products” ma noi ci concediamo di leggere più chiaramente “iWatch”.
Per quanto in passato Sculley e Jobs si siano scontrati fino all’allontanamento del co-fondatore dall’azienda che aveva creato (e nonostante Steve imputasse a Sculley la perdità della visione del prodotto e l’ossessione per il profitto che portarono Apple al tracollo negli anni 90), l’ex-CEO Apple ha parole di chiara stima nei confronti di Steve. Ed anche verso il suo “erede naturale”:
“Ci sono momenti in cui le stelle sono allineate perché si realizzino prodotti innovativi e rivoluzionari. Steve aveva un talento tremendo nell’identificare quei trend prima di chiunque altro. La domanda è, chi sarà il prossimo ad individuare il nuovo trend, l’allineamento delle stelle? Io scommetto i miei soldi su Jony Ive.”
Quanto al presente, Sculley è convinto che ormai nel settore mobile si assista ad un gioco a tre: Google e Samsung, da una parte, Apple dall’altra.
L’azienda di Cupertino, dice l’ex-CEO, in questo momento è finita su una graticola che in realtà non merita ma non ha nessun problema dirigenziale, perché è guidata da un team eccellente che ha ricevuto in dote una straordinaria visione.
In attesa della prossima onda c’è un occasione che Apple non dovrebbe lasciarsi sfuggire, secondo Sculley: fare per l’iPhone quanto è già stato fatto per l’iPad con la versione mini. Ovvero creare un modello di smartphone più economico che possa competere con Samsung non soltanto puntando tutto sul piano della qualità ma sfruttando anche una maggiore accessibilità grazie a prezzi più bassi.
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Visto quello che combinato questo personaggio... meglio grattarsi!
ahhhh beh, se lo dice Sculley allora c'è da fidarsi!!! Probabilmente avrà anche ragione, dato che gran parte dell'innovazione attuale è indirizzata alla mobilità, ma solo per il fatto che è un suo parere mi fa sudare freddo...
Ho seri dubbi. Pensare di dover ricare l'orologio con la stessa frequenza di table ed iPhone lo trovo improponibile. Magari, riusciranno a fare un oggetto che si ricarica una volta al mese, ma lo trovo improbabile.