A volte ritornano. No, non è la notte dei morti viventi, sto parlando delle voci di corridoio che affermano che Apple stia per riesumare il vecchio Mac Mini per dargli lustro e nuova vita.
Il piccolo di casa Apple è il prodotto che da più lungo tempo non riceve un aggiornamento o un restyling: l’ultimo risale addirittura ad agosto 2007, un anno e mezzo fa, quando sappiamo che la vita media di un prodotto della Mela si aggira attorno ai sei mesi.
Così oggi una misteriosa fonte di Wired, forse un dipendente stesso di Apple che, indovinate un po’, vuole rimanere anonimo, avrebbe svelato che al prossimo Macworld verrà presentata una nuova versione del più economico dei computer di Cupertino.
Per prima cosa sarebbe interessante sapere se ci sarà o meno un keynote di Steve Jobs (o di qualcun altro) a gennaio, dato che di conferme ancora non ce ne sono state. Per seconda cosa invece sarebbe utile capire se ad Apple può o meno interessare la nicchia di mercato offerta dal Mac Mini.
In un periodo di recessione e crisi economica globale come quello in cui stiamo vivendo, i prezzi dei computer di Cupertino, innegabilmente superiori a quelli della concorrenza, sono percepiti in modo particolarmente negativo dal pubblico. Perché spendere un migliaio di euro per un entry level quando con meno della metà mi posso portare a casa un computer che, sulla carta, è più potente?
Anche Apple sta soffrendo di un calo delle vendite, un modesto -1% rispetto a un anno fa, che se però è raffrontato a un aumento del 2% del mercato dei PC, rende il dato preoccupante.
Sarà il Mac Mini a risollevare le sorti di Apple? Un computer da 499$ che sia sufficientemente potente da far girare gli ultimi titoli di videogiochi, esosi in termini di risorse richieste per avere una sufficiente fluidità grafica, potrebbe ritagliarsi una discreta fetta di mercato.
Ma non era stato proprio Steve Jobs, alla fine dell’ultimo evento, a dire che non sapeva come fare un computer del valore di 500 dollari che non fosse “a piece of junk”, un rottame? O forse si riferiva esclusivamente al mercato dei NetBook? Tra quindici giorni lo sapremo.
Vediamo ora in dettaglio come potrebbe essere questo fantomatico nuovo prodotto di Apple.
Sicuramente verrà presentato come un prodotto altamente ecologico e riciclabile, sulla scia degli ultimi prodotti della casa di Cupertino, quindi parliamo di case in alluminio. Unibody? Forse, anche se è una tecnologia che vedo più adatta a un computer portatile. Parti interne senza PVC e un basso consumo energetico completano quello che sarà “il più verde dei piccoli computer sul mercato”.
Inoltre sarà provvisto di quella che ormai è diventata la dotazione media di tutti i computer di ultima generazione: 2 GB di RAM espandibili a 4, un disco fisso sufficientemente capiente (Wired suggerisce 160 GB), un SuperDrive, un buon processore (da 2.0 a 2.3 GHz di clock) e soprattutto una scheda grafica all’altezza, che consenta di utilizzare il Mac Mini con i giochi di ultima generazione (Wired indica una Nvidia nel modello di punta e una Intel in quello più economico).
Dal mio punto di vista probabilmente sarà una scheda Nvidia. In questo modo il Mac Mini sarà già pronto quando fra cinque o sei mesi verrà lanciato Snow Leopard, che utilizzerà la potenza di calcolo della scheda grafica grazie alla tecnologia OpenCL.
Il prezzo si aggirerà dai 500 dollari per la versione base ai 700 di quella più potente. Non ci resta che aspettare quindici giorni e sperare che sul palco del Moscone Center salga zio Steve a svelarci i suoi piani.
[Via | Wired]
Secondo me è sbagliato dire che i prezzi di Apple sono percepiti negativamente.
Sta storia dei prezzi sta diventando una leggenda metropolitana. I MacBook unibody partono da un prezzo molto più basso di quasi tutti i vaio, sicuramente quelli comparabili.
Inoltre se costano in generale un 15% in più di media è dovuto al fatto che danno di più. OS, magsafe, costruzione resistenza e solidità, led, multitouch gestures nei portatili etc etc
Quindi dire che vengano percepiti negativamente generallizando secondo me non è molto giusto.
Io personalmente se spendessi 700 euro per un pc oggi e ad es 1000 e passa per un Mac, vorrebbe dire che i 700 euro li ho spesi, i 1000 li ho investiti in una macchina che so che vale ogni euro speso. Non sempre il prezzo elevato è indice di qualità ma von Apple si, meno di una volta magari ma pur sempre di qualità.
speriamo! questo mac mini ci ha lasciato sulle spine per troppo
@ Nickk:
Tu l’hai capito, io (che ho un iMac) l’ho capito, ma comunque se parli di Apple con la gente comune la prima cosa che ti dice è che costa troppo. Un MacBook costa quasi 1200 € con 2GB di RAM e 160 GB di hard disk. Un Acer con il doppio della RAM costa 499€. La gente fa paragoni e non valuta che poter dire “funziona” ha il suo prezzo.
Ma se il nuovo Mac Mini fosse praticamente una scatoletta da scrivania con i componenti del MacBook, perchè Apple aspetterebbe la fine delle vacanze di Natale per annuciarlo? (Non penso possa fare concorrenza agli stessi MacBook, no?) Personalmente mi auguro che, se veramente sarà annunciato un nuovo Mac Mini, possa avere qualche piccola feature che lo renda unico e che giustifichi un così lungo periodo di gestazione (tipo il MultiTouch o le dimensioni, che differenziarono, al momento dell’uscita il MacBook Air dagli altri due modelli). Forse un motivo per ritardare il lancio potrebbe essere la volontà di vedere come va il Natale e farsi un’idea sulla crisi economica che comunque, come dimostrano i dati di vendita, danneggia anche Apple (in proposito magari un piccolo ritocco di prezzo post-natalizio sui Mac forse non sarebbe una così cattiva idea). A me personalmente piacerebbe vedere un prodotto completamente nuovo come l’iPhone nel 2007 o il MacBook Air nel 2008…
Di nuovo sicuramente c’è che sarà l’ultimo Macworld e il Keynote lo terrà Philip Schiller
Si, infatti. La notizia mi rende davvero infelice, perché, a parte l’insostituibile carisma di Jobs, non ho molto in simpatia Schiller (senza un motivo particolare, semplicemente non mi piace il modo che ha di esporre). A questo punto mi sa che non sarà affatto come gli altri anni.