Apple e Lala al lavoro su un servizio di video streaming?

Dopo l’acquisizione di Lala (una piccola azienda che si occupava di streaming musicale via internet) da parte di Apple all’inizio del 2010, i rumor sulle infinite possibilità offerte dal team di Lala per gli utenti Mac si sono susseguite quasi senza sosta.
La prima ipotesi, la più ovvia, era la possibilità che Apple si stesse preparando per lanciare una sorta di iTunes in the cloud, ma le ultime notizie al riguardo (si vocifera che Apple non abbia ancora acquisito i diritti per la distribuzione di musica attraverso un servizio del genere) sembrerebbero smentire questa possibilità.
Che altro ci potrà fare allora Apple con una società che fino a ieri si occupava di streaming musicale e di un datacenter da 1 miliardo di dollari?

La risposta che pare abbiano ottenuto quelli di CNET è che Apple sta seriamente lavorando ad una “undisclosed video feature” (“riservata funzionalità video”, ndA), invece che dedicarsi ad un servizio di streaming musicale (Jobs e soci avrebbero comunicato alle più grandi etichette discografiche di non avere intenzione di lanciare un servizio musicale cloud-based nei prossimi mesi, senza escludere quindi la possibilità che ciò, prima o poi ,avvenga).

Altre fonti confermerebbero che Apple stia progettando una sorta di “scaffali digitali” in cui gli utenti di iTunes possano immagazzinare i propri filmati ed altri file multimediali, così da poterli avere sempre a disposizione attraverso la Rete. Ciò darebbe un senso a quel datacenter in North Carolina e rappresenterebbe un passo ulteriore verso l’idea di “hub digitale” che Apple sta proponendo da diverso tempo.
Tutti i dispositivi portatili di Apple, dall’iPhone all’iPad potrebbero accedere ai file immagazzinati online in pressoché qualsiasi momento e riprodurli come se fossero presenti nel dispositivo; a ben pensarci, infatti, il nuovo iPhone 4 ripropone gli stessi tagli da 16GB e 32GB come il suo predecessore, sintomo che Apple non sta puntando molto sulle memorie dei suoi dispositivi, il che avrebbe un senso se nel giro di pochi mesi, Jobs e soci, avessero intenzione di lanciare un servizio in the cloud per i nostri file multimediali.

[Via|Engadget]