Per anni l’ufficio pubbliche relazioni di Apple ha preparato le dichiarazioni stampa per i principali prodotti lanciati da Cupertino, e ha fatto in modo che solo un numero molto ristretto di giornalisti fosse in diretto contatto con i PR di Apple. In alcune occasioni, altrettanto rare, qualche rivista ha avuto anche l’onore di poter intervistare un dirigente della compagnia. La situazione sotto il dominio di Cook sta però cambiando.
Se questo genere di comportamento ha infatti fruttato ad Apple milioni di dollari in pubblicità gratuita, grazie agli articoli dei giornalisti pronti a scrivere qualsiasi cosa potessero ottenere dalle scarse informazioni rilasciate da Cupertino, ora il Wall Street Journal sostiene che l’ufficio di pubbliche relazioni di Apple sia un po’ più aperto di prima. L’esempio, scrive il giornale, sarebbe la dichiarazione stampa per la release di iOS 6.1, un update secondario che in passato non avrebbe mai meritato l’attenzione dei PR di Cupertino: “Allo stesso tempo, lo staff per le comunicazioni di Apple ha spedito con maggiore impegno rapporti di terze parti riguardanti la compagnia, incluso uno studio che prevede che entro il 2014 Apple avrà nel settore enterprise la stessa importanza che Microsoft ha oggi. Apple, e praticamente tutti i suoi concorrenti, inviano studi favorevoli di quando in quando. Ma i cinque rapporti che Apple ha spedito dall’inizio di quest’anno, per la maggior parte legati al mercato mobile, rappresentano più di quanto sia stato fatto nei mesi recenti”.
La ragione di questa scelta? Il Wall Street Journal la legge come una ammissione, da parte di Apple, del fatto che la concorrenza si faccia sempre più agguerrita, e Apple non può pretendere di essere l’unica compagnia sotto i riflettori della stampa. Negli ultimi mesi hanno sorpreso le interviste del CEO di Apple Tim Cook a Bloomberg e all’emittente americano NBC. Interviste a cui Steve Jobs non ci aveva abituati.
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