Lo spot, probabilmente lo ricorderete, è quello del ragazzino che durante le feste di Natale sembra isolarsi nel suo iPhone, a scapito del rapporto con i familiari. Il colpo di scena finale mostra il motivo di quell’isolamento e tutti tornano felici (e si commuovono) grazie principalmente al potenziale creativo che l’iPhone è riuscito a far emergere.
Misunderstood, lo avevamo già appurato quando Apple lo lanciò per la prima volta, è praticamente uno spot da manuale. Una storia di un minuto che riesce “narratologicamente” perfetta, fa leva su emozioni semplici e condivise (l’amore della famiglia, le difficoltà di integrazione di un adolescente) e commuove, associando con estremo successo un’emozione al prodotto.
Non è un caso quindi che Misunderstood abbia ricevuto uno dei massimi riconoscimenti cui uno spot possa aspirare. C’è da dire che il commercial arrivava dopo una serie di passi falsi non da poco, in primis la campagna del “Genius” che non era piaciuta praticamente a nessuno e che per questo motivo era andata in onda per un periodo molto breve.
Chissà dunque se questo riconoscimento contribuirà davvero a rinsaldare il rapporto fra Apple e l’agenzia TWBA. Forse lo scopriremo a breve, quando al lancio dei nuovi prodotti seguiranno, senza alcun dubbio, i nuovi spot televisivi ad essi relativi.
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non avevo ancora visto questo spot. lavoro nella pubblicità, certo bravissimi a trasformare un problema come quello della dipendenza da smartphone in qualcosa di normale e creativo. il punto e’ che la dipendenza esiste, basta vedere l’ossessione della gente ormai passiva alla vita linkata perennemente al suo telefono. apple come tutte e’ una fabbrica che produce prodotti da vendere e di fatto a poca importa la dipendenza (anzi di fatto e’ un plus), e’ come quella del tabacco, solo non nociva al corpo ma alla mente. io fumo si ma almeno lascio spesso e volentieri il telefono a casa. provate anche voi a passare un giorno senza, dopo le prime paure c’e’ tutto da guadagnare!