Sabato prossimo aprirà l’Apple Store “I Gigli” di Campi Bisenzio (vicino a Firenze), il sesto in Italia. Mentre fervono i preparativi per l’inaugurazione toscana, già partono le prime indiscrezioni su un nuovo punto vendita torinese.
La Stampa riporta che Apple sarebbe interessata ad insediarsi in Via Roma, rinomata “avenue” dello shopping nel centro di Torino, in un fondo in cui è attualmente ospitata la libreria Mondadori.
Emanuela Minucci scrive che la location esatta è quella all’angolo fra Via Roma e Via Bertola e aggiunge:
Lo sbarco della grande filiale della mela telematica è ormai imminente: si parla dell’autunno, massimo entro Natale. Saranno felici gli appassionati di iPhone e iPod, ma va comunque detto che si tratta di un segno dei tempi: quei 700 metri quadri a ridosso di Galleria San Federico se li possono permettere giusto Steve Jobs e soci.
Il riferimento al costo dell’affitto non è casuale, dato che gli alti prezzi di locazione sotto il porticato del centro di Torino rendono accessibili i fondi commerciali solamente ai grandi gruppi multinazionali. E nemmeno tutti, visto che anche Cartier ha dovuto chiudere cinque mesi fa perché la cifra richiesta era troppo alta.
Non convince molto la data di apertura prevista, però. Perché un eventuale Apple Store Via Roma possa aprire a Natale le selezioni per il personale sarebbero già dovute partire (quelle per Firenze sono iniziate a gennaio 2011), mentre sul sito Apple dedicato alle opportunità di lavoro nel settore retail l’unico riferimento torinese riguarda il punto vendita del centro commerciale Le Gru di Grugliasco, già attivo alla periferia della città.
Anche l’Apple Store di Torino centro si unisce insomma a quello della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano: dati per certi sui giornali e sempre in procinto di aprire, ma ancora lontani dall’ufficialità.
Candidato 10/08/2011 il 17:36
Infatti i colloqui sono stati fatti a novembre/dicembre 2010. Solo che a noi ce li hanno passati come selezioni per LeGru. Poi non si sono più fatti sentire per mesi, e il motivo è probabilmente che le trattative per i locali sono andate molto più per le lunghe di quanto si aspettassero. Ora però i colloqui dovranno rifarseli, perché dopo 7 mesi non è che siamo stati tutti lì ad aspettare i cavoli loro, eh…