Moneeey! cantavano i Pink Floyd nel 1973. Moneeey! chiedono oggi i Pink Floyd alla EMI. La storica band ha fatto causa alla propria etichetta discografica perché scontenta delle royalties derivanti dalla vendita online su iTunes e servizi simili.
Al cuore della disputa legale però non ci sono i soldi (che pure giocano un ruolo) ma una motivazione artistica. A Roger Waters e compagnia non va giù che la EMI venda le singole canzoni al posto dell’intero album, alterando la natura originaria della produzione della band.
Il legale del gruppo, Robert Howe, sostiene che una clausola del contratto fra la EMI e i Pink Floyd impedirebbe esplicitamente il cosiddetto “unbundling”, ovvero la vendita delle singole canzoni in un formato diverso da quello originale dell’album. La EMI, per contro, sostiene che tale clausola si applica solamente al prodotto fisico e non alle vendite online. Dirimere la questione non sarà semplice, anche perché il contratto cui la causa fa riferimento è antecedente alla diffusione dei sistemi di distribuzione online come iTunes.
Lo scontento nei confronti dello “smembramento” del formato album non è una prerogativa dei Pink Floyd, che pure fino ad oggi non hanno fatto nulla di concreto per impedire alla EMI di vendere le loro canzoni su iTunes Store. Il rapper Jay-Z ad esempio si è rifiutato di vendere il proprio album American Gangster nello Store di Apple per il medesimo motivo, sostenendo che come i film non si vendono a scene così gli album non andrebbero venduti canzone per canzone. Anche altri artisti come gli AC/DC tuttora si rifiutano di vendere la propria musica su iTunes per il medesimo motivo.
Gli iTunes LP, che avrebbero dovuto fornire alle case discografiche un nuovo strumento per rilanciare il formato album, si sono rivelati un fiasco. Secondo fonti interne al settore, gli LP non sono stati un’idea di Apple; insieme ai prezzi variabili delle canzoni sarebbero stati una concessione fatta da Apple alle major per ottenere in cambio l’eliminazione dei DRM da tutta la musica in catalogo sullo Store.
[via]
Sono proprio,queste band di mentalita obsoleta , ci vogliono proprinare album che nella maggior parte delle volte i contenuti sono spesso di basso livello esclusa magari 1 o 2 canzoni , che giustamente l’utente finale sceglie di acquistare , il mercato e libero , il clinte deve aver la possibilita di scegliere cio che preferisce , si devono adeguare alla rete , anche perche molte band vedi boynce avenue hanno fatto il loro successo grazie a itunes , e questo e il futuro affari loro , non vuoi vendere le canzioni singole su itunes allora viaggia per altri canali e non smaronare gli utenti finali , anche la siae fa il suo bel dovere ci fa pagare dei cd musicali anche 30 euro , con sta scusa dei diritti ,diritti di che .
saluti
io concordo con la decisione di vendere per intero l’album per non smembrare il prodotto artistico, ma a questo punto non mi spiego l’esistenza delle varie raccolte e dei “the best of” dei gruppi in questione
Se ritieni che gli album dei Pink Floyd abbiano 1 o 2 canzoni valide forse hai preso un abbaglio… d’altra parte il modo con cui distribuisci la punteggiatura (a caso) nel periodo che hai scritto suggerisce che magari fossi stanco.
Un consiglio: spendere 10 euro per “The Dark side of the moon”, “Wish You were here” o “Animals”… o 16 euro per “The wall” (interi!!) credo possano essere i soldi meglio spesi della tua vita! ;-)
Comunque concordo anch’io che certi album non possono e non debbano essere smembrati in singole tracks
Premettiamo che le motivazioni che muovano Rogers siano prettamente di natura artistica e e non monetaria. Se partiamo da questo assunto, mi spiace ma ha ragione.
NON si può sembrare un album come “the dark side of the moon” le cui canzoni formano un continuum. Per quanto riguarda le raccolte (come Echoes) queste sono curate dagli stessi artisti, ed infatti la raccolta ricalca comunque la scelta, di stampo tipicamente floydiano, di non avere interruzioni nella transizione da una traccia all’altra.
Per quanto riguarda la bassa qualità di alcune tracce, bisogna andare in maniera cauta. Dark side of the moon è rimasto in classifica per 14 anni.
Ripeto, ponendo come ipotesi (non necessariamente vera) che a Rogers interessi solo l’integrità artistica della sua musica.
ciao!
@ MARCOlino:
I contenuti degli album dei Pink Floyd o degli Ac/Dc sarebbero di basso livello?! Ahah non farti più vedere in giro che è meglio. 250 milioni di album non si vendono con canzoni di bassa qualità…e se conoscessi album come dark side of the moon o the wall capiresti il motivo di questa causa. Per quanto riguarda l’articolo, sono pienamente daccordo. Le canzoni non vanno vendute separatamente, bisogna comprare l’intero album; Jay-Z ha pienamente ragione.
Pienamente d’accordo con i Pink Floyd!
MARCOlino dice:
ma che diavolo stai dicendo???? guarda che se ora gli album contengono 1 max 2 canzoni di pregio e il resto è feccia, è proprio perchè si vende con queste modalità su internet!!! non il contrario! (gli artisti puntano solo su una canzone che venda tanto su itunes, piuttosto che sprecarsi a fare un album che non viene venduto come intero…)
vuoi forse dirmi che gli album dei pink floyd sono così??? nella loro visione artistica, per dare piu forza al formato “album” come prodotto univoco hanno perfino fatto un “film” o videoclip gigante se vuoi!!!!(http://it.wikipedia.org/wiki/Pink_Floyd_The_Wall)
Piu a ragione di loro non saprei a chi darla! forse forse ai DaftPunk…
dopo, se la loro visione artistica non coincide con le richieste di mercato, saranno loro a scegliere se piegarsi alle richieste o cambiare canale, certo è che la casa discografica non può (pure esplicitato a contratto) cambiare il formato di pubblicazione!!! e che cacchio! è come se tu scrivi un libro e la tua casa editrice lo vende sui quotidiani a pezzetti: ti puo andare bene per ricevere visibilità se sei uno scrittore in erba, certo che se sei uno scrittore del calibro “Pink Floyd”, puoi anche pretendere che la tua opera sia resa integrale!
@ burt0n:
Concordo, solo che non colgo il motivo per cui i Pink Floyd si siano deciso solo adesso a prendere provvedimenti, per giunta in una causa che comunque punta anche sulle royalties. Del resto non è da ieri l’altro che EMI ha messo i Pink Floyd su iTunes…
@Marcolino, continua a comprarti i singoli di Lady GaGa su iTunes (se li compri…) ma non parlare di cose di cui non hai idea… Proprio i Pink Floyd, che hanno pubblicato si e no 10 singoli (e pure controvoglia) in 30 anni di carriera, hanno fatto del “concetto” album il loro punto forte. E hanno pienamente ragione: come fai a comprarti solo (per esempio) Any colour you like… che senso avrebbe? Certo, un mercato così “bimbominkia-oriented” spingerebbe per far acquistare per l’ennesima volta Another Brick In The Wall parte 2, ma come già detto è per i BM.
@mmmarco: il greatest hits dei Pink Floyd è stata una raccolta richiesta dalla EMI stessa che ha messo i PF davanti ad una scelta: o la curava la EMI o la curavano loro. Suppongo che i PF non l’avrebbero fatta uscire, fosse stato per loro, ma davanti a questo aut-aut…
Eppure la soluzione sarebbe tanto facile per Apple: vendere gli album interi, e poi vendere i singoli in un download separato, anzichè inventarsi ste cavolate di iTunes LP… cui prodest? i collezionisti (cd o vinile) comprano i formati che amano, i BM che sputano sentenze senza cognizione di causa non comprerebbero un album intero (figuriamoci riuscire a sentirlo per intero)… e a proposito… i BM, se gli dici che compri su iTunes ti guardano con aria di compassione, perchè loro sono più furbi… usano bittorrent ed emule…
Raffo85 dice:
quoto
…è anche vero che si vendono riproduzioni parziali della Cappella Sistina…eh..
Consiglierei a MARCOlino (sinceramente e senza ironia) di cogliere l’occasione per prendere un qualsiasi CD dei Pink Floyd,in negozio,credo max 15 euro di spesa per simulare così l’emozione di chi anni fa attendeva l’uscita di un LP in
vinile inciso da un gruppo musicale importante. Il mio primo approccio con i PF fu ascoltando Animals in vinile nel ’77 con un buon paio di cuffie.
Sia chiaro,potrebbero non piacerti…ma almeno provaci.. è musica da ascoltare. Cioè si ascolta e non si fa niente altro. Ci si consegna ad essa.
…1987..sorry
“250 milioni di album non si vendono con canzoni di bassa qualità”. Eh, insomma… ricordo che Celine Dion ne ha venduti 200, Mariah Carey 170, i Backstreet Boys 100, gli Eagles 120 e così via. Chiusa parentesi. Per quanto mi riguarda, i PF hanno fatto almeno un paio e mezzo di grandi album (The piper at the gates of dawn, A saucerful of secrets e buona parte di Ummagumma) e uno svariato numero di buoni/discreti (i molto più citati, stravenduti e artisticamente meno validi riportati nei commenti qui sopra), comunque è vero che l’album rock è cosa (anche) loro: diciamo che se invece di Waters si lamentasse Gilmour ci sarebbe da ridergli in faccia, viste le emerite ciofeche che ha fatto uscire a nome Pink Floyd negli ultimi anni. Fatto sta che non è più l’era dell’album, e se proprio non ti va ritiri i tuoi dischi da iTunes o pretendi siano pubblicati monotraccia (à la Thick as a brick dei Jethro Tull, per intenderci).
I Pink FLoyd non sono un gruppo particolarmente simpatico, si odiano tra di loro, hanno spesso toppato ma anche creato dei veri e propri capolavori, spesso lavorando su CONCEPT ALBUM. Una volta capito cosa è un concept album, o cmq un album vero non si dirà mai più che hanno la mentalità obsoleta anzi, per fare un parallelo semplice vendere alcuni loro brani senza l’intero album è come vedere un videogames shareware, ci giochi lo stesso ma non ti godi appieno l’intera opera. Hanno pienamente ragione, idem se vedessi in vendita Thick as a Brick dei Jethro scisso in singoli: sarebbe mutilare un capolavoro, ma vallo a spiegare a chi di musica non se ne intende?
Che poi i Floyd ci vogliano guadagnare blà blà blà è risaputo, non sono dei santi, ma informarsi prima di dargli contro non sarebbe un male.
@ Camillo Miller:
la componente pecuniaria latente è direi assodata. Rimane il fatto che i pink floyd per lo più non hanno fatto canzoni…ma album!
ciao!
ma che cavolo sprecate a fare tutte stè parole per convincere quattro frocetti bamboccetti ad ascoltare i Pink????Roger….abbi pietà di loro!!!!
Capisco che i Pink Floyd o gli AC/DC vogliono tutelare l’integrità dell’album, ma su iTunes viene data la possibilità di acquisire sia i singoli sia l’intera compilation, è una libera decisione legata alla sensibilità e alle possibilità del cliente, per cui la polemica delle due band mi sembra abbastanza inutile.
Inoltre vorrei ricordare che Kurt Cobain aveva più volte polemizzato con le major per la loro politica di inserire in ogni album due o tre singoli validi e per il resto materiale di scarto, questo un decennio prima dell’avvento di iTunes.
Pienamente d’accordo con Pink Floyd, AC/DC, ecc… chi la pensa diversamente probabilmente non sa di cosa parla.
Io penso che i Pink Floyd abbiano ragione a sostenere i loro album come un prodotto “univoco”. Hanno ragione! Però quello che penso io è che un discorso così ALLA FINE è legato ai soldi o comunque su una pretesa che non ha molto senso e vi dico perché in poche parole facendo una rapida lista dei casi che a mio parere possono verificarsi.
1) Se una persona CONOSCE il gruppo compra tutto l’album
2) Se una non conosce il gruppo (strano) compra una canzone che magari è alta in classifica su iTunes (perché molto famosa) pensa: “cacchio, bella!” e se ne è convinta si compra tutto l’album! E godrà!
3) la persona del punto 2 visto che non conosce il gruppo (come supposto) non comprerà mai l’album per intero spendendo più soldi che pe una sola canzone, quindi la distribuzione di canzoni singole può giovare ai gruppi in quanto la gente è più invogliata a comprare canzoni singole e spendere meno.
4) se una persona è un’italiano (per esempio) che non conosce l’inglese non vedo come possa riconoscere la “storia” artistica dell’album (per quanto riguarda le parole delle canzoni) e quindi non vedo il suo interessamento nel comprare tutto l’album. Se poi invece ha gusto musicale allora percepisce il tutto e va a comprare l’album (ricadendo nel punto dove da una canzone poi uno si convince a comprare l’album)
5) ora se noi togliamo la possibilità di vendita di singole canzoni togliamo gran parte delle possibilità che porterebbero persone a conoscere il gruppo nel caso non lo conoscessero e quindi rimarranno solo quelle ch già conoscono i Pink Floyd (nel nostro caso) e che quindi avrebbero comunque comprato l’album intero a prescindere dal fatto che si sarebbero potute comprare le canzoni singole.
6) Questo punto vuole essere una riflessione conclusiva: ma allora, se il gruppo non vuole vendere singole canzoni ma vuole far ascoltare tutto l’album, perché le singole canzoni vengono trasmesse in radio? Quando si vuole trasmettere una canzone di dark side of the moon bisogna trasmettere tutto l’album? E quando siamo a casa? Dobbiamo iniziare ad ascoltare l’album e finirlo per forza tutto?
Io credo che bisogna distinguere il valore artistico (indiscutibile) dell’album come
prodotto “univoco” nelle sue canzoni ma
bisogna tenere diviso questo fatto da quello che si può portare al pubblico!
Anche la Divina Commedia è un’opera che andrebbe letta tutta ma anche la lettura del singolo canto porta con se (e trasmette al pubblico) qualcosa di unico, così some le canzoni dei Pink Floyd.
Io, la penso così.
@ MARCOlino:
ma quale byonce, ma quali 1 o 2 canzoni ma fatti una ca**o di cultura prima di parlare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!