Pete Townshend contro iTunes, il “vampiro digitale”

Ci sono grandi personaggi della musica e del cinema che spesso dovrebbero accontentarsi della stima che i fan ripongono in loro e godere serenamente dei non pochi proventi che la loro arte gli ha garantito negli anni. Soprattutto dovrebbero evitare di parlare a sproposito e fornire così un’ennesima riprova del fatto che non sempre all’avanzare dell’età corrisponde un aumento proporzionale della saggezza e della capacità di comprendere il mondo.
A questo giro è toccata a Pete Townshend, membro storico degli Who. Secondo il rocker inglese iTunes è un “vampiro digitale” che succhia sangue agli artisti. La colpa del retailer digitale di musica sarebbe quella di non fornire agli artisti servizi che una volta le major erano in grado di garantire. Townshend, che aveva da dirne quattro anche a chi la musica la compra, ha fornito la sua senile opinione durante la prima John Peel Lecture, intitolata al famoso giornalista e (soprattutto) conduttore radiofonico britannico scomparso nel 2004.

Nella sua invettiva contro iTunes Townshend ci mette un po’ di tutto: il negozio digitale di musica gestito da Apple è colpevole fondamentalmente di ignavia. Nell’era della distruzione dello status quo in materia di copyright, sostiene il musicista 67enne, iTunes dovrebbe attivarsi per fornire agli artisti dei servizi che le etichette discografiche offrivano nel pacchetto base. Fra di essi, ad esempio, lo scouting, la possibilità per le band di gestire lo streaming dei propri contenuti e il pagamento diretto delle revenues agli artisti minori, che non avveniva tramite un “aggregatore di terze parti”. I soggetti che subiscono le vessazioni di iTunes, sostiene Townshend, sono quelli che fornisco all’irriconoscente “vampiro digitale” di nome iTunes il nutrimento di cui ha bisogno.

L’ex membro degli Who confonde probabilmente i doveri delle etichette con quelli di un distributore digitale (la versione online del reparto dischi di un Best Buy, insomma)  e deve aver vissuto in un qualche universo parallelo nel corso degli ultimi dieci anni. Un universo in cui iTunes non ha fornito una piattaforma di facile accesso ad artisti che prima le major potevano sfruttare a proprio piacimento o in cui gli artisti non hanno la possibilità di aprire una propria etichetta per pubblicare senza mediazioni la propria musica. Un universo in cui iTunes non è stato di fatto l’unica vera risposta alla pirateria, cui ha contrapposto un metodo semplice e relativamente poco costoso per accedere a contenuti che altrimenti sarebbero stati scaricati dai network p2p. E ancora, un universo in cui probabilmente le major sono entità buone che hanno prima di tutto a cuore i propri artisti e non il mero profitto commerciale e lo sfruttamento dei diritti sulle opere che hanno sotto contratto.

Di appunti da fare ad iTunes e al sistema di distribuzione che ha imposto ce ne possono essere tantissimi. Si pensi solo alle proteste di quegli artisti che lamentano la distruzione dell’integrità artistica del formato album (posizione che si può condividere o meno ma parte comunque da un fatto assodato) o a quelle di altri, come Neil Young, secondo cui iTunes ha favorito la diffusione di musica di bassa qualità audio. Grazie Neil, sei sempre nel mio pantheon privato, ma non abbiamo tutti l’AeroDream One di Jean Michel Jarre in salotto.

Quella di Townshend però, più che una lamentela, è una distorta visione del mondo. Anche perché le dissertazioni del già-milionario rocker muovono da una considerazione di base che non ha nulla di nobile: gli artisti come lui non fanno più abbastanza soldi. Perché alla fine è questa la bottom line che rimane. Una riprova? L’opinione che Townshend ha chi la musica l’ascolta. L’attitudine dovrebbe cambiare e tutti dovrebbero pagare sempre (e di più, probabilmente) per la musica che ascoltano, non solo quando gli fa comodo. Pete, per quello c’è l’industria pubblicitaria, che è ancora ben felice di sganciarti il cash per deturpare My Generation negli spot della Pepsi oppure usare Baba O’Riley in quelli della HP.

40 commenti su “Pete Townshend contro iTunes, il “vampiro digitale””

  1. @Floriano Non è una questione di prodotti Apple.. iTunes ha salvato l’industria musicale in un momento in cui l’unica alternativa ai cd era la pirateria digitale. Questi sono fatti, basterebbe documentarsi. Ed è tuttora l’unico servizio decente per la musica digitale a pagamento. Quindi i musicisti dovrebbero essergli grati, ed in effetti la maggior parte lo sono!

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  2. Pete non ha proprio idea di quanto utili e sia invece iTunes alle piccole band e artisti emergenti, anche tramite aggregatori. Troppe droghe in gioventù poi chiedono il conto.

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  3. Ritengo che un giornalista che commenta cosí personalmente tale notizia, non debba scrivere mai piú. Veramente, smaccatamente, troppo di parte.

    Comunque sia, é fatto innegabile che la qualitá audio disponibile a pochi euro da un buon cd (molte offerte anche a 8 eur disponibili in rete) ed un buon lettore danno la possibilitá di apprezzare la musica veramente.

    Col mio impiantino di qualche anno mi godo musica ad un´esperienza superiore.

    Alcuni che conosco comprano decine di brani su Itunes, senza peró aver la possibilitá di accedere alle informazioni che il cd reale puó dare.
    Parlo non solo di qualitá audio ma anche di foto, copertina del cd, informazioni all´interno, passi di biografia, note della casa discografica e dell´artista…etc etc..
    A mio parere questo genera una sorta di “fast food” musicale che potrebbe degenerare nell´ignoranza se l´utente non si informa per terze vie.

    Ma forse é peggio il cattivo giornalismo.

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  4. @ ‘antonello marittimo:
    Certo, ormai siamo talmente anestetizzati dal cerchiobottismo che la pur minima espressione di parzialità quando i fatti parlano chiaro (ovvero: un grande artista che si autoridicolizza con commenti che evidenziano la sua bramosia di denaro e l’incapacità di comprendere il mondo che lo circonda) viene vista come qualcosa di negativo.
    Antonello, Townshend ha detto delle idiozie e io lo critico. Direi che sono libero di farlo, non credi?
    Comunque salutami il 2002, digli che è stato un bell’anno.

    P.s. avvediti cortesemente di quanto invece non stiano né in cielo né in terra certe frasi del tipo “Ritengo che un giornalista che commenta cosí personalmente tale notizia, non debba scrivere mai più”. Per te non essere d’accordo e non apprezzare il mio modo di scrivere deve tradursi nello zittirmi? Interessante visione. Ci sono stati una ventina d’anni in italia in cui questa posizione andava per la maggiore.

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  5. iTunes avrebbe salvato il mercato della musica?? Ho letto bene?? Ma poi, chi ha scritto sto articolo non si vergogna? Come fai a guardarti allo specchio senza disgustarti, spiegamelo… Come osi attaccare un guru della musica, che sicuramente ne sa MOLTO ma MOLTO più di te, pezzo di ignorante… Se apple ti ha sciacquato il cervello sono problemi tuoi, non permetterti di dare del demente a chi esprime il suo (più che affidabile) parere. I-tunes non ha fatto altro che portare via quote ai musicisti, già in crisi per colpa dei pirati! Cosa credi, che dopo iTunes la gente che scaricava canzoni pirata ha smesso di botto?? Ma dove vivi?? L’unica cosa che ha fatto iTunes è prendersi soldi non facendo solo da tramite tra chi crea le canzoni e i dementi che hanno un prodotto apple! Fregando altri soldi a ci fa musica! Oltre a danneggiare la cultura musicale pubblicizzando artisti ignobili, che avrebbero fatto meglio a fare i contadini! VERGOGNA!

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  6. @ SieteCiechi:
    Ahaha, hai ragione! Il mercato della musica l’hanno salvato… LE SUONERIE. Ma per piacere. Degli Who sono un grande fan, peccato che non sempre a delle immense capacità artistiche musicali corrispondano buone capacità di giudizio. Del resto da uno che ha dedicato la vita prima alle droghe poi ad un santone indiano che ha creato un culto non è che ci si possa aspettare grandi discorsi.

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  7. @ Camillo Miller:
    Camillo sei giornalista?
    Cmq,ITunes ha offerto l’unica via di fuga ad un mercato musicale degli anni 90 fin troppo speculato da interessi di major e di industrie bramose di danaro.Con l’avvento degli mp3 e della digitalizzazione libera,tutto il contesto è cambiato.Se il sig.Townshend non se ne è accorto,bisognerà che qualcuno lo inviti ad aggiornarsi,o almeno a ricordargli che il ’69 è passato da un bel pò e la guerra in vietnam è terminata…che si goda i suoi bigliettoni verdi,nelle sue tenute texane,sventolando “la manona di gomma piuma”per la finale del SuperBowl,invece di fare il partigiano!Ogni cosa a suo tempo,aihmè…se si vuole ascoltare la musica in vinile,o con un supporto SACD ha tutto godimento di un’esperienza unica,nessuno impedisce di farne uso…ma il “fastfood” musicale è oggigiorno la soluzione di massa più di “appeal” .Bisogna farsene una ragione!

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  8. @ SieteCiechi:
    scusa caro SieteCiechi, ma a prescindere dal fatto che hai ragione o meno, non mi sembra il caso di insultare nessuno per una opinione.
    Entrando nel merito della questione: secondo te solo per il fatto che uno sia un GURU della musica diventa di diritto un esperto di distribuzione digitale?
    La riprova e’ che moltissimi artisti (molto piu’ Guru di lui) apprezzano iTunes e le sue possibilita’, oltre al fatto che e’ meno caro di un CD. E poi nessuno ti vieta di comprare un CD se preferisci qualita’ migliore ed hai un impianto che ti permetta di apprezzarla.
    PS: iTunes non e’ nato per eliminare la pirateria, ma e’ un dato di fatto che in qualche modo l’ha diminuita

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  9. Bè, certo, adesso ci permettiamo anche di giudicare le scelte passate di una persona, cercando un modo di giustificare le sue parole scomode. Magari tutti gli artisti avessero due palle d’acciaio così! Cosa fa iTunes per gli artisiti? Dimmelo. Oltre a far guadagnare alla tua amata Apple soldi che non le spettano, in quanto non ha creato niente! Minimo sforzo massimo rendimento! Questo è il mood di apple degli ultimi anni, con il quale è riuscita a fregare un sacco di gonzi… Se il mondo sta diventando tutto una fotocopia, tutto identico, senza identità, la colpa, oltre ai soliti noti, è anche dei tuoi amici “Melati” che cercano di fagocitare tutto senza distinzione, contribuendo anche al razzismo sociale, secondo il quale se non hai Apple non sei nessuno! E le tue critiche partigiane (in un’articolo oltretutto) ne sono la dimostrazione palese! Le voci fuori dal coro vanno ascoltate, non criticate! VERGOGNA!

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  10. @ Mauro:
    Chi sarebbero gli artisiti più guru di lui che fanno parte del partito iTunes? Lady Gaga? Fabri Fibra? Checco Zalone? No, fammi capire dai… Comunque io non insulto nessuno, ho solo espresso un parere come il vostro caro amico “giornalista” che ha gentilmente definito un DEMENTE il signor Townshend…

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  11. Antonello
    Magari tu stai 24h su 24 a casa (e a meno tu non abbia impianti da migliaia di euro ascoltare un cd o un brano da 256kbps è la stessa identica cosa e comunque ti informo che esiste il formato ALAC) ma le persone stanno molto fuori casa e la musica la ascoltano su iPod e lettori mp3. Che non equivalgono esattamente all’impianto linkato da Camillo.

    Quindi il discorso sulla qualità lascia il tempo che trova. Personalmente se mi devo ascoltare musica a casa 9 volte su 10 uso il vinile.

    iTunes ha salvato l’industria musicale? Sì. E soprattutto per il fatto che ha creato una cultura musicale. E ha fatto scoprire a milioni di persone gruppi che altrimenti non avrebbe mai conosciuto. Canzoni e brani nuovi. E ha dato l’opportunità finalmente di acquistare il singolo brano e non l’intero album.

    Indipendentemente da Apple, iTunes (insieme ad iPod) è stata una rivoluzione nel mondo della musica. Questo non lo nega nessuno. Credo nemmeno il sessantenne di cui sopra.

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  12. @ SieteCiechi:
    Oh, ma scomode di che? Sta dicendo in pratica “erano meglio le major perché cacciavano li sordi”, tra l’altro con un discutibile cortocircuito fra produzione, rights management e distribuzione… Queste sarebbero parole scomode?
    E non mi pare proprio di aver usato la parola demente, ci mancherebbe…
    @ Mauro:
    Tecnicamente l’idea di fondo di Jobs per iTunes era: ci vuole un modo comodo per comprare musica online, che possa essere una buona alternativa alla pirateria. ;)

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  13. Carissimi,

    @Camillo:
    giornalismo = diffondere notizie vere che provengono da fonti autorevoli, confermate e sottoscritte.
    Pareri visibili dall´articolo che hai scritto non fanno del buon giornalismo semplicemente perché lo appesantiscono di opinioni ed informazioni non vere e faziose.
    Sai che un pezzo come quello da te scritto é passibile di denuncia per diffamazione e calunnia ? Non per dire, ma dovresti limitarti a riportare la critica di P.Townshend senza dargli del riccastro affetto da demenza senile.

    Se vuoi conferma, basta inviare il tuo articolo in traduzione giurata al signore oggetto del tuo articolo.

    @st.Germain:
    capisco perfettamente che scaricare musica legalmente con un click sia piú comodo e abbia maggior “appeal”.
    Ahime´ anche le collane “for dummies” sono piú comode e hanno un gran successo. Certo che convieni che le informazioni che se ne riceve quindi son piú limitate
    Son altamente funzionali solo se si vuol generalmente avere un´idea non ricca di particolari e fonti..
    Se quindi passa l´equazione comodo = meno informazioni, io personalmente non ci sto, affermando che di musica piú se ne ha, meglio e´ !
    E musica non é solo quello che viene compresso all´interno di mp3, aac, flac etc etc.
    Si parla di materia, di qualitá, di biografie, di interazioni che hanno portato alla creazione di quel brano.

    Tutto questo per meglio discernere tra artisti del suono ed artisti agrimensori. (grazie @Sieteciechi).

    PS: ho appena comprato due CD di due artisti emergenti a 15 euro. Arrivano domani. Vi faró sapere dell´esperienza che trascorreró con qualche amico musicofilo di fronte una pizza, birra e buon ascolto.
    Se compravo digitalmente, forse rimanevo tra me e le mie cuffie, non avendo altre fonti di confronto.

    Buona giornata.

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  14. Pingback: Pete Townshend: iTunes è un «vampiro digitale», parola del … – PcTuner.net | edicolasammarra.it
  15. @ SieteCiechi:
    mamma mia, ma come sei acido?? comunque dire ad una persona che dovrebbe disgustarsi guardandosi allo specchio non mi sembra un complimento, vorrei vedere se lo dicessero a te.
    Ti risparmio l’onere di rispondermi perche’ non replichero’ a nessun tuo messaggio futuro in quanto non trovo costruttivo essere insultato da te.

    @ Camillo Miller:
    esatto era quello che avrei voluto esprimere nel mio commento. Io non compravo piu’ musica, poi con iTunes ad un prezzo piu’ giusto (secondo me) sono tornato ad acquistare.

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  16. @ Camillo Miller: Mi pare di aver letto il termine “demenza senile” nel tuo articoletto da quattro soldi, o sbaglio? Vabbè, come al solito, facciamo finta di nulla, parlare con certe persone è come parlare ad un muro. Le parole scomode sono il fatto che iTunes è peggio delle major, che il mercato della musica è in ginocchio, e che la cultura musicale di oggi fa vomitare!
    Che iTunes sia stata una rivoluzione non lo nega nessuno, ma le rivoluzioni non sempre fanno il bene dei poveretti messi a 90. E che iTunes abbia abbattuto il fenomeno della pirateria è una delle tante verità messa in giro da Apple, a cui sfortunatamente, molti abboccanno. Scusa, se io spendo 0 per scaricare una canzone, poi il giorno dopo esce itunes e devo pagare 2 per scaricare una canzone, chi diamine ne lo fa fare di pagare sti soldi? Quella bella faccia di Jobs? Ma per favore…

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  17. @ rogerdodgerTM su twitter:

    Carissimo,
    mi permetto di consigliarti otto cosine:

    1) non sto a casa h 24
    2) formato audio e formato 256kbps non son equivalenti da punto di vista fisico
    3) hai mai sentito parlare di “pressione sonora” ed i suoi effetti?
    il formato alac cosi come altri son stati pensati per essere riprodotti da player trasportabili e non utilizzati quindi su impianti che generano la summenzionata pressione, perché semplicemente non hanno altoparlanti!
    4) non ho impianto da migliaia di euro, ma forse manco 1000…
    5) il vinile non riproduce fedelmente dinamiche di sintetizzatori attuali la cui sorgente e´ digitale. Aggiornati e studia un pochetto di piú, vala´ !
    6) non hai prove per dire che iTunes ha fatto scoprire quello che in una parallela realtá si sarebbe potuto scoprire.
    7) Se si vuole, si possono comprare anche solamente i singoli in formato CD.
    8) non ho sessant´anni, genio.

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  18. @ ‘antonello marittimo:
    Passibile di denuncia? Un pezzo di opinione? Ahaha, mi sa che in quei vent’anni ti ci saresti trovato alla grande. Sei spassosissimo, però dovresti imparare a leggere un po’ meglio. Senile vuol dire anziano, che attiene a persona anziana. Non è un sinonimo di demenza senile. E la parola demenza o altre che potrebbero ritenersi offensive non sono presenti nel mio pezzo le avete tirate fuori solo tu e il tuo compare qui sopra.

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  19. @ Mauro:
    Ah, io sarei acido? No, sono incazzato! Ma scusami, uno che insulta in un’articolo con il termine demenza senile un grande artista con una grande storia, e poi gli da del drogato col cervello fuso, solo perchè ha espresso un parere contro il vostro music store preferito, può passarla liscia così? No caro mio, si merita tutti gli insulti di questo mondo, e forse sono stato anche troppo buono. Comunque non ho bisogno delle tue poetiche risposte.

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  20. @ Camillo Miller:

    Ahnnn.. scusa ma allora sei un opinionista ?
    Anche loro ( o voi?) son ( o siete?) passibili di denuncia e sotto la stessa legge. Te lo garantisco.

    Comunque se ti reputi un opinionista, é tutto chiaro.
    Ne abbiamo cosí tanti in Italia che aprono la bocca a sproposito.
    Non tu, eh… tu hai ragione! Sempre!

    A parte il sarcasmo, aiutiamo l´Italia con una sana informazione.
    Ne abbiamo bisogno. Drammaticamente bisogno.

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  21. @ ‘antonello marittimo:
    Mamma mia, ma chi ti ha slegato? Guarda meno tivu ed evita meno di ragionare per categorie e compartimenti stagni che è meglio.
    Ma lo sapete interpretare l’italiano?

    Pezzo d’opinione = ARTICOLO IN CUI SI ESPRIME UN OPINIONE. Non è che lo scrivono solo gli “opinionisti”.

    SENILE è DIVERSO da demenza senile. Non ho mai scritto demenza senile e non mai dato del demente a Townshend. I riferimenti alla sua età sono chiaramente legati al mio forte disaccordo con la sua visione conservatrice e totalmente fuori dal mondo. Che sia un riccastro non è un offesa, è un dato di fatto. ma non ho comunque usato quel termine, che mi mettete in bocca voi.

    E con questo credo proprio di aver concluso la pazienza. Saluti.

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  22. Si, esatto, anche la mia pazienza si é esaurita.
    Se ti pagano per scrivere, restituisci il compenso e trovati un altro lavoro.
    Oppure cambia atteggiamento che non sei credibile, scrivendo ´sti articoli.

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  23. ROTFL
    PASSIBILE DI DENUNCIA questa ora la twitto, troppo divertente.

    AntonelloMarittimo
    6) non hai prove per dire che iTunes ha fatto scoprire quello che in una parallela realtá si sarebbe potuto scoprire.
    Si che le ho. Io con iTunes ho scoperto molta più musica che non andare a vedermi le copertine nei negozi osservandole in religioso silenzio o dovendomi mettere in piedi con scomode cuffie, inserendo il cd nell’apparecchio e schiacciando tasti improbabili.
    Con iTunes sono esplosi i download di singoli brani e non degli album. Se la gente non avesse scoperto nuova musica, avrebbe continuato a scaricarsi interi album.

    7) Se si vuole, si possono comprare anche solamente i singoli in formato CD.
    Per avere la stessa qualità che hai con i brani scaricati da iTunes però. Perché non mi vorrai dire che nel traffico in città o in montagna o come l’anno scorso sul mare col pattino si senta la differenza tra un brano rippato da CD e un brano preso da iTunes o altrove. O tu in giro ti porti il lettore CD?
    Ma in ogni caso quella è una questione di gusti personali. Qua stiamo discutendo se il sessantenne di cui sopra abbia ragione oppure no, e dato che là fuori è pieno così di etichette indipendenti nate e cresciute grazie ad iTunes, credo abbia torto sul nascere. iTunes ha favorito la piccola musica, quella indipendente. Ma se hai un solo dato per negare questo, accomodati.

    8) non ho sessant´anni, genio.
    Non mi riferivo a te, genialaccio :)

    Rispondi
  24. SieteCiechi
    Le parole scomode sono il fatto che iTunes è peggio delle major
    Sulla base di cosa lo dici? è iTunes che ha favorito le etichette indipendenti, non “le major”. Ma se hai argomenti per dire non sia così, avanti.

    che il mercato della musica è in ginocchio
    iTunes negli USA ha ormai superato le vendite fisiche di CD. Che il mercato della musica sia “in ginocchio” non c’entra nulla con l’argomento in discussione.

    e che la cult ura musicale di oggi fa vomitare!
    Può essere come no, ma l’importante è che si sia liberi di scegliere e di sperimentare nuova musica ogni giorno, e iTunes ha dato questa possibilità. O preferivi andare ogni giorno in negozio con la tua macchinetta o avere napster a vita? Quello era un modello sostenibile per l’industria musicale? Ne avevi uno migliore? Perché non l’hai proposto?

    Che iTunes sia stata una rivoluzione non lo nega nessuno, ma le rivoluzioni non sempre fanno il bene dei poveretti messi a 90.
    Credo che iTunes fosse la cosa migliore che poteva capitare a noi consumatori. E direi che agli inizi e fino a qualche anno fa si stava anche meglio, prima che le major alzassero il prezzo sopra i 99cent.

    E che iTunes abbia abbattuto il fenomeno della pirateria è una delle tante verità messa in giro da Apple, a cui sfortunatamente, molti abboccanno. Scusa, se io spendo 0 per scaricare una canzone, poi il giorno dopo esce itunes e devo pagare 2 per scaricare una canzone, chi diamine ne lo fa fare di pagare sti soldi?
    Camillo non ha scritto che iTunes avrebbe “abbattuto” la pirateria. Questa è una tua fantasia. Camillo ha scritto che iTunes è stata “l’unica vera risposta” alla pirateria. E non sarebbe forse vero? iTunes ha rappresentato una risposta alla pirateria e non c’è dubbio che senza iTunes quel fenomeno avrebbe preso ancora più piede e che l’industria della musica avrebbe risentito dello stesso in maniera ancora più forte.

    Nessuno qua ha mai detto che iTunes abbia eliminato la pirateria. Sono tue fantasie.

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  25. Ragazzi il discorso e’ molto semplice: il signor Townsend e’ alterato perche’ lui e altri colleghi nn si arricchiscono con la musica come facevano prima! Anche io sono un producer ma ammetto che il mercato discografico era alla frutta, il digital delivering e’ il futuro, il supporto fisico scomparira’ inesorabilmente. Pagare 18 – 20 euro per un cd con il bollino della siae impresso e’ scandaloso, io vendo solo sui mercati on-line per quello che mi riguarda. I contenuti di un artista, le informazioni , la biografia, sono fruibili on line come nel booklet di un cd.. L’unica cosa e’ che da una parte avete il supporto fisico, che pagate di piu, occupa spazio fisico, non e’ ecologico e fa arricchire gli artisti nei villoni di Beverly Hills , dall’ altra lo stesso contenuto .. Solo digitale … Altra cosa: siete davvero convinti che per esempio tra un file wav a 16 bit / 44 khz e un mp3 a 320 kbps ci sia una differenza tangibile? Ho studiato fonia e vi dico che se nessuno ve lo fa notare nn ve ne accorgerete mai e poi mai…

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  26. @ David:
    Credo che 18-20 siano molti. troppi. ma ci sono ottime vie diverse per ottenere cd reali, che rappresentano un supporto valido.
    Vie dove la cultura musicale si puo´ assaporare e condividere.
    Mercatini musicali, scambio alla pari, confronti e via discorrendo.

    Certe belle abitudini del passato rimangono ancora quelle con il rendimento maggiore in termini di quantitá di informazioni apprese.

    Senno l´alternativa e´ chiara: fast food musicale.
    Mangi e defechi quello che mangi. Compresi i prodotti di “etichette indipendenti” artisticamente ininfluenti creati con mezzi e competenze minime.

    Sta a noi decidere la via da prendere e la maniera di utilizzare una piattaforma come itunes ottima e integerrima, ma ahimé scarna di quella cultura musicale di cui scrivevo prima.

    Itunes pare piú un supermercato che altro…

    Ahn, ultima cosa: se si spera di vivere un´esperienza musicale con cuffiette da 2 eur e ipod da 50… bhe…allora non ne parliamo piú.

    Quasi quasi non vado piu neppure a concerti e fiere di strumenti, etichette indipendenti con artisti veri, allora… tanto ho tutto su itunes!

    Rispondi
  27. Voi non avete idea di come erano incazzati i maniscalchi con Ford, i fabbricanti di candele con Edison e i venditori di ghiaccio con il sig Kelvinator (vabbe, non so chi abbia inventato il frigorifero ma sig. Kelvinator mi suonava bene).

    Chi perde del potere si incazza sempre con chi glielo toglie ed è normale.
    Dal punto di vista della maggioranza comunue, se il nuovo prodotto scaccia il vecchio, significa che è apprezzato, che vale, e che a tutti sta bene.

    Chi ci rimette si deve adeguare e trovare il modo di convivere col nuovo.

    Non è colpa di Camillo se Pete ha sbroccato. Si è limitato a riferirlo e a dare la sua opinione come è giusto che facciano coloro che scrivono pere dei blog.

    Il giornalista asettico che si limita alla notizia esiste solo nella mente bacata di chi non legge i giornali. Ch’, se solo lo facesse, vedrebbe che traboccano di
    opinioni su fatti a vote addirittura inesistenti.

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  28. Non mi vergogno di dire che 10 anni fa,prima che scopri Apple e Itunes (allora utilizzavo windows) la musica la scaricavo a piene mani! motivo? mi ricordo ancora i 39.000 lire sborsati per un cd di Fiorella Mannoia regalato al compleanno di mia madre! mai più! allora ero giovane,ma la musica mi piaceva molto…facevo i salti mortali (economicamente parlando) per acquistarmi i miei cd,e non nascondo che ho buttato via molti soldi in cd che alla fine non valevano la pena!
    con la scoperta di Itunes butto tanti di quei soldi in musica che nemmeno immaginate,ma ho la possibilità di un preascolto, di leggere le recensioni di altri utenti,informazioni, video..e tutto a modiche cifre! 8-9-10-11 euro a cd non sono niente..grazie ad Itunes ho scoperto molti artisti che non conoscevo,molti sconosciuti che sono contento di aiutare pagando per i loro album.
    per me Itunes è un grande strumento di scoperta musicale a cifre contenute!

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  29. Un’interessante botta e risposta che ho letto con piacere.
    Per quanto mi riguarda uso solo iTunes per acquistare musica.
    Buona serata a tutti.

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  30. Non so perchè bisogna essere sempre così polemici e soggettivi e non ricerchiamo mai le risposte nell’oggettività delle parole.
    Ma scusate voi non siete dei lavoratori e percepite uno stipendio?
    Se il vostro datore di lavoro un giorno venisse da voi e dicesse ” ben da oggi abbiamo un partener per aumentare le vendite del nostro prodotto, solo che anzichè 1200 euro al mese da domani ne prenderai solo 900 perchè il resto lo devo dare a lui”….. Ok hai comunque un lavoro ma cavolo ” sono proprio dei VAMPIRI SUCCHIA SANGUE”. Lui è P.T. ma come vedi la pensa proprio come la pensereste voi.
    E poi ci si lamenta che i biglietti dei concerti costano anche 80 €….. E ci credo a suon di 99 cent non ci si fa molto.
    iTunes? Sì un vampiro, ma se come dice P.T. Apple desse anche un servizio e non si limitasse solo a chedere soldi, forse sarebbe più facile da accettare.

    Rispondi
  31. antonello marittimo
    Mercatini musicali, scambio alla pari, confronti e via discorrendo.

    In un mondo ideale ti rechi ai mercatini una volta al giorno e scambi con tutti ogni settimana. Nel mondo reale la gente lavora e fa altro.

    iTunes un supermercato? Perché: i negozi di dischi non vendono la stessa cosa? iTunes ha TUTTO e ovviamente anche molto di più di quello che trovi in un negozio fisico, con la differenza che nel negozio fisico o ti compri l’album o ciccia. Mentre su iTunes scegli tu quale canzone comprare. Non quale album.

    Poi ti piacerà la carta, la copertina, ma non fare lo snob per favore: perché alla fine della giornata il brano che ti ascolti dal cd che ti sei comprato nel tuo negozio di dischi preferiti è IDENTICO a quello stesso brano che acquisto su iTunes.

    Non avrò il cartaceo, la confezione, tutte bellissime cose, ma la canzone è la stessa identica, e a meno tu non abbia impianti super da migliaia di euro non sentirai una tangibile differenza.

    Il discorso delle 24 ore a casa te l’ho fatto perché la musica la maggiorparte del tempo la si ascolta fuori casa, almeno in molti casi, e fuori casa non ti porti nel borsello impianti hi-fi, ma un semplice lettore mp3, che sia iPod o meno. E lì i due brani, il tuo da CD e il mio da iTunes, quelli sono. Quindi non capisco perché fare la lotta ad iTunes, quando se non ci fosse iTunes, i CD che ti compri oggi li pagheresti ancora più di 30€. Se li paghi 20€, ancora troppo a tuo dire, è merito di iTunes. Quindi se tu risparmi lo devi ad iTunes.

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  32. Comunque qui a Bologna è pieno di etichette indipendenti, non c’è bisogno di iTunes per divulgare la musica e i musicisti la suonano la musica, non è che la vendono e poi non fanno concerti… poi riusciranno a malapena a mangiare con quello che guadagnano ma questo non significa che non sono felici perché non hanno una montagna di soldi.
    Poi basterebbe utilizzare il formato FLAC per aumentare la qualità della musica su iTunes ma naturalmente questo non è il primo pensiero della Apple.
    Radiohead e Smashing Pumpkins regalano la propria musica sui loro siti. Non è che è iTunes è la lotta alla pirateria. Ci sono tanti metodi alternativi.
    Io trovo iTunes comodo per trasferire la mia musica sull’iPod … però comprare dei brani sui cui la apple prende il 30 per cento e il 70 per cento va diviso tra casa discografica e artista non mi sembra una mossa risolutiva contro la pirateria o a favore dei musicisti. Le dinamiche che ha Apple sono molto simili a quelle delle case discografiche.

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    • No Floriano, sono quelle di un distributore. E’ diverso.
      Nessuno dice che non ci siano tanti metodi di combattere la pirateria, è ovvio, ma i metodi che citi hanno un solo grande problema: non sono assolutamente scalabili.
      Considera che prima senza una distribuzione fisica facevi poco e mettere su un’etichetta indipendente significa fondamentalmente rimetterci per fare una scelta rispettabilissima ma drastica.
      Con iTunes diventare etichetta indipendente del proprio gruppo significa che quel 70% te lo prendi tutto te. Dove l’hai mai preso il 70% con un altra etichetta a farti da mediatore?
      Vedi cosa ne pensano la maggior parte degli artisti che non hanno vissuto il boom dei 60-70 delle major 8quando il musicista davvero faceva soldoni per la sua ottima e irripetibile musica), poi ne riparliamo ;)

  33. Dentino wrote:

    Non so perchè bisogna essere sempre così polemici e soggettivi e non ricerchiamo mai le risposte nell’oggettività delle parole.
    Ma scusate voi non siete dei lavoratori e percepite uno stipendio?
    Se il vostro datore di lavoro un giorno venisse da voi e dicesse ” ben da oggi abbiamo un partener per aumentare le vendite del nostro prodotto, solo che anzichè 1200 euro al mese da domani ne prenderai solo 900 perchè il resto lo devo dare a lui”….. Ok hai comunque un lavoro ma cavolo ” sono proprio dei VAMPIRI SUCCHIA SANGUE”. Lui è P.T. ma come vedi la pensa proprio come la pensereste voi.
    E poi ci si lamenta che i biglietti dei concerti costano anche 80 €….. E ci credo a suon di 99 cent non ci si fa molto.
    iTunes? Sì un vampiro, ma se come dice P.T. Apple desse anche un servizio e non si limitasse solo a chedere soldi, forse sarebbe più facile da accettare.

    Bel ragionamento, ma non è completo: tu parli di uno stipendio fisso, non di uno stipendio variabile in base alle vendite.

    Per cui: tu ora guadagni 1200 euro perché vendevi 1200 CD. Adesso ne vendi 0 e guadagni 0. Dopo ne venderai 1000 e ne guadagni 800. Guadagnerai meno, ma più di 0…

    Spero di essere stato abbastanza chiaro.

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  34. @ andrea:
    Sei stato chiarissimo ed infatti se leggi ho scritto ” ok hai pur sempre un lavoro ma cavolo”. Ed intendevo quello che tu hai specificato. Ho fatto questo esempio solo per dare l’idea ma ti assicuro che in realtà è molto peggio. Forse la cosa veramente positiva di iTunes non sono i guadagni che ha l’artista visto che Apple trattiene più sulla musica che sulle app ma è la visibilità. L’unica pecca è che con i brani su iT non ci si campa ed anche le band emergenti che hanno investito anche 20.000 euro in un album gli tocca calarsi le braghe, i grandi artisti ormai se sono stati furbi i soldi li hanno ma il futuro è povero e forse il dipendente che prende 1.200 euro è fortunato se lo confronti ad un artista emergente che oltre a guadagnare pochissimo con un brano a 99 cent ci deve anche pagare le tasse…. iTunes vampiri? Sì. Ma la musica per fortuna c’è.

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  35. Mai pagato per un solo mp3 in vita mia e mai lo farò, per me è demenziale pagare per un prodotto così scadente come un file compresso.
    Acquisto solo CD e vinile e poi converto in Alac con XLD per importare i file su iTunes oppure scarico in FLAC.
    Non ho un impianto chissà quanto costoso, anzi, tuttavia bastano un paio di cuffie decenti per sentire la differenza tra un lossless e un lossy.
    Mi trovo abbastanza d’accordo con Neil Young, molto meno con Pete Townsend.

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  36. @ Camillo Miller:Grande Camillo, il post di questo tale “privato censuratore” ci da molto da riflettere su come siamo arrivati allo sfacelo di questi mesi in Italia. Ormai sono imbevuti di questa cultura “larussiana” da “se la pensi diversamente da me, ti tappo la bocca”. Bell’articolo, si capiva già dal titolo cos’era che bruciava a Townsend.

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  37. leggendo la posizione del vecchio e caro pete mi è venuta voglia di scaricare la discografia piratata degli who….

    he heh ehehehhehe

    Ps: gf stavo scherzando..

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