Fra tutte le novità che iOS 7 introdurrà a breve su iPhone e iPad c’è anche iTunes Radio. Il servizio, presentato in anteprima alla WWDC del giugno scorso, permetterà agli utenti di scegliere dei canali per l’ascolto di musica in streaming affine ai propri gusti. Il prezzo da pagare per la gratuità del servizio è naturalmente la presenza di pubblicità. Fra i primi grandi marchi che hanno scelto di pubblicizzare i propri prodotti su iTunes Radio ci sono McDonald’s, Nissan, Procter&Gamble e Pepsi.
I primi contratti che Apple è riuscita a siglare con i grandi brand riportano cifre nell’ordine delle decine di milioni di dollari a fronte di una presenza pubblicitaria sul servizio della durata di 12 mesi. Gli inserzionisti hanno comprato, indirettamente, anche l’onore della citazione in occasione del lancio dei nuovi iPhone (previsto per il 10 settembre), durante il quale con ogni probabilità Apple fornirà ulteriori dettagli sul servizio.
I formati pubblicitari del servizio sono di tre tipi: un audio “interstitial” fra le canzoni che verrà mandato in streaming ogni 15 minuti; un display interattivo che coprirà, in stile iAd, tutto lo schermo e interromperà qualsivoglia operazione in corso; un video-ad che verrà riprodotto ogni ora.
Per fortuna è prevista la possibilità di disattivare tutta la pubblicità semplicemente pagando i 25€ annui di abbonamento ad iTunes Match.
AdAge fa notare la somiglianza fra il lancio di iTunes Radio e quello di iAd, un paio di anni fa: “partner selezionati, cifre d’acquisto minime molto alte e parecchia fanfara”. Non è un caso che siano proprio i team del servizio pubblicitario Apple ad occuparsi di tutti gli aspetti economici del prodotto.
L’impressione, insomma, è che iTunes Radio possa non soltanto essere la risposta di Apple alla crescente popolarità dei servizi musicali in streaming ma anche un’ottima occasione per rilanciare proprio iAd, il cui “fallimento” nell’adozione da parte degli sviluppatori, cui il servizio era destinato, è stato abbastanza evidente nel corso degli ultimi due anni. Con iTunes Radio la vendita pubblicitaria non sarà più in alcun modo funzionale all’adozione da parte dei developer e tutto il fatturato rimarrà “in house”.
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