Prima di venire al sodo è bene ripetere che cosa è iTunes Match. Introdotta ieri sera come la one more thing di Jobs, si tratta dell’unica funzione a pagamento di iCloud, disponibile a 25 dollari annui. Non è ancora chiaro se sarà da subito utilizzabile anche da noi e a quale prezzo, ma non è questo il punto. Il punto è che iTunes Match effettua uno scan della propria libreria di iTunes (previa installazione di OS X Lion o Windows 7 e dell’ultima versione di iTunes disponibile), individua le canzoni che non sono state acquistate da iTunes Store, e se queste sono disponibili sullo store è come se quell’account le avesse acquistate da Apple. Questo significa, ad esempio, che posso prendere un CD della mia collezione, ripparlo con iTunes, farlo scannerizzare ad iTunes Match, accendere il mio iPhone e scaricare il brano da iTunes Store come se lo avessi acquistato lì. Il tutto permettendo anche l’upgrade della qualità del brano a 256 Kbps.
C’è un limite al numero di brani che è possibile certificare tramite iTunes Match di cui non si è parlato durante il keynote, ma che viene riportato in una nota a fondo pagina sul sito di Apple. Si potrà infatti abbinare al proprio Apple ID “solo” 25 000 brani non acquistati da Cupertino. Il punto però non è neanche questo.
Il punto è che Apple, con questo metodo, permette (anche) ai pirati di scaricare illegalmente musica da Internet, caricarla nella libreria di iTunes e ottenere il download del file originale e certificato dallo Store di Cupertino. Jeff Price, CEO di TuneCore, un distributore indipendente di musica, ha spiegato a Mashable la sua visione: “Questo costituisce un modello che consente alle persone di fare soldi dalla musica piratata”.
Apple non ha specificato le percentuali su quei 25 dollari, ma generalmente il 30 percento finisce nelle casse di Cupertino, lasciando il restante 70 al resto della catena di produzione musicale (con circa il 60% che finisce invece nelle tasche delle etichette discografiche).
Continua Price: “Napster ha insegnato alle persone a scaricare musica e ascoltarla sui loro computer. Questo nuovo servizio sarà d’aiuto alle persone perché diventino più avvezze all’idea di effettuare lo streaming di musica. E questo è quello che ripristina l’industria musicale. Rieducare il consumatore su come ascoltare la musica.”
I brani non individuati nel catalogo di iTunes saranno semplicemente uploadati ad iCloud e saranno accessibili comunque tramite i propri device.
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non si capisce bene però se questo price sia pro o contro… prima dice che i pirati fanno i soldi, poi dice che questo fa bene all’industry.. mah
Geniale!!!
Ma i brani a bitrate più basso presenti nella libreria di itunes vengono anch’essi convertiti a aac 256 Kb/s..? O solo quelli dell’iphone sono convertiti?
Fatemi capire… Mi faccio prestare tutti i cd dai miei amici, li rippo su iTunes fino ad un massimo di 25000 brani, pago 25$ l’anno li uso su tutti i miei dispositivi a 256kbs senza drm e stó apposto con la legge ??? Seeee figuriamoci se parte in Italia, a noi ci tassano il cd vergine e il pendrive!!!
la cosa da capire secondo me è questa:
pago 25$ il primo anno, mi faccio “autenticare” da iTunes tutti i miei brani piratati… e a fine anno, se non pago altri 25$, quei brani vanno persi? o restano?
non so se mi son spiegato ragazzi… è tardi anche per me a quest’ora!
saluti!
ahia…la vedo grigia! io per esempio ho più di 25.000 brani nella mia libreria… :( come si fa?
Mi associo alla domanda di LupoDellaSteppa. Poi volevo chiedere se i brani “matchati” e quindi scaricati da iTunes a qualità superiore rimarrano “nella nuvola” o li avrò a disposizione sempre sul telefono, anche offline? Poi il dubbio che mi sorge è: (es.) io ho 25.000 canzoni rippate, ma le voglio di alta qualità quindi con questo servizio le posso scaricare da iTunes, ma quelle che ho già verranno sostituite dalle versioni “originali” o mi troverò con 50.000 canzoni doppie che dovrò “pulire a mano”?? Non so se mi sono spiegato.
Grazie
Dunque. Al momento non è chiaro cosa succederà dopo il primo anno. Secondo me non sarà più possibile accedere al download dei file su iTunes ma i brani già scaricati resteranno sul computer. Inoltre non è che ci si mette in regola a livello legale. Il sistema parte con l’idea che tu abbia comprato il CD e che tu lo abbia legalmente rippato. Hai piratato la musica e lo hai fatto illegalmente se hai scaricato un brano da dove non potevi, il punto è che almeno qualcosa le case discografiche ci guadagnano (almeno così si evince dal discorso di Price).
@ Tredix:
I brani saranno come acquistati su iTunes. Questo significa che, accendo ad iTunes, potrai scaricarli normalmente sul tuo iPhone, iPod touch, iPad, Mac o PC e salvarli in memoria. Sono DRM free.
Per la questione della duplicazione delle canzoni non c’è ancora chiarezza. Secondo me saranno sostituite dalle versioni ad alta qualità (perché uno dovrebbe tenersi la versione rippata male?).
ci sn ancora mooooolti dubbi in merito…
@ Luca:
Mah, non è chiaro. Secondo me ti sarà chiesto quali vuoi sincronizzare con iTunes e quali uploadare su iCloud.
@ Lorenzo Paletti:
detta così suona un po’ come lo scudo fiscale del governo berlusconi…
comunque, contenti loro…
Non capisco una cosa. Io i miei cd li trasferisco a 320kbps, perché dovrebbero vantarsi che ricaricheranno gli stessi brani a 256kb?
@ Lorenzo Paletti:
lorenzo so che si entra nello specifico e magari alcune cose ancora non son chiarissime…
ma per 25.000 brani non acquistati da cupertino, si intendono 25.000 brani “freschi” non presenti sui loro server, o vengono conteggiati anche quelli già presenti?
@ MarkoDeeJay:
sono aac non mp3, la qualità è più alta a parità di bitrate
@ Luca:
Il conteggio dei 25 000 avviene per brani caricati dall’utente da CD o da altre fonti. ES: Ho un album scaricato da iTunes con 20 brani. Questi non vengono conteggiati. Poi ho un cd rippato con 40 brani. Questi vengono scannerizzati, trovati nei server di iTunes di Apple, che mi permette di scaricare gratuitamente i file da iTunes come se li avessi acquistati. Solo questi 40 brani vengono conteggiati. I primi 20 no.
Non è ancora chiaro se anche i brani uploadati su iCloud perché non presenti nell’offerta di iTunes Store siano conteggiati. Personalmente penso di sì, ma è solo una mia supposizione.
ma quindi, pago 25$ (e qui vediamo se il cambio lo impongono loro come sull’hardware o visto che è tutto virtuale rimarranno al cambio…mah) e loro mi permettono di ri-scaricare tutta la mia musica in aac hd sul mio hard disk + su tutti i device e altri iTunes associati all’ID?
sarebbe un affare….poi io riconvertirei tutto in mp3 però….intanto avrei tutto disponibile online e in alta qualità…ottimo
anche se devo vedere tutto nei minimi dettagli prima…ad esempio…posso riscaricare quante volte voglio una cosa acquistata/matchata?
suona un pò da bandus-libera-tutti…..
@ MarkoDeeJay:
e comunque….ok fai il DJ te e quindi vorresti l’alta qualità….ma a me non serve certo, il 98% della gente si puo anche accontentare di un misero 160/192kbs per sentire bene…..se te li rippi a 320 occupano lo -stesso- spazio del file sul cd, ergo non serve a una fava la compressione in lose (mp3 o aac che sia), ti converrebbe rippare la roba in “apple loseless” se vuoi usarla su itunes diretto, o in “flac” se vuoi un po di portabilità
per far leggere i flac ad itunes:
http://www.simplehelp.net/2008/06/12/how-to-play-flac-files-in-itunes/
In Italia c’è di mezzo la …
Società
Italiana
Affaristi
Estorsori
o meglio conosciuta come SIAE…
per cui presumo che ci sarà qualche altro balzello del tipo, faranno pagare una tassa ogni collegamento internet…se già sotto sotto non ce lo fa GIA’ pagare