La prima caratteristica di un iPacco è quella di essere a pagamento. Da una app gratuita, infatti, non ci si può aspettare una fregatura. Al massimo, se non rispondente alle nostre aspettative, basta cancellarla in maniera indolore per la carta di credito. Il caso di oggi riguarda invece due app gratuite. Ecco perché non parliamo propriamente di iPacco.
Le app in questione sono Scan di QR Code City, LLC e QR Reader for iPhone di TapMedia Ltd.. Entrambe molto conosciute ed apprezzate, svolgono sostanzialmente il medesimo compito e cioè leggere ed interpretare codici monodimensionali (quelli a barre tradizionali) e bidimensionali (i Quick Response) oltre a funzionalità secondarie. Entrambe, però sono saltate ai nostri occhi per un caratteristica comune.
Analizzando le immagini di entrambe le app si può notare come queste siano esageratamente simili. Alcuni di voi potrebbero dire che le app devono fare lo stesso identico lavoro e che “ci possa stare” il fatto che le immagini siano quasi uguali. In realtà ci sembra fuori luogo il fatto che durante il processo di approvazione nessuno abbia notato l’estrema somiglianza. Si notino infatti il QR code seguito dal codice a barre e la luce di lettura centrale rossa presenti in entrambe le immagini. Noi non sappiamo chi abbia usato prima questo tipo di immagine, ma qualcuno la avrà usata sicuramente per primo.
Che durante il processo di approvazione possano sfuggire simili somiglianze è giustificabile (in parte) visto il gran numero di app disponibili. Meno giustificabile il fatto che nessuno abbia notato tale somiglianza su due app presenti fra le top gratuite.
Possibile che Apple, che ha fatto della lotta ai copycats una ragione di vita (si vedano soprattutto le varie azioni legali contro Samsung), poi non ponga la stessa attenzione nei confronti degli sviluppatori e delle loro app (gratuite o a pagamento che siano)? Se si predica bene non si deve razzolare male. Speriamo che ci sia più attenzione sull’iTunes App Store.