iTunes Music Store: cronaca di una morte annunciata?

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Il successo di iTunes Music Store sembra non aver fine, a giudicare da ciò che ne dice Apple. Però le prime crepe nella fortezza della musica digitale legale si stanno vedendo e a Cupertino dovranno correre ai ripari, se vogliono mantenere a lungo il dominio che hanno conquistato.

Il dominio di iTunes Music Store è principalmente dovuto al fatto che è stato il primo sul mercato ad offrire un servizio coerente di download legale di brani musicali. Il sistema era, ed è, geniale: allontanare gli appassionati di musica dalle frontiere piratesche del P2P per farli affacciare ad un mondo in cui potevano comperare la musica che volevano ad un prezzo conveniente. Non serviva più comperare l’intero disco per una sola canzone che ci piaceva, con un evidente risparmio. Non offriva la musica gratis come i servizi di peer to peer ma dava una valida alternativa, economica, legale e di gran qualità.

La politica della Apple, però, è sempre stata quella della semplicità: costo fisso a 99 centesimi e nessuna possibilità di sconto (fatto che ha provocato in diversi casi aspre critiche verso l’Applestore della musica).

Finché non c’erano concorrenti tutto filava liscio come l’olio, ma non c’è nulla di più difficile che avere un’idea geniale e nulla di più facile che copiare quella che qualcuno ha già avuto. E quindi ora cominciano a proliferare in rete le alternative ad iTunes Music Store che cercano di offrire qualcosa di più o di essere più economiche.

I prima attacchi al baluardo della Apple non sono andati a buon fine: Napster, con il suo servizio di musica a noleggio, non è mai riuscita a impensierire Cupertino. Evidentemente non avevano copiato abbastanza bene.

Un attacco serio, anzi serissimo, è arrivato invece da Amazon, con il servizio Amazon MP3. Il servizio è ancora in fase di beta, ma, rispetto ad iTunes Music Store offre prezzi differenziati e musica DRM free. Garantisce inoltre la compatibilità con tutti i lettori MP3 in commercio.

Che la mossa di Amazon preoccupi Apple risulta evidente dal fatto che è stato rapidamente abbassato il prezzo dei brani di iTunes Plus: i brani senza DRM dell’iTunes Music Store che ora costano come le canzoni normali. Nonostante Jobs si sia da tempo dichiarato contrario ai DRM l’idea di vendere i brani senza DRM allo stesso prezzo di quelli protetti non era neppure passato per la mente del marketing Apple, prima della mossa di Amazon

Un’altro duro colpo al dominio del nostro negozio di musica preferito stà per essere portato da Universal. I rapporti con la Apple non son buoni, ma ora la casa discografica pianifica di offrire addirittura dowload gratuiti illimitati. O quasi: in realtà pensano ad un canone di circa 5 dollari al mese che l’utente pagherebbe direttamente acquistando uno dei player compatibili. Il servizio, che si dovrebbe chiamare Total Music, ricorda un po’ la vecchia strategia di Napster, con l’indubbio vantaggio che nessuno ha ancora parlato di affitto, ma di acquisto vero e proprio. In pratica il cliente acquista un player, che sarà inevitabilmente un po’ più caro della media, ed in cambio si becca dowload illimitati finché vuole, perché tanto il canone è già pagato.

Le nuove proposte sono decisamente allettanti e già costringono Apple ad una elasticità a cui non era abituata: la musica gratis o con forti sconti attira un gran numero di persone e potrebbe essere la causa del declino di iTunes Music Store.

Chissà se Apple affronterà la sfida o se semplicemente deciderà di innovare in un’altro campo…

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