“All’ inizio, con i primi Apple, sognavamo che un computer potesse farti fare ciò vuoi. L’idea era che le piccole icone potessero suggerirti ciò che volevi fare, ma ora io mi trovo a dovermi districare fra strani simboli che spesso non sono posizionati nella maniera più efficace. Quando devo svolgere una semplice procedura devo cercare fra le cartelle o nella zona bassa dello schermo. Non credo che niente di tutto questo possa essere risolto con Leopard, perché oggi si incentivano scelte di sviluppo diverse da quella che seguivamo agli esordi.”
Anche Linux, secondo Woz, non contribuirà a migliorare l’usabilità dei computer, perché è un sistema troppo difficile per le masse, che non sono sufficientemente esperte per l’utilizzo di un sistema così geek-oriented.
Wozniak afferma poi che a suo parere Apple possiede una fetta di mercato maggiore di quanto si creda. Le statistiche sarebbero infatti condizionate dall’uso massiccio dei PC nelle grandi aziende e dal fatto che in molti paesi Apple non è venduta. Anche in questo caso Leopard non guiderà il cambiamento perché :
“… le upgrade dei sistemi operativi vengono fatte solo per far felici coloro che già sono fedeli al tuo OS. Imparare ad utilizzare un nuovo sistema da zero è qualcosa che nessuno ha mai voglia di fare.”
Personalmente, io (assieme con amici e conoscenti), ho deciso di passare ad un Mac proprio in previsione dell’ uscita di Leopard ma evidentemente sono/siamo la classica eccezione alla regola.
Steve Wozniak continua affermando che ciò che si è innovato negli ultimi anni è il senso stesso dell’ innovazione: un tempo essa era basata di più sulla ricerca personale, sul prototipo fai-da-tè, mentre oggi le nuove tecnologie sempre più complesse hanno portato ad una stratificazione e ad una specializzazione maggiore degli ambiti di ricerca. L’avvento di Internet offre nuove possibilità allo sviluppo comportando un’innovatività più ramificata,più in-rete.
Woz passa poi a parlare di iPhone, di cui è notoriamente un fan, tanto da averne regalati 20 ad amici e conoscenti, spiegando che lo vorrebbe più simile ad un computer, aperto come un computer e che tutti dovrebbero poter sviluppare le proprie applicazioni senza restrizioni.
A questo proposito Steve va oltre e dice di essere dalla parte di coloro che sbloccano iPhone per permettere l’installazione di software di terze parti.
“ Dal punto di vista del business, Apple possiede ciò che produce. Ha il diritto di bloccarlo [l’iPhone]. Io però sono dalla parte di coloro che lo sbloccano, i ribelli che lo rendono libero. Vorrei davvero che fosse aperto alle nuove applicazioni, vorrei poterci installare qualche bel gioco. Perché mai non dovrei poterci installare una suoneria creata da me? In che modo faccio un torto al Network dell’AT&T facendo questo? Da una parte abbiamo lo Steve Jobs che si fa sentire dalle major discografiche affinché vendano musica senza DRM, dall’ altra lo Steve che invece ha un approccio completamente diverso per quanto riguarda l’iPhone. Non so quanto in questo modo d’agire conti la posizione di AT&T.”
Un saluto a tutti dall’AppleStore di Lunghezza a Roma !
Ps Ho messo il vostro sito nella barra dei preferiti di Safari su 5 MacBook Pro, speriamo non si incaxxino…..
sarebbe stato peggio se avessi messo Microsoft.com come sito preferito !