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Il problema dell’iPhone è la batteria, non il suo spessore

 

Il mio iPad Air 2 è sottilissimo. Quando lo sollevo dalla scrivania mi sembra di prendere in mano un quaderno con la copertina rigida. Il suo display è spettacolare. La sua forma e la distribuzione del peso lo rendono perfetto da tenere in mano. Ma soprattutto: la sua batteria è infinita. Non mi preoccupo mai di doverlo ricaricare durante la giornata, e quando lo infilo in borsa al mattino so che non avrò bisogno di ricaricarlo fino a sera.

Il mio iPad Air 2 è sottilissimo. E il suo hardware è perfetto così com’è.

Anche il mio iPhone 6 era sottilissimo. Ma in quel caso il suo spessore era un problema. La sua forma a saponetta e la sua superficie satinata, unita alle sue dimensioni, lo rendevano troppo scivolo scivoloso, e spesso mi sono trovato ad un passo dalla fatale caduta che lo avrebbe frantumato sul cemento. Ma il vero problema di iPhone 6 era un altro: la sua batteria non mi permetteva di vivere serenamente.

Staccandolo dall’alimentazione, la mattina, sapevo che sarebbe stato difficile vederlo ancora acceso alla fine della giornata. E se avevo in programma un viaggio o una giornata particolarmente intensa, era impensabile uscire di casa senza un caricatore portatile o la certezza di potersi collegare ad una presa elettrica.

Parlo al passato perché ora ho un Nexus 6 di Motorola. Prodotto sulle specifiche richieste di Google, il mio Nexus 6 ha un display da 6 pollici, un peso maggiore di quello di iPhone 6, uno spessore maggiore, e una batteria che è circa il doppio di quella di iPhone. Android Marshmallow, inoltre, include una soluzione software (Doze) che permette al telefono di entrare in uno stato di ibernazione quando poggiato su un tavolo.

Il telefono riceve chiamate e notifiche, ma qualche sorta di macumba gli permette di consumare una frazione della batteria che consumerebbe normalmente. Questo significa che stacco Nexus 6 dal suo caricatore alle ore 6 del mattino e mi corico alla mezzanotte con un buon 35–40% di batteria disponibile. E parlo di una normale giornata di utilizzo. La stessa alla quale il mio vecchio iPhone 6 non poteva sopravvivere.

Certo, direte voi, Nexus 6 ha le dimensioni di un iPhone 6 Plus, non di un iPhone 6. È normale che abbia una batteria più capiente, ed è normale che duri una intera giornata. Vero. Ma questo è proprio il punto. Dimensioni maggiori significano più spazio all’interno del dispositivo che è possibile sfruttare per inserire una batteria più capiente.

Per questa ragione non capisco la strategia di Apple che delineano le ultime voci di corridoio pubblicate da Fast Company. Secondo le (generalmente affidabili) fonti della pubblicazione, Apple avrebbe intenzione di lanciare un iPhone 7 ancora più sottile. A fare le spese di questo ulteriore assottigliamento sarebbe il connettore jack, che verrebbe definitivamente pensionato e sostituito da un paio di auricolari Lightning in grado di essere collegati alla stessa porta che utilizziamo ora per caricare i nostri iPhone e iPad.

Non mi importa molto di perdere il connettore jack su un dispositivo. Sono passato ad un paio di auricolari Bluetooth e non tornerei mai indietro. Apple sembra inoltre interessata a produrre un paio di auricolari Lightning con una tecnologia di soppressione del rumore che li renderebbe gli auricolari definitivi. La tecnologia, però, avrebbe bisogno di un collegamento diretto con il processore del telefono, un collegamento impossibile con l’ormai datato connettore jack. La cosa che mi importa di perdere, e che immagino importerà a molti, è la batteria.

A meno che Apple non abbia creato una tecnologia in grado di sostituire le attuali batterie con celle delle stesse dimensioni in grado di durare più a lungo sembra scontato che dimensioni minori significheranno una batteria ancora più piccola. Certo, Apple potrà occupare lo spazio ora occupato dal connettore jack per allargare la batteria, e la ricarica wireless (sì, anche questa è tra le funzioni vociferate) potrebbe ridurre il cablaggio interno al dispositivo e permettere al team di Ive di guadagnare ancora qualche decimo di millimetro. Ma il punto non è questo. Il punto è che un iPhone più sottile non serve a nessuno. Non lo vuole nessuno. Ed è solo controproducente.

iPhone 6 è così sottile per una precisa ragione. All’aumentare delle dimensioni del display, è necessario ridurre lo spessore del telefono perché questo non venga percepito come troppo grande nelle mani dell’utente. Ma nessuno si lamenta dello spessore di iPhone 6, quindi che ragione c’è di appiattirlo ulteriormente?

Personalmente non ho ancora trovato una persona (inclusi possessori di iPhone) che vedendo il mio Nexus 6 si lamenti del fatto che sia troppo spesso. Eppure si tratta di un dispositivo spesso 10mm contro i 7mm di iPhone 6. Quello che tutti mi chiedono subito è: “Quanto dura la batteria?”

E questo è il vero problema del mercato dell’elettronica di oggi. Le batterie. Non si tratta di mancanza di innovazione. Si tratta di semplice chimica e fisica. È difficile creare una nuova generazione di batterie in grado di sostituire completamente quelle al Litio che utilizziamo oggi. Ci sono un paio di alternative interessanti, come l’utilizzo di celle ad idrogeno (monouso, ma che permetterebbero giorni di utilizzo con una singola carica) e celle basate su nanotubi di carbonio.

In entrambi i casi si tratta di soluzioni che sono distanti ancora qualche anno da una applicazione commerciale su larga scala. Per oggi i produttori di dispositivi portatili possono aumentare l’autonomia dei loro dispositivi in due soli modi: 1) utilizzando soluzioni software atte a diminuire il consumo della batteria 2) aumentando le dimensioni della batteria.Apple, al momento, non sembra interessata a seguire nessuna delle due. Abbiamo appena scoperto che ha intenzione di ridurre ulteriormente lo spessore di iPhone, mentre sul lato software iOS 9 ha introdotto una nuova funzione per il risparmio energetico che permetterebbe di ottenere un’ora di batteria aggiuntiva con il proprio dispositivo. Avete notato qualche differenza?

Ma la vera ciliegina sulla proverbiale torta è un’altra. Sto parlando del case con batteria lanciato a sorpresa da Apple qualche settimana fa. Sembra che gli ingegneri di Cupertino sappiano chiaramente che quello della batteria è uno dei problemi che più sta a cuore ai loro utenti. Ma invece di aumentare le dimensioni della batteria nei dispositivi dell’azienda, Tim Cook e soci preferiscono risolvere la questione batteria con un case dal design discutibile (e dalla funzionalità non eccezionale) che costa anche un occhio della testa.

Apple: te lo dico con il cuore. Non ci serve il jack per le cuffie. Non ci serve un iPhone a prova di acqua o con la ricarica senza cavi. Ma soprattutto non ci serve un iPhone più sottile. Ci basta un iPhone che ci faccia vivere serenamente lontano da una presa di corrente.

Redazione

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  • sarà ma con l'iphone 6S ci ho fatto 8 ore di utilizzo effettivo con un residuo del 13%
    comprendo il discorso dell'importanza della batteria, ma trovo un po superficiale il discorso che per aumentare l’autonomia ci siano solo due strade:
    "1) utilizzando soluzioni software atte a diminuire il consumo della batteria 2) aumentando le dimensioni della batteria."

    in verità ve ne una terza che hai ignorato totalmente ed è il diminuire il consumo hardware dei componenti interni.
    Forse sono fortunato, forse il chip A9 della TSMC è nato molto bene, sta di fatto che 8 ore di utilizzo effettivo con 13% di carica residua è la dimostrazione che per aumentare l'autonomia non serve sempre e solo aumentare la batteria, male non fa certo, ma è un discorso estremamente riduttivo.
    Come dire che per aumentare la distanza percorribile dall'auto si può solo agire aumentando il serbatoio invece che ottimizzando i consumi,

  • Condivido in tutto! È quello che sostengo a spada tratta da tempo.

  • che discorso inutilmente assolutista e generalista.
    c'è al contrario un sacco di gente che apprezzerebbe un iphone sottile, leggero e performante, con la stessa batteria di oggi.
    chi se ne frega di avere mille mila ore di autonomia, l'importante è arrivare a sera e/o avere una presa a disposizione durante la giornata.
    ed usare l'iphone con parsimonia, senza restarci incollati per ore ed ore ed ore al giorno. giochini, whatsapp, facebook... tutte cose poco utili e sempre più succhia-tempo. ma poco costruttive, e poco utili.
    in più ovviamente succhiano molta batteria. il consumo, se vogliamo, è il vero problema... non la durata. la durata è funzione del consumo.
    lo spessore è perfetto così com'è. ?

    • Mah, secondo me non è tanto peregrino come discorso: limitare l'uso delle app su uno smartphone per far arrivare a sera la batteria, non ha molto senso; conviene allora prendere un Nokia da 20€. Dubito - anzi, lo spero vivamente - che chi lavora passi la giornata su Facebook, ecc. Magari usa però Wahtsapp, email, suite di produttività, che consumano altrettanto, perché temo che lo schermo accesso contribuisca molto al consumo.
      Me lo immagino poi il rappresentante, il dirigente, o il consulente, a elemosinare dai clienti una presa di corrente, perché l'iPhone ha la batteria scarica... non si può proprio vedere ?

  • Forse c'è un motivo per cui Apple gode di ottima salute e Motorola è un marchio passato a miglior vita. Forse Apple produce ció che vuole il mercato. Il mio iPhone 6 ha una batteria che dura 48 ore. Sarà che non ho app inutili e ho disabilito le notifiche inutili?

  • Severo ma giusto. Bisognerebbe chiedersi quanta convenienza economica ha Apple nel migliorare la batteria, sospetto nessuna. Nascendo sempre dal gruppo design, i prossimi sforzi dell'azienda potranno essere indirizzati al massimo a snellire e posizionare meglio la batteria nei cabinet futuri. È il mio timore, spero di venire smentito.

  • condivido pienamente. Inutile tenere uno smartphone castrato per consumare meno batteria. E un paio di mm di spessore in più non sarebbero male. Io ho iP6 e di solito arrivo a sera senza problemi, ma è successo a volte che per un motivo o per l'altro ci sono arrivato solo perchè ad un certo punto l'ho usato il meno possibile.

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