iPhone Push Notification: un compromesso accettabile?

Le abbiamo attese a lungo: dovevano essere parte dell’iPhone 3G già al lancio, sono state procrastinate al settembre dello scorso anno, ma anche allora  non si sono viste. Parliamo ovviamente delle push notification, quella sorta di simil-multitasking (mi si perdoni il termine improprio) che dovrebbe permettere alle applicazioni per iPhone e iPod Touch di avere un’usabilità maggiore.

Stimolati da un articolo comparso ieri sulle pagine virtuali di IntoMobile, ragioniamo un po’ sul funzionamento di questa feature mancante, uno dei (molti, a sentire i detrattori dei prodotti Apple) punti deboli di iPhone.

Apple ha annunciato martedì che la versione 3.0 del firmware di iPhone includerà le push notification. Ma come funzioneranno? Le applicazioni inattive saranno in grado di ricevere delle notifiche che potranno essere comunicate all’utente in tre diversi modi: il primo, del tutto simile a ciò che succede all’applicazione Mail, esibendo il numero di eventi che sono stati ricevuti sull’icona dell’applicazione. Il secondo modo, analogamente a quanto accade per gli sms, mostrando delle notifiche testuali. Il terzo modo è quello della notifica audio.

Ma perché studiare un sistema così cervellotico invece di implementare un vero multitasking nei dispositivi mobili di Apple? Semplice: il problema è la batteria. La tecnologia è ancora troppo indietro per fornire batterie sufficientemente potenti per tenere acceso un cellulare a lungo quando il processore è impegnato con applicazioni in background.

Personalmente ho avuto un’esperienza tempo fa che avvalora questa tesi: avevo un Nokia N73 e, completamente carico, ho dimenticato l’applicazione Sudoku accesa in background. Nel giro di un paio d’ore la batteria era a terra. Apple, che probabilmente non si è accontentata del mio aneddoto, è andata oltre e ha misurato i consumi, sia su dispositivi con Windows Mobile, sia sui recenti cellulari basati su piattaforma Android: il risultato è stato che la batteria si è scaricata fino all’80 percento più velocemente. Uno dei problemi più gravi del nuovo nato, il Palm Pre, pare proprio essere l’autonomia

E con le push notification? In questi casi c’è un consumo dovuto alle comunicazioni con il server, quantificato, al più, nel 23 percento. La situazione ideale è quella di un telefono / computer da tasca (chiamatelo come preferite) in grado di avere un multitasking reale, ma, allo stato attuale della tecnologia, le push notifications sono un buon compromesso.

Attenzione, non si confondano le due cose. Le push notification sono utilissime per applicazioni come gli Instant Messenger, che devono solo mostrare i messaggi che arrivano mentre noi stiamo facendo altro, ma in altri casi sono totalmente inutili.

Faccio qualche esempio: se sto caricando una pagina web molto lenta e nel frattempo voglioscrivere delle note, serve il background vero. Se mi sto facendo guidare dal navigatore satellitare e nel frattempo voglio leggere i miei feed RSS, le push notifications sono inutili. Se voglio giocare a Rolando mentre ieMule (applicazione peer to peer di fantasia) scarica l’ultimo film di Indiana Jones, invio un FAX, faccio tethering col portatile e ascolto i canti gregoriani in streaming dalla cattedrale di Budapest… beh, forse sono in un film di fantascienza.

Allora quale potrebbe essere la soluzione? In medio stat virtus, dicevano i nostri avi qualche centinaio di anni or sono, e, nonostante (incredibile) non facessero uso né di iPhone, né di altri cellulari, non avevano tutti i torti: occorrerebbe un sistema ibrido, che permetta di utilizzare le push notifications per un’applicazione e il vero background per un’altra, a seconda delle necessità.

IntoMobile suggerisce una terza via, che personalmente non mi piace: applicare il jailbreak al telefono e installare l’applicazione Backgrounder.

Voi cosa ne pensate?

[Via | IntoMobile]

10 commenti su “iPhone Push Notification: un compromesso accettabile?”

  1. Come hanno detto chiaramente al Keynote, inserire nell’iPhone un multitasking sarebbe stata la strada più breve, ma avrebbe portato più problemi che vantaggi. Già bisogna dire che la batteria dell’iPhone è abbastanza imbarazzante, se in più ci aggiungiamo qualcosa in backgrounder…

    Io condivido in pieno invece la soluzione di IntoMobile. Backgrounder ha il difetto (ovvio) di segare la batteria se lasciato aperto, ma per fare un rapido passaggio da un’applicazione all’altra senza che la prima di esse si chiuda, è perfetta.

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  2. Credo che il discorso batteria sia fuori luogo, con il push attivo la batteria dell’iphone diventa un ricordo in poche ore…più che altro, secondo me, è solo un altro modo di apple per avere un loro tornaconto, non so come ma ce lo avranno…spero che almeno ai programmi di navigazione, sia concessa la possibilità del vero multitasking…

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  3. Essendo un dispositivo mobile, la prima cosa da valutare è la batteria. Se i sistemi attuali non ce la fanno, allora meglio optare per soluzioni come questa. In linea teorica sarei contrario, ma non posso sopportare l’idea di uscire una giornata e avere il timore che il mio iPhone non ce la faccia a resistere tutto il giorno.

    Appena svilupperanno batterie migliori (e sembra che le cose si stiano muovendo), allora sarò il primo a pretendere una soluzione diversa.

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  4. Ma perchè non far scegliere all’utente se volere o meno il multi-tasking?
    Attraverso un semplice menu (multi-tasking on/off). Un utente di media intelligenza sa che tenere un programma di istant messagging acceso tutto il tempo fa piangere la batteria!
    La soluzione migliore è questa: informazione e libertà di scelta!
    P.s. contraddicetemi se l’idea è troppo futuristica o idiota.

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  5. magari sul prossimo modello di iPhone sarà una soluzione adeguata, dato che certamente sarà dotato di una batteria più performante dell’attuale. Sul 3G sono più che convinto che le push notifications renderanno il melafonino semplicemente inutilizzabile! Basti pensare che attualmente attivando il push la batteria si prosciuga….. figuriamoci abbinare il push a numerose applicazioni!!! secondo voi sbaglio?

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  6. Poi se il cellulare non prende bene il push rischia di diventare ancora piu’ avido di risorse …
    L’idea in se puo’ anche essere buona solo che non dovrebbe essere vincolante…
    Un multitasking attivabile manualmente sarebbe la scelta migliore

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  7. Ma, le tue affermazioni sono talmente chiare e condivisibili che credo che il Vero motivo non sia solo la batteria… C’è altro che non di vogliono dire… @ joshg:

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  8. @ stronzetto:
    L’attuale “push” dell’iPhone al di fuori degli USA è un “PULL” e non un push…. la batteria dell’iphone si scarica perchè lui molto spesso fa un pull (accende il modem e chiama il server per vedere se ci sonoemail/informazioni) mentre nel push vero l’iphone non fa nulla ed è la vodafone/tim che con dei server italiani dedicati agli utenti iphone telecomandano da distanza l’iphone con dei comandi speciali da operatore telefonico ad accendersi e scaricare le informazioni solo e quando ci sono veramente.
    Il vero push consuma pochissima batteria, quello finto che c’è attualmente in iPhone consuma all’inverosimile.

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  9. @ DT:
    Mah, non conoscendo benissimo il meccanismo di queste push notifications non mi sbilancio, tant’è che ho chiesto una vostra opinione. Ma anche nel caso descritto da te, non credi che se anche fossero gestiti al di fuori dell’iPhone, questi processi richiedano una continua comunicazione tra apparecchio e “nuvolette” tale da consumare la batteria?
    Ripeto, chiedo per avere chiarimenti.

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  10. @DT
    non è proprio Vero quello che dici: la posta può essere push anche qui e noi. Lo è se lavori con un server Exchange, mentre non lo è con le normali caselle di posta commerciali. Forse Gmail ha implementato qualcosa di specifico per iPhone.

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