A poche ore dall'avvio dei preordini di iPhone 6 e iPhone 6 plus i tempi di consegna sono già lievitati, segno che gli stock sono finiti o stanno per finire. Ancora una volta il problema è il livello dell'offerta che non riesce a soddisfare la domanda.
Monopolizzare le spedizioni dalla Cina in occasione del lancio non è bastato: iPhone 6 e iPhone 6 plus stanno già andando a ruba e le scorte si stanno esaurendo. A poche ore dall’avvio dei preordini gli Store online di Francia, Germania e Inghilterra indicano spedizioni nell’ordine dei 10 giorni o delle 3-4 settimane, a seconda dei modelli. Negli Stati Uniti è iPhone 6 plus a far registrare il tutto esaurito, mentre iPhone 6 da 4,7 pollici è ancora disponibile (per lo meno nel momento in cui scrivo).
Sullo Store tedesco nessun modello è più disponibile per la spedizione entro il 19 settembre. Il minimo è 7-10 giorni lavorativi. Per i modelli più gettonati, come iPhone 6 Gold in tutti i tagli di capacità e gli altri modelli nel taglio da 64GB, si parla già di tempi di spedizione che sfiorano il mese solare.
Lo stesso sta succedendo in Francia, dove sono disponibili ancora per la spedizione entro il 19 settembre solamente i modelli da 16GB argento o grigio siderale. Ci vuole già un mese, invece, per tutte le versioni di iPhone 6 Plus. In Inghilterra si replica: nessun modello disponibile ormai per la consegna nel giorno del lancio, ma tempi di attesa medi di 10 giorni per l’iPhone 6 e di 3/4 settimane per l’iPhone 6 Plus.
Negli Stati Uniti le cose vanno un po’ meglio per chi ordina un iPhone 6 da 4,7″: ancora tutti i modelli sono disponibili per consegna entro il 19 prossimo. Niente da fare invece per i modelli Plus, già tutti esauriti e con consegna prevista entro le prossime 3-4 settimane lavorative.
Resta da capire, a questo punto, quale sarà la disponibili in Italia il 26 settembre. L’ipotesi è che ancora una volta le scorte fornite da Apple ai suoi Store sulla penisola possano essere particolarmente ridotte. Prepariamoci a vedere code notturne. E ovviamente a leggere commenti imbufaliti di chi critica gli acquirenti dell’iPhone che se ne sbattono della crisi.