iPhone pronto per il debutto in Israele

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Reuters annuncia che a partire dalla mezzanotte locale di mercoledì, Israele sarà il prossimo paese nel mondo a poter commercializzare nel proprio territorio il tanto atteso iPhone.

Per una giornata l’esclusiva sarà affidata a Cellcom per poi essere raggiunta da Orange e Pelephone nella giornata di giovedì. Contrariamente a quanto era stato divulgato precedentemente, ogni operatore telefonico avrà l’obbligo di acquistare “solo” 80,000 iPhone per la vendita invece di 100,000.

Come ha dichiarato Sangwon Yoon per Reuters, “il telefono avrà il suo debutto ufficiale in Israele questa settimana, quando i tre principali operatori telefonici del paese cominceranno le vendite del desiderato smartphone 2 anni e mezzo dopo il suo lancio iniziale. Cellcom, il più grande gestore mobile d’Israele, comincerà le vendite mercoledì a mezzanotte, come annunciato da un portavoce dell’azienda. Rival Partner Communications, che opera per conto di Orange, inizierà le vendite giovedì come Bezeq Israel Telecom con Pelephone (il terzo gestore del paese), ha riportato la stampa locale”.

Dopo il recente ingresso nel commercio di iPhone della Corea del Sud (con il quale avevamo annunciato che Israele sarebbe stata una vetrina importante per il melafonino), Apple ha concesso la licenza ad un paese che ha un’alta diffusione di telefoni cellulari con il 125% (una delle più alte nel globo). L’analista Haim Israel, pertanto, ritiene che i gestori saranno invogliati ad acquistare più iPhone di quelli richiesti dal contratto con Apple e che la media di acquisti per utente potrebbe aumentare del 30% in soli 13 mesi.

Tuttavia, il debutto simultaneo di tre gestori non costituirà un aspetto positivo per i clienti intenzionati all’acquisto, dal momento che è probabile che verrà organizzato una specie di cartello per stabilire il prezzo al pubblico (un po’ come è avvenuto in Italia con Tim e Vodafone). C’è da dire che molti Israeliani possiedono già degli iPhone (importati dall’estero e sbloccati), ma l’attesa è comunque elevatissima; basti pensare che l’accordo è stato stipulato già da qualche mese e che la data ufficiale del lancio è stata posticipata due volte.

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