iPhone Conference 2008. Business model for the iPhone

Dopo l’intervento di Adrian, di cui vi abbiamo fornito il video e uno spunto di riflessione, la parola è passata a Sandrine Szabo che è il CEO, nonché leader carismatico, di NetInfluence (la società che ha organizzato la iPhone Conference 2008). L’intervento di Sandrine pone l’attenzione su iPhone come “nuovo concetto di telefono cellulare” fornendo motivazioni sempre accurate sul perché un’azienda dovrebbe investire in strutture dedicate agli utilizzatori del melafonino. Il concetto chiave dell’intervento, proposto nel finale dello stesso, è il seguente “Do you want be part of it?”, dove “it” è da intendersi come il mondo di cui ieri vi abbiamo parlato.

Sandrine giustamente parte dal concetto che iPhone è un telefono cellulare: come qualsiasi altro dispositivo telefonico permette di comunicare con il mondo e, come ogni altro “smartphone” permette a chiunque di accedere a qualunque informazione in qualsiasi posto (scusate il gioco di parole ma è esattamente ciò che Sandrine ha più volte sottolineato). Dunque se è come gli altri, è interessante perché ha nuove possibilità?

iPhone inoltre ha inaugurato un nuovo concetto di bellezza per un telefono cellulare: concetto che spesso era abbandonato in favore dell’inserimento di tecnologie sempre nuove a discapito dell’estetica. Non è un caso, se notate, che sempre più spesso nelle pubblicità i computer sono dei Mac camuffati. Quindi è solo “glamourous”? No, non è solo un oggetto ganzo: è anche uno stile di vita.

L’autorevolissima rivista “Times” aveva, in tempi non sospetti, incoronato come personaggio dell’anno non una celebrità ma le nuove tecnologie con la geniale trovata del “You” e la copertina a specchio: iPhone, secondo Sandrine è proprio questo: un EGO Device. Cosa significa? iPhone è sempre con il suo utilizzatore e lo valorizza; valorizza i contenuti a cui l’utilizzatore accede in maniera nuova grazie alla tecnologia al suo interno e di conseguenza valorizza le applicazioni dei “brand” che in questo mondo si mettono in gioco.

Un’azienda può sviluppare applicazioni per rendere visibile il proprio nome a un bacino potenziale di milioni di utenti, oppure creare una App in grado di generare un forte ritorno economico. Da non sottovalutare è il fatto che una grossa multinazionale potrebbe avere interesse in una App dedicata soltanto a fornire dei migliori strumenti di lavoro ai propri dipendenti.

iPhone è riuscito a creare un mondo a parte (forte rimando a ciò che abbiamo detto ieri, di cui trovate il link più sopra) proprio grazie ai servizi e le App che le aziende e i privati hanno creato e continuano a create. Proprio per questo motivo: “Do you want be part of it?

Permettetemi poche righe di riflessione dopo che vi ho proposto l’intervento di Sandrine Szabo. iPhone è certamente un qualcosa di unico nel mondo della telefonia mobile, un qualcosa a cui le aziende concorrenti (ed è inutile negarlo) si ispirano proponendo sicuramente telefoni migliori ma, al momento, servizi non all’altezza. Il fenomeno iPhone è stato come un uragano che ha colpito immediatamente i media in maniera così forte da accedere più volte anche ai maggiori quotidiani italiani sin da quando è stato presentato. iPhone è, con una formula che uso spesso, limitato e limitante, ma nonostante questo vende e continuerà a vendere: il motivo? Il mondo che Apple gli ha sapientemente costruito intorno. Per le aziende è un modo nuovo per avvicinarsi ai clienti; invece per gli utenti iPhone è un buon telefono, ma ce ne sono di migliori: e allora perché continuare ad esaltare un “telefono mediocre”? Provate a entrare nel suo mondo e ve ne accorgerete: le coccole piacciono a tutti.

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