Forse un po’ ci speravamo, ma nessuno ci credeva davvero. Ce lo aspettavamo, insomma, che anche a questo giro Apple ci avrebbe riservato all’Italia il suo “trattamento di favore”, con i prezzi più alti d’Europa per iPhone 5S e iPhone 5C.
Si ripropone, in sostanza, la stessa dinamica cui abbiamo assistito lo scorso anno con il lancio di iPhone 5. Sarà un po’ l’IVA, un po’ il fatto che tanto gli iPhone ce li compriamo lo stesso. Sta di fatto che nonostante il perdurare della crisi dei consumi, niente cambia nelle strategie commerciali Apple nel Bel Paese.
Per l’iPhone 5S nessuno si aspettava davvero prezzi differenti da quelli del 5. 729€, 839€ e 949€ (con 80€ in più si compra un MacBook Air entry level) sono ormai i “livelli” consolidati e si continua a superare senza alcun problema la soglia massima dei 900€ che fa da limite superiore alla prezzatura in tutti gli altri Paesi dell’Unione. Anche in Spagna, paese che fa parte come noi del “secondo gruppo”, i prezzi sono quelli già visti per Francia e Germania, ovvero 699€, 799€, 899€.
La vera incognita era l‘iPhone 5C, che finisce però per costare circa 100€ in meno come in tutti gli altri paesi. Di conseguenza anche questo modello costa più che altrove. Completamente saltata la soglia psicologia dei 700€, anche in questo caso, con il modello da 16GB disponibile a 629€ e quello da 32GB che costa come il 5S entry level. Il quesito valido un po’ tutto il mondo (perché non comprare un iPhone 5S se costa solo cento euro in più?) si applica al mercato italiano, semplicemente traslato in alto di 30€, inspiegabili.
E va bene, c’è l’IVA al 22%; ci sono i balzelli inconcepibili della SIAE che tecnicamente si possono addurre come spiegazione del “delta” crescente rispetto agli altri paesi in relazione ai GB (+30€ per il 16GB, +40€ per il 32Gb, +50€ per il 64GB).
Ma è pure vero che ci deve essere qualcosa d’altro sotto.
Forse, davvero, un mero calcolo commerciale che mette nel conto la disponibilità degli italiani a non rinunciare al telefono di grido nemmeno in tempi di crisi?
Nessun giudizio di merito su chi compra – lo fa in scienza e coscienza e ha tutto il diritto di spendere i propri soldi come vuole – ma rimane più di un dubbio sulle strategie Apple in questa eterna provincia, che arriva sempre seconda e probabilmente conta assai poco nel quadro globale, tanto da non meritarsi neppure un ufficio PR che risponda con costanza alle email e alle richieste.
Adesso rimane solo la curiosità di scoprire come gli operatori giocheranno la carta iPhone 5C, visto che erano già previsti piani a zero euro anche per iPhone 5 ed è improbabile che non ve ne saranno per iPhone 5S. Un’idea potrebbe essere quella di offrire iPhone 5C con contratti a scadenza minore (24 mesi anziché 30), ma ne sapremo di più solamente nei prossimi giorni, quando TIM, Vodafone e Tre ci diranno di più di propria sponte. E di Wind… beh di Wind manco a parlarne.
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È un articolo vergognoso. Ci si deve lamentare del costo del pane e delle case. L'I-phone posso anche fare a meno di comprarlo. Inoltre se posso spendere quello che prende uno in cassa integrazione in un mese, per un telefono allora chissenefrega se costa 30€ in più: spendili e taci.
@Corrado Balasso:
IL commento sarebbe stato anche costruttivo, senza quell'incipit inutile.
Qui non ci siamo mai lamentati dell'aspetto prezzo in questo senso. Probabilmente errore mio nel non riuscire a trasmettere bene il senso di questo articolo.
La "lamentazione" qui è "l'Italia per Apple conta meno che zero" e capire perché, come mi invita a fare Giovanni Maggini, non è impresa semplice perché ci si scontra con muri di gomma non da poco.
@Camillo Miller:
quindi significa che avete già provato a contattare Apple ma non ricevete nessun chiarimento a riguardo?
In effetti sarebbe bello almeno capire il motivo...
@Corrado Balasso: Secondo me quest'articolo come tanti altri di Camillo è un'ottimo articolo di riflessione...è alquanto ridicolo invece il commento di Corrado, in quanto fuoriluogo ed offensivo per un giornalista di blog ke fa il suo lavoro!!
Inoltre non sono 30 € in più!! Se prendiamo in esame l'iPhone 5s di 64gb in America, ad esempio precisamente a New York, compreso di tasse costa 680€ ed in Svizzera 810€...in Italia 950€
Credo sia una vergogna!
Se foste dei giornalisti (è un blog di notizie quindi dovreste esserlo) invece di riportare numeri e una serie di banalità assolute vi stareste dando da fare a cercare per vie ufficiali (difficile) o non ufficiali i motivi di queste differenze di prezzo.
Invece di riportare solo il "cosa" provate a indagare sul "perché".
@Giovanni Maggini:
Sono sempre sensibile a queste punzecchiature, quindi grazie per il commento.
Non credere che non ci abbia provato per mesi. Non ho trovato strade viabili né motivazioni serie al di fuori delle camere stagne di Apple (da cui informazioni non arrivano nemmeno a pagarle).
Vuoi sapere di più? La risposta dalla mia rete di contatti nell'ambito Retail esterno ad Apple, quindi in sostanza i premium reseller e affini, è stata unanime. Non lo sappiamo perché i prezzi sono imposti dall'alto e noi non abbiamo alcuna voce in capitolo. Prendono gli iPhone daL distributore con i prezzi decisi (e con un loro margine già deciso, decisamente basso nell'ambito del commercio) e non hanno nessun canale che gli spieghi perché.
E comunque alcuni perché ci sono anche in questo articolo: IVA più alta e tassa SIAE di "equo compenso" sugli hard disk.
Per iPhone da 64GB sono 9,66€ più iva. Qui trovi la tabella, sotto Hard disk esterno multimediale con possibilità di registrazione e riproduzione di contenuti audiovisivi.
Ne abbiamo parlato talmente tante volte che ho pensato fosse il caso semplicemente di accennare questo punto.
Questi sono i due perché che si riescono ad ottenere. Mi è sembrato meglio non scrivere boiate senza fondamento, come invece ho notato fecero già altri pezzi di testate "importanti" lo scorso anno, in occasione del lancio di iPhone 5. Citavano commenti di responsabili di servizi online di confronto tariffe come il vangelo, salvo poi linkare suddetti siti di confronto.
Se avessi letto superficialmente quell'articolo avresti pensato "questi han fatto lavoro di ricerca", invece stavi leggendo un marchettone. Fatto da "giornalisti". ;)
@Giovanni Maggini: E tu invece di dare per scontate certe cose, almeno prima chiedi.
L'imponibile dei prodotti è uguale in tutto il mondo. Prendete il prezzo americano unlocked, convertitelo in euro, aggiungete iva e equo compenso, ottente il prezzo italiano.
@Anto: In realtà non è proprio così.. Il prezzo dell'iPhone 5S negli USA è di 849 USD (circa pari a 630 euro), se a questo aggiungi l'IVA al 22% (che negli stati uniti mi pare sia massima del 9% peraltro) più i circa 10 euro (15 dollari per l'"equo compenso") arrivi ad un totale di 1052 USD che equivalgono a 780 euro (tutto arrotondato per eccesso) il che implica una differenza di prezzo di € 180.. Mica male...
Se considerassimo il prezzo complessivo per un utente statunitense sarebbe inferiore ad euro 700
Secondo me il punto e' piu' domanda piu alzo i prezzi il 90 % degli acquirenti di un dispositivo apple costoso o non,"punti di vista" lo acquista con compagnie telefoniche a rate e non bada nemmeno al costo finale lo acquista e basta , "pane e circense" dicevano a Roma sicuramente dopo un analisi di mercato , gli acquirenti in altri paesi sono piu' attenti e questo ne pregiudicherebbe anche del solo 2 % margini di fatturato elevatissimi mentre noi italiani non facciamo una piega tanto da 30 a 36 rate non cambia nulla, alla fine il prezzo finale con una maggiorazione non ne pregiudica l' acquisto se si e' intenzionati lo si acquista ugualmente
saluti
secondo me ci è andata bene... io, memore dello scorso anno, temevo ci sarebbe stato un ritocco verso l'alto. se non ricordo male, il 5 in Francia ed in Germania (tra i pochi paesi con cui è davvero logico fare un confronto) costava 679, mentre il 5S è uscito a 699. se le cose stanno così, un prezzo invariato è una piccola conquista per l'Italia...
Anto ha detto:
Decisamente no, ottieni un prezzo molto più basso
@Fabrizio: forse ha dimenticato il dazio doganale sui prodotti USA...
@Monster:
scusa l'ignoranza, ma i dazi doganali non comprendono gia l'IVA? altrimenti cos'è, una tassa sulla tassa?
@bLax: il dazio doganale non ha legami con l'IVA, che è semplicemente un'imposta aggiunta sul valore netto dei prodotti e prescinde dalla categoria merceologica di appartenenza (ci sono poi aliquote diverse, ma questo è un discorso che non ci interessa) o dal paese di provenienza del prodotto stesso. il dazio è una vecchia forma di protezione del mercato interno (e più in generale dell'economia interna) che i singoli paesi applicano nei confronti dei prodotti provenienti da paesi esteri (extra CEE nel caso dell'Italia ovviamente). Quello più importante oggi è sicuramente quello sui paesi orientali (Cina in primis), ma anche quello sugli USA resta attivo...
In realtà il margine di Apple si è ridotto. I prezzi sono gli stessi dell'anno scorso, ma con un punto percentuale di IVA in più.
bLax ha detto:
La dogana italiana non ha alcuna regola. Oramai mettono il 25 - 35% di tassa doganale anche su pacchetti con valore dichiarato di $20 o $40 ... Benchè per le stesse leggi dell'Unione Europea i pacchetti per i privati sotto $50 non devono essere soggetti a dazi doganali.
Su un iPhone meno del 30% di tassa doganale è difficile che mettano "i santi" finanzieri italiani.. che nessuno controlla.
matteo65601 ha detto:
a livello teorico posso concordare con te, ma sappiamo anche che quello di dichiarare un valore irrisorio rispetto a quello del reale contenuto delle spedizioni è un escamotage che molti rivenditori online usano per invogliare all'acquisto soprattutto noi italiani... ;) in dogana hanno delle tabelle, e se sospettano che il valore dichiarato non sia conforme applicano il dazio in base a quelle, ovviamente tirando acqua al proprio mulino... :D
Monster ha detto:
A me anche su cofanetti dischi Blu-Ray nuovi o usati comprati su eBay dagli USA per $20 o $30 mi hanno applicato 15euro di dogana.. fai tu... Senza chiedermi nulla, nessuna prova di acquisto e malgrado il venditore avesse dichiarato la cifra effettiva. Che i finanzieri si arroghino il diritto di applicare tasse doganali in base a prezzi di listino più alti è tutto fuorchè legale. Dovrebbero essere i primi a rispettare la legge, ed invece...
@matteo65601:
Anche io mi sono trovato in situazioni simili... Non so come funzioni la dogana dalle tue parti, da me l'ufficio è all'interno della cosiddetta "posta centrale". Mi arrivava la cartolina per il ritiro e mi recavo presso l'ufficio. Il doganiere di turno controllava contenuto e valore dichiarati e faceva un confronto con le tabelle che hanno in mano; se gli risultava un'anomalia, applicava il dazio su un valore più alto. In ogni caso, quello che paghi non va in tasca a loro, quindi penso che ci siano direttive dall'alto... In linea generale comunque bisognerebbe rivedere le famose tabelle perchè credo che il problema stia soprattutto lì...