iAd, il Mobile Advertising di Apple è servito

Era qualche tempo che se ne parlava ed ora è stato presentato anche quello. Tra le novità dell’evento di oggi, c’è proprio iAd, la nuova piattaforma pubblicitaria mobile “made in Cupertino” con cui Apple intende unire l’emozione delle pubblicità televisive con l’interattività offerta dal web.

Dopo aver cambiato il mondo di concepire il computer, il modo di ascoltare la musica ed il modo di telefonare e navigare in mobilità, El Jobso ed i suoi uomini sono pronti a stravolgere l’idea di far pubblicità. Fino ad oggi, infatti, gli utenti che cliccavano una pubblicità in una app erano costretti ad uscire dall’app stessa, vedere la pubblicità sul browser per poi chiudere quest’ultimo e tornare sull’app. Una soluzione che rendeva molto difficile, se non impossibile, tornare nella app al punto esatto in cui si era prima della pubblicità.

Niente di ciò avverrà più. Durante l’utilizzo dell’app, il video della pubblicità sarà mostrato a schermo intero senza uscire dall’app stessa. Le buone notizie sono soprattutto per gli sviluppatori che potranno integrare molto facilmente gli Ad nelle loro app. Apple venderà i gli spazi pubblicitari e gli sviluppatori avranno la cifra standard del 60% degli introiti.

Gli sviluppatori sono avvisati. Fateci sapere nei commenti cosa ne pensate di questa nuova possibilità. Specie se siete degli sviluppatori.

15 commenti su “iAd, il Mobile Advertising di Apple è servito”

  1. iAD mi lascia veramente perplesso, dipenderà sicuramente da come sarà sfruttato e implementato; ma il solo il rischio di essere bersagliati anche sul telefono dalla pubblicità non mi piace

    Rispondi
  2. Gilberto
    immagino sarà per le app gratuite.

    comunque come scrive engadget steve jobs ha detto che sì, avevano tentato di comprare admob. Ma per Apple forse è anche stato meglio cosi visto che Google è ferma per via del controllo da parte della FCC e invece lei può andare serena verso giugno luglio.

    Rispondi
  3. iAd non è sinonimo di bombardamento pubblicitario… è un bannerino interattivo che compare di tanto in tanto… e solo se ci si tappa sopra farà tutto il resto… insomma, non mi sembra una cosa così grave…anche perchè già molte app gratuite fanno uso di banner… e che sono stilisticamente orrendi… avere qualcosa sotto mano di piacevole alla vista non credo faccia male! :)

    Rispondi
  4. @ Federico84:Strastrastrastaquoto! Viva le app gratuite anche coi bannerini!
    Mi pare giusto che uno sviluppatore guadagni qualcosa senza che noi sborsiamo niente… Più guadagni per loro = più app gratis per noi = XD

    Rispondi
  5. che poi scusate una cosa: col tempo apple non potrebbe dare il 30% agli utenti? tanto alla fine lei cosa se ne fa..è poca roba. Voglio il dividendo per noi utenti :)

    Rispondi
  6. @ rogerdoger

    Almeno per noi utenti iPhone dal lontano 2007… Che abbiamo creduto nel dispositivo quando poteva realmente solo telefonare! :D

    Rispondi
  7. Io sono uno sviluppatore; l’idea di poter inserire – con semplicità – banner pubblicitari è decisamente allettante… non mi voglio dilungare su questioni tecniche, ma sicuramente in quel di Cupertino stanno facendo le cose per bene!

    Rispondi
  8. Io sostengo A GRAN VOCE che se banner pubblicitari = più applicazioni gratuite (come dice qualcun altro), BENVENGANO!!!!!!!!!

    APPLE CI VEDE LUNGO, MOOOOOLTO LUNGO ;)!

    Rispondi
  9. Basta che non compaiano a tutto schermo quando vogliono e sopratutto non generino traffico dati…

    Per il resto possono fare quello ceh vogliono :D

    Rispondi
  10. Sono rimasto molto impressionato dalla qualitá dei banner mostrati! Sembrano piú delle applicazioni che delle sole pubblicitá. Forse non é un punto di vista condivisibile ma secondo me é la rivoluzione delle pubblicitá! Finalmente un sistema interattivo e divertente, niente di invasivo e distruttivo! Ero molto perplesso sulle pubblicitá ma mi devo ricredere completamente!

    Rispondi
  11. penso che l’incremento dei fatturati abbia portato la apple allo stesso stato di microsoft, percio’ l’alternativa coerente con il mio pensiero diventa linux.

    Rispondi

Lascia un commento