Gli iPhone sbloccati invadono la Guinea Equatoriale

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Qualche giorno fa vi raccontavamo della discrepanza fra il numero di iPhone venduti da Apple e il numero di contratti sottoscritti dagli utenti con i carrier ufficiali nei paesi in cui il telefono viene regolarmente venduto (AT&T, O2, T-Mobile e Orange). Net Applications ha condotto una ricerca per capire se l’ipotesi che gli iPhone mancanti fossero sparsi un po’ ovunque nel globo potesse avere qualche fondamento, stilando una classifica con le percentuali relative (calcolate in base al numero di abitanti) di accesso ad internet da iPhone nel mese di gennaio a livello mondiale. Il risultato ottenuto è sorprendente: iPhone è diffuso praticamente in tutto il mondo e in testa alla classifica c’è un paese di cui molti forse ignorano addirittura l’esistenza: la Guinea Equatoriale.

Molti paesi del terzo mondo occupano i primi posti della lista stilata da Net Applications. Se negli Stati Uniti due abitanti su mille hanno navigato su internet in gennaio con un iPhone, mentre in Costa D’Avorio la percentuale sale a cinque su mille e in Guinea Equatoriale addirittura due abitanti su cento hanno utilizzato il telefono di Apple per accedere al web. Questi numeri sono relativemente sorprendenti, tuttavia, se si pensa che l’Africa sta vivendo negli ultimi anni un vero e proprio boom nel settore della telefonia mobile. Si aggiunga poi che in paesi in cui le infrastrutture di comunicazione più avanzate (internet broadband, Wi-Fi e fibra ottica) sono decisamente carenti, un dispositivo da 400$ con connettività EDGE può rappresentare una soluzione realtivamente economica per accedere ad internet.

Come riporta il giornalista di Fortune Philip DeWitt nel suo blog, la prima posizione della Guinea Equatoriale può essere giustificata dal periodo di intensa crescita economica che il paese sta vivendo dopo la scoperta di riserve di petrolio offshore nel 1996. Attualmente la Guinea è il quarto paese al mondo per reddito pro-capite dopo il Lussemburgo, Bermuda e l’isola di Jersey.

L’Italia occupa il penultimo posto in classifica, insieme a diversi altri stati europei come l’Irlanda e il Portogallo con un misero 0,01%. Bisogna tuttavia considerare che l’accesso ad internet non è necessariamente un preciso indicatore della reale diffusione di iPhone nel mondo. Il costo dei piani tariffari italiani per l’accesso alla rete tramite smartphone, ad esempio, scoraggiano molti utenti dal sottoscrivere il servizio e gli Hot Spot WiFi non sono sufficientemente diffusi sul territorio perchè li possano sfruttare anche gli utenti dello smartphone di Cupertino. Net Applications non intendeva comunque effettuare un censimento degli iPhone irregolari diffusi sul pianeta, ma voleva semplicemente dimostrare la presenza effettiva del dispositivo anche al di fuori delle nazioni in cui il telefono è regolarmente venduto.

7 commenti su “Gli iPhone sbloccati invadono la Guinea Equatoriale”

  1. Bè io invece ci credo. Di certo l’iPhone non ce l’ha mica la gente comune!
    Pensa a tutte le multinazionali del petrolio che ci sono da quelle parti! Pensa ai corpi diplomatici! Quelli sì che i soldi ce li hanno… ;)

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  2. Ci sono due possibilità: che visto l’afflusso di stranieri per il petrolio in paesi con pochi abitanti queste percentuali siano alterate da questo aspetto. E’ altresì vero che sono numeri notevoli. La Guinea equatoriale ha 500.000 abitanti circa e con una veloce stima vengono fuori 10.000 iPhone… Che ci siano così tanti stranieri con un iPhone ?

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  3. petrolio li? a me sembrava che quelle zone erano ricche per i diamanti, no?

    Cmq ho visto un documentario sui furti d’indentita e carte di credito. Li fanno tutti da quella zona li e nigeria. Ecco dove trovano i soldi per l’iphone.

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