Custodie iPhone 5C, “non” sembrano nate insieme al telefono

Quest’anno non ho potuto seguire il keynote di Apple per la presentazione del nuovo, anzi, dei nuovi iPhone 2013 perché in volo. Appena atterrato, però, ho subito chiesto notizie e iniziato a leggere cosa Cook & Co. avessero presentato. Inutile dire che non sono stato stupito affatto di vedere un iPhone 5S dorato, il riconoscimento delle impronte digitali per la famiglia “S” e gli iPhone 5C colorati. Se ne parlava da tempo, ma ciò che mi ha lasciato veramente di stucco sono state le cover. Una vera one more thing (nel senso che sono davvero un di più). Lo shock, però, sono state le cover per iPhone 5C con motivo traforato.

Già alla presentazione di iOS 7 si era capito che ad Ive e al suo team piacessero cerchi, tondi, circonferenze, bolle, palle o come preferite chiamarli. Idea probabilmente bocciata quanto l’iPhone, il primo, quello del 2007, era ancora un prototipo. Se la memoria non mi inganna, in fase di sviluppo del sistema operativo di allora, infatti, erano presenti dei cerchi che indicavano l’intensità del segnale. Sostituiti poi, nella versione rilasciata insieme al telefono di allora, dalle classiche barre a cui siamo abituati da anni. L’idea dei cerchi per il segnale, e non solo per quello, è tornata in auge ultimamente nella Apple post Jobs.

La “perversione” per il 2πr o il per il πr2 che avremmo dovuto presagire già con gli iPod nano del 2012 e che ora riempie il nuovo iOS 7, però, ha contagiato il team per il design anche per quel che riguarda le nuove custodie iPhone 5C. Non ho avuto modo di vederle dal vivo, toccarle, usarle per sentirne la “fusione” con il telefono, ma, a primo acchito, l’idea che mi danno, al contrario di ciò che dice Apple, è che non sembrino nate insieme al telefono.

Custodie iPhone 5C, non sembrano nate insieme al telefono - TheAppleLounge.com


Il gioco di colori che viene fuori dall’unione degli iPhone 5C e delle nuove cover designed by Apple può piacere o non piacere, non entro nel merito di una questione del tutto soggettiva (a me, comunque, molti di quegli accostamenti non piacciano affatto), ma è certo che l’effetto finale non sia proprio il massimo. A meno che non vogliate usarlo in coordinato con degli zoccoli di gomma.

Il gioco di trafori copre il nome del prodotto in modo tale da lasciare scoperto un “non“. La prima “n” altri non è che la “h” con parte della sua asta verticale occultata dalla cover. La “o” e la “n” sono invece parte del nome iPhone. Un simile dettaglio trascurato è saltato subito agli occhi di molti. Non voglio cadere nel cliché del “se ci fosse stato Jobs non lo avrebbe permesso”, ma un simile errore, perché per me tale è, è davvero eclatante. Ed è incredibile che qualcuno non si sia opposto categoricamente alle scelte di Ive e del suo team (Cook, mi stai ascoltando?). Il “non” è una negazione presente anche nella lingua inglese. È davvero strano, quindi, che nessuno abbia bloccato una simile oscenità stilistica e di design che ha visto la vita in nome e per passione dei cerchi. Associare una negazione a un prodotto! Sanno anche i bambini che non è la cosa migliore da fare per questioni comunicativo-visuali e psicologiche.

I difensori di questa scelta diranno certamente che le cover che in questi anni i produttori di terze parti hanno realizzato per gli iPhone di turno hanno stravolto anche molto di più le linee del telefono. Vero! Però si trattava appunto di produttori di terze parti e non di chi si occupa del design del prodotto in toto.

Mi chiedo a cosa servano davvero quei fori. Non posso pensare che l’idea di giochi di colori sia vera, perché la trovo ridicola, bambinesca o un maldestro modo per dare l’idea all’inconscio dell’utente che l’iPhone sia disponibile in varianti cromatiche superiori di numero a quelle di telefoni della concorrenza. Non posso pensare neppure che quei fori siano la trasformazione in realtà dell’amore viscerale per le forme condizionate dal π. L’unica idea che mi sono fatto sull’uso di quel tipo di cover è quindi un’altra.

L’iPhone 5C è in plastica (chiamatela pure policarbonato, ma sempre plastica è). L’iPhone 5C altri non è che un iPhone 5 realizzato con materiali meno costosi. L’iPhone 5 non è proprio un telefono fresco. Giocateci un po’, ad esempio, per sentire come si riscalda. L’iPhone 5C, quindi, dovrebbe riscaldarsi come il 5. L’iPhone 5C è rivolto a una fascia di utenza giovane e che vuole spendere meno (certo! Tutti i ragazzini hanno 600 euro da spendere per un telefono vecchio di un anno, di plastica e con una capienza di appena 16 GB; figuriamoci 700 euro per uno da 32 GB, ma questa è un ‘altra storia), quindi si presuppone che i giovani utenti giocheranno molto col loro colorato telefono che, dunque, si scalderà non poco. L’assenza di metallo esterno in favore della plastica rallenta la dissipazione del calore con conseguente aumento del surriscaldamento. Agli utenti più giovani piacciono le cover colorate, me se ne comprassero di fatte da produttori terze parti che sigillano il telefono nascerebbero i problemi di surriscaldamento. Soluzione: cover forate fatte dalla casa (che conosce i limiti del suo nuovo colorato gioiello) per far respirare l’iPhone 5C.

La mia è solo una congettura. Tante supposizione fatte senza neppure aver visto il telefono dal vivo o usato. Però io spero davvero che il motivo delle cover forate sia quello appena espresso, perché se così non fosse la vedrei come una gran caduta di stile e di scarsa attenzione al prodotto e al suo nome. Piuttosto, per non vedere il nome iPhone trasformato in un “non” avrei preferito l’assenza dello stesso nome sul retro in plastica del telefono. Sarebbe stata almeno una scelta accostabile a quella della scomparsa del nome del prodotto sui portatili Pro di Apple. Quel “non” non lo digerisco affatto. A livello di psicologia dei consumi, quel “non” che compare quando si usano le nuove cover di Apple è certamente una delle peggiori scelte che a Cupertino abbiano preso negli ultimi 15 anni. Paragonabile solo alla mela rovesciata dei gli iBook G3 quando aperti (cosa alla quale poi Apple rimediò). E anche in quel caso c’erano di mezzo i colori. Sarà mica un caso?

Insomma, se non si fosse capito, a me la soluzione adottata da Apple non piace affatto. La trovo banale, sciatta, di poco gusto e non degna di un brand che ha fatto dell’attenzione ai dettagli la sua bandiera, il suo cavallo di battaglia. E voi cosa ne pensate? Come motivate la scelta di un simile design per le cover del nuovo iPhone 5C?

20 commenti su “Custodie iPhone 5C, “non” sembrano nate insieme al telefono”

  1. Il tutto è semplicemente allucinante… prezzi, colori, materiali, e “NON” ultime queste splendide cover…
    So che è una frase già detta (e che sentiremo ancora centinaia di volte), ma pensate cosa sarebbe successo sui vari blog che parlano di Apple se Samsung avesse fatto una cosa del genere…

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  2. Hai proprio ragione, sia sulla funzione sia sulla “svista”.

    Sulla prima concordo in pieno, plastica e silicone sono isolanti e il mio iPhone 5 si scalda di brutto niente che uso per due minuti una App che fa uso di 3G e localizzazione, ad esempio.

    In merito alla seconda, era davvero tanto difficile prevedere una losanga rettangolare con bordi arrotondati in corrispondenza della scritta?
    Io poi avrei scelto, semmai, fori della forma delle icone…

    ciao

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    • @Francesco:

      ecco, io invece pensavo sarebbe stato piu carino con i cerchi che si rimpiccioliscono salendo fino a scomparire, ma vista la probabile funzione “dissipante” non si poteva far altro, o così avrebbero detto in una qualunque azienda: apple, ormai sei banale e pure ingorda

  3. Purtroppo totalmente, assolutamente d’accordo. Di solito dà fastidio anche a me sentire il cliché: “se ci fosse stato Jobs NON l’avrebbe mai permesso”. Come quando uscì iPad mini.
    Ma stavolta…. Stavolta purtroppo ci sta tutto. Da amante del design e dei prodotti Apple questo keynote mi ha veramente deluso. Sorvolando sull’iphone oro (dovrò chiudere gli occhi ogni volta che ne incrocio uno), come diamine si fa a fare un errore così grossolano? Già vendere un telefono di plastica allo stesso prezzo di quanto avrebbero venduto un iphone 5 di alluminio dopo l’uscita del modello s, è una ca*zata pazzesca. Se ci metti anche custodie che alludono ad una negazione sei proprio masochista… Una bella lavata di capo sarebbe ciò che serve per svegliare chi si sta addormentando troppo in quel di Cupertino. Vedere Steve che entra nel campus sbraitando “Jony!!! What the F**k have you done? This is sh**t! You idiot!!” Aah.. Quanto sarebbe bello.
    A parte gli scherzi. Il design e i colori del 5c, per quanto giocattolosi, NON mi dispiacciono. Sappiamo tutti che Ive è un nostalgico del ‘moderno’ anni 60 e sia i colori del 5c che le custodie forate mi ricordano sia oggetti che arredi dell’epoca. Inoltre il design unibody, seppur di plastica, è più affine al look Apple di quello del tagliente e spezzettato gioiellino 5/5s. Avrebbero potuto essere oggetti interessanti, con un interfaccia che finalmente è in armonia con l’hw. Ma le custodie hanno rovinato non di poco la magia. Io avrei speso due parole anche per le custodie del 5s. Non c’è un colore che si abbini bene con uno dei 3 modelli. Spero che il prossimo evento di ottobre mi consoli dalla delusione. Voglio sperare che tutto questo sia dovuto ad una mancanza di tempo che ha impedito ad Ive di concentrarsi sui dettagli, avendo dovuto disegnare sia hw che sw in poco tempo, e che presto si rimetteranno sui binari tornando a fare prodotti impeccabili. Per molte persone tutte queste considerazioni possono sembrare esagerate, infatti faccio i complimenti a chi ha scritto l’articolo. Finalmente qualcuno che tiene veramente ai dettagli e al design.

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  4. Una parte dell’attenzione ai dettagli si è trasformata in attenzione al profitto.
    Un Keynote che mi lascia un pò deluso e un pò scettico sul futuro.

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  5. dall’ultimo ipod nano in poi apple mi sembra sempre di piu “china oriented”. tutto un po orribile ma a prezzi allucinanti. il colore e’ bello ma va usato bene (vedi nokia lumia). davvero carina l’immagine che paragona la custodia alle crooks, non so che dire, sono due giorni che ho i fumi al cervello per questo keynote, spero che apple si svegli e torni a fare prodotti di buon gusto. puo’ essere anche sbagliato dire se c’era jobs non sarebba mai successo, ma a volte la nostalgia fa star meglio che un pugno in bocca.

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  6. Pazzesco, assolutamente pazzesco. Nel momento in cui i miei occhi hanno incrociato le cover del 5c, un dolore allo stomaco e una generale sensazione di fastidio ha pervaso il mio corpo: sono inguardabili. Quel “non” che viene fuori è veramente un pugno nello stomaco, ma come diavolo si fa a fare un errore così grossolano? Io voglio cadere nel cliché: Steve non avrebbe mai e poi mai permesso un simile errore, mai e poi mai. Hanno tirato fuori delle cose carine (touch id, processore A7, iOS 7 che comunque a me piace) ma questo errore cancella tutto: io sono ossessionato dai dettagli e questo errore costerà molto caro ad Apple.

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  7. Io credo che la caduta di stile l’abbia fatta tu. Per quanto opinabili sono per l’appunto opinioni personali e trovo disdicevole per un blog del vostro calibro un articolo puramente dispregiativo basato su speculazioni personali. Dov’è la serietà giornalistica?!?

    Spero che Camillo riconsideri la pubblicazioni di questo “articolo”

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  8. Credo che la vera caduta di stile l’abbia fatta tu. Trovo disdicevole per una testata seria e specializzata come la vostra cadere in un articolo così blando e totalmente personalistico. Questo non è giornalismo, questo è forse giornalismo alla Emilio Fede, questa è pura disinformazione su un prodotto mai visto e provato.

    Credo che Camillo dovrebbe riconsiderare la presenza di questo “articolo” sul blog!

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    • @roro_ch:
      Oddio, nemmeno io sono d’accordo su tutto quanto scritto da gibi.
      Soprattutto quando si fanno paragoni tra prodotti diversi.
      Dire che siccome iPhone 5 scalda molto, allora le cover son create per dissipare (e quindi non potevano farle in altro modo che bucate) non è nemmeno fantascientifico.
      È surreale.
      Anche iPad mini “dovrebbe” avere lo stesso hardware di iPad 2. Ma io li possiedo entrambi e mi sembra che non ci sia paragone, in termini di prestazioni a favore del mini.
      Dire che iPhone 5C ha lo stesso hardware di iPhone 5 non ha senso.
      Non per questo però, Camillo dovrebbe rivedere l’articolo o gibi non esprimere la sua opinione.

  9. Bell’articolo! Hai ragione.
    Una volta non sarebbe assolutamente successo.
    Ma Apple è cambiata, è meglio che cominciamo ad abituarci e poi non è sempre un male.
    Ad esempio io considererei iPhone 5C esattamente il tipo di prodotto di seconda scelta che Jobs ha sempre bistrattato. Proprio come iPad mini.
    Apple è cambiata e iPad mini è apparso a soddisfare precise richieste degli utenti.
    E iPad mini è uno spettacolo! Quindi questo cambiamento non è necessariamente un disastro.

    Anche questo iPhone sembra cercare un compromesso con certe richieste dell’utenza: basta cornici metalliche spigolose, più colori, prezzo più basso (che miseria di convenienza). Purtroppo, forse per una questione di tempo, è un po’ troppo raffazzonato imho (soprattutto rispetto al prezzo) ma forse usandolo impareremo ad apprezzarlo un po’ e via via lo miglioreranno e renderanno più economico creando una edizione economica di successo come fu con gli iPod… Prendiamoci il tempo di conoscere i prodotti di questa nuova Apple… come iOS7 (alcune icone sono un abominio oltre a essere incoerenti, ma voglio essere fiducioso…).

    Comunque il “vero” nuovo iPhone è il 5S, sicuramente l’unico che esisterebbe se Jobs fosse ancora in Apple… Ma Jobs non c’è più e lui stesso ha detto ai vertici di Apple di non pensare a cosa avrebbe fatto lui. Tutto come da programma quindi.

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