Dopo mesi (anzi, anni) di speculazioni, Apple ha annunciato questa sera l’interesse di entrare nel settore dei pagamenti digitali: “Il nostro obiettivo è sostituire questo”, ha spiegato Tim Cook, mentre sul megaschermo del Flint Center veniva visualizzato un portafogli.
Cook ha spiegato che gli Stati Uniti spendono annualmente 12 miliardi di dollari con le loro carte di credito, e quotidianamente ci sono circa 200 milioni di transazioni effettuate con carte di credito. Ma queste carte permettono (con un solo colpo d’occhio) di accedere al proprio conto corrente. “Sono piccoli pezzi di plastica di cui ci fidiamo”, ha spiegato Cook.
Ecco la soluzione di Cook: Apple Pay.
Apple Pay si concentrerà sull’esperienza d’uso degli utenti. Basterà scorrere il proprio iPhone davanti ad un lettore compatibile, tenere il proprio dito sul sensore Touch ID per certificare la propria identità e… voilà. Pagamento effettuato.
L’hardware utilizzato? La tanto vociferata (e da tempo usata su altri telefoni) Near Field Communication. Con un chip NFC, iPhone può scambiare i dati di pagamento di un utente con un lettore compatibile. I dati, nel frattempo, sono stipati in un settore sicuro dell’hardware di iPhone al quale nemmeno il telefono ha accesso (senza l’impronta digitale dell’utente).
Gli utenti potranno pagare utilizzando la carta di credito già registrata con il loro Apple ID e abbinata ad iTunes, oppure potranno scegliere di aggiungere nuove carte semplicemente fotografandole. Il sistema trasferisce inoltre i dati in maniera sicura sfruttando una tecnica usata dalle banche e nota con il nome di dynamic security code. Il telefono, invece di inviare i dati della carta (che potrebbero essere intercettati da un malintenzionato) invia un codice cifrato che può essere utilizzato una sola volta e consente così di completare solo il pagamento in atto.
E se il telefono dovesse andare perduto (e qualcuno dovesse staccarvi un dito per usare Touch ID), Apple Pay può essere disattivato direttamente all’interno di Find my iPhone.
Eddy Cue ha inoltre assicurato che il servizio è completamente privato. Apple non conosce alcuna informazione sulla transazione economica, mentre Apple può già contare sul supporto dei tre big delle carte di credito internazionali: Visa, MasterCard e American Express, con la collaborazione di sei banche americane (servirà del tempo prima di vedere il servizio in Italia).
Macy, Bloomingdale, Subway, McDonald’s, Walgreens e Staples sono solo alcuni delle catene che montano (o monteranno entro breve) nei loro negozi i lettori compatibili con Apple Pay.
E con app specificatamente sviluppate sarà anche possibile effettaure acquisti online con le carte registrate su Apple Pay semplicemente scorrendo il proprio dito sul sensore Touch ID. Così potrete comprare una offerta su Groupon o un passaggio in auto con Uber.
Apple Pay sarà disponibile su iPhone 6 e iPhone 6 Plus a partire dal prossimo ottobre. Almeno negli Stati Uniti. Apple dice di stare lavorando duramente per esportare il servizio anche all’estero, ma è certo che servirà più di qualche mese perché Apple Pay prenda piede. Potrebbe essere l’inizio di una rivoluzione, ma sarà il tempo a darcene conferma.