L’America, per luogo comune, è considerata da molti anche la nazione in cui è possibile portare in tribunale chiunque (o qualunque azienda) per la più futile questione. Se si fa caso ai dettagli dei beni che vengono prodotti in America, sono spesso presenti, ad esempio, alcuni avvisi per evitare che l’utente compia qualche azione stravagante con il prodotto stesso e poi “faccia causa” all’azienda per mancata avvertenza. Se in Italia la connessione 3G latita e noi utenti ci lamentiamo con i poveri addetti ai call center (ultimo esempio è la piaga della connessione 3G da iPhone su rete Vodafone su cui TAL indaga da tempo e vi presenterà i risultati prossimamente), in America si passa spesso per vie legali. Apple e AT&T, infatti, sono appena state coinvolte in una nuova causa legale per via delle disfunzioni della connessione internet mobile attraverso il melafonino.
La nuova causa legale che Apple e AT&T si preparano ad affrontare è sempre legata all’argomento “connessione internet mobile e velocità“. Ogni compagnia di telefonia mobile, infatti, nel presentare le proprie offerte al grande pubblico mette (giustamente) in risalto il limite massimo teorico della propria connessione, relegando a zone più nascoste alcune note a riguardo.
Questa nuova causa legale è stata depositata in New Jersey da Damone Dickerson. Dickerson si lamenta del fatto che Apple abbia mentito per quanto riguarda la velocità, il segnale e il rendimento globale della rete 3G di AT&T; oltre a questo Damone sostiene di poter accedere alla rete solo occasionalmente.
I capi di accusa formulati verso i due giganti americani, secondo MacWorld, sarebbero i seguenti: negligenza, violazione di garanzia dell’informazione, arricchimento senza causa, violazione di contratto e molti altri ancora.
Forse davanti a queste situazioni occorre fermarsi e imparare un semplice insegnamento: solo in questo modo, purtroppo, il singolo utente riesce a far valere i propri diritti nei confronti di un’immensa azienda. Vodafone sei avvisata.
Vodafone avvisata? Ma per carità, in Italia si può fare quello che si vuole.
“Ogni compagnia di telefonia mobile, infatti, nel presentare le proprie offerte al grande pubblico mette (giustamente) in risalto il limite massimo teorico della propria connessione, relegando a zone più nascoste alcune note a riguardo.”
Qui si vede tra l’altro le cavolate che si sparano in Italia…
Essì, è proprio GIUSTO relegare a zone nascoste le note a riguardo.
Ci credo che poi da noi fanno quello che vogliono!!
@ Sir Luke:
quoto.
in italia al massimo è vodafone che ti fa causa :P
Insomma…l’antitrust ha “sparato” parecchie multe ultimamente.
Tuttavia bisogna vedere quanto hanno guadagnato dal fatto commesso.
Io ho avuto un piano TIM Maxxi Alice 100h. Non era male.
Poi sono usciti i piani che partivano dalle 18 e dalle 18 e un minuto non andava più niente.
Quando faranno davvero qualcosa contro l’overselling? Non bastano le ADSL?