Apple assume ex-dirigente IBM: future innovazioni o problemi legali?

E’ di questi giorni la notizia dell’assunzione da parte di Apple di un esperto di microprocessori e server Blade, precedentemente posto in alcune file “abbastanza-alte” dell’IBM.

La persona in questione si chiama Mark Papermaster e probabilmente, non fosse per la sua abilità, non si troverebbe citato in giudizio dal suo ex datore di lavoro.
Ottenendo un posto (interessantissimo) a Cupertino ha infatti attivato una delle clausole incluse nel precedente contratto e, più precisamente, una che ne vieterebbe l’assunzione presso aziende concorrenti a distanza da un anno dal suo distaccamento da IBM.

La faccenda, per quanto interessante dal punto di vista giuridico (con tutta probabilità si procederà per vie legali), ci distoglie da cose ben più importanti: perchè Apple vuole un esperto di chip?
Le possibilità sono sostanzialmente due: lo sviluppo della serie Xserve o la creazione di nuovi chipset per iPhone e iPod.
Entrambe sono molto appetibili e molto interessanti, specie pensando agli avvenimenti degli ultimi tempi.

Xserve

Questo è un prodotto similare alle Blade di IBM, dei server compatti a bassi consumi sulle quali Mark ha lavorato a lungo. L’assunzione di un esperto in questo campo potrebbe così dare nuova vita all’unità server di Cupertino, in modo tale da predisporlo per un’adozione in massa da parte delle aziende e insediare OS X in un mercato in cui i sistemi GNU/Linux stanno ricevendo numerosi consensi.
Addirittura Papermaster potrebbe essere utile per lo sviluppo di una versione server di Snow Leopard che, si sa, sfrutterà come non mai le nuove e compatte tecnologie lato hardware.

iPhone e iPod

E’ abbastanza recente l’acquisizione da parte di Apple di una azienda che in futuro potrebbe interessare lo sviluppo di componenti per iPhone, e l’assunzione di un “mago” dei microprocessori potrebbe solo che fare bene ad un mercato così importante.
Il successo di questo dispositivo infatti, come dimostrato dalle applicazioni che giornalmente approdano sull’App Store, è determinato anche dalla sua potenza di calcolo e dai suoi consumi ridotti. Chi dunque meglio di uno specializzato in soluzioni ad alte prestazioni e bassi consumi per progettare una nuova serie di processori ad-hoc?

E ora che abbiamo una vaga idea dell’importanza strategica di un uomo così, lasciamo pure tornare Apple e IBM alle faccende legali.

[ via CNET ]

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