È da prima della sua presentazione ufficiale, nel Marzo di quest’anno, che si parla di App Store: il nuovo negozio virtuale di Apple che permetterà agli utenti iPhone e iPod Touch di poter fare il pieno di applicazioni e giochi esclusivamente pensati e creati per il dispositivi con la meletta. Appleinsider, celebre sito che tratta il mondo Apple, ci propone un nuovo interessante punto di vista per capire di più su App Store: quello dello sviluppatore software. Lasciamo per pochi minuti i nostri “panni” e mettiamoci in quelli di questi persone che, con i loro prodotti, aumenteranno le nostre possibilità con iPhone e allo stesso tempo alleggeriranno il nostro portafoglio.
Gli sviluppatori, che presenteranno i loro
contenuti multimediali attraverso App Store, avranno un ampio controllo su
come la loro applicazione sarà offerta al pubblico, ma, di fronte avranno un
severo limite per quanto riguarda le dimensioni delle loro applicazioni. Il negozio
App Store si ritiene che aprirà le sue porte virtuali in sincronia con il lancio di
iPhone 3G.
Le persone che hanno informato il famoso sito di rumors, presumiamo sviluppatori, sostengono che le applicazioni che verranno caricate sui servizi di gestione Apple, attraverso iTunes Connect, hanno l’assoluto limite di non superare la dimensione di 2GB. Tutto questo impedisce ad alcuni sviluppatori di software per iPhone e iPod Touch di creare dei prodotti di grandi dimensioni o dei gruppi di dati integrati. Apple, per ora, non rivela se il limite è di natura tecnica o per altri motivi: forse non vuole avere i server intasati per ora mentre gli utenti scaricano applicazioni gigantesche? Oppure contenendo le dimensioni, l’utente riesce a farci stare più materiale in 8GB dell’iPhone entry-level oppure nei 32GB dell’iPod Touch più costoso?
Per la maggior parte delle altre funzioni, tuttavia, lo sviluppatore ufficiale ha una grossa fetta di indipendenza: può, ad esempio, scegliere il prezzo finale della sua applicazione, oppure decidere in quali parti del mondo la sua applicazione verrà venduta. A noi, “figli di Installer.app“, tutto questo sembra già fantascienza: i file scaricabili da Installer occupano spesso meno di un MB e sono disponibili per chiunque in tutte le parti del mondo.
Ciò che consente agli sviluppatori di gestire tutto il loro business e anche il caricamento e la presentazione dei loro software è un sistema Web based studiato appositamente da Apple. Esso consente anche ai creatori delle applicazioni di impostare la compatibilità dei loro prodotti con l’iPod Touch; scegliere in quali regioni del mondo il proprio programma debba essere distribuito. Per quanto riguarda i giochi, dovranno compilare un form per la classificazione dei contenuti in modo da essere in regola con le norme americane e le norme europee; inoltre dovranno segnalare il Parental Control se durante il gioco sono presenti espliciti riferimenti sessuali o alla violenza. Si pensa però che Apple possa rifiutarsi di vendere tali giochi espliciti.
La determinazione del prezzo dell’applicazione è un processo interessante è descritto come un sistema ben organizzato rispetto all’idea di un prezzo arbitrario scelto dal produttore. Quelli, tra gli sviluppatori, che vogliono far pagare le proprie applicazioni, saranno in grado di chiedere agli utenti di pagare da un minino di 99 centesimi di Dollaro statunitense fino a un massimo di 999,99 Euro. Il sistema di “prezzatura made in Cupertino, prevede degli scarti di prezzo di 1 Dollaro in modo da avere sempre i prezzi leggibili come “XX.99”. Durante la conferenza, Steve Jobs ha sottolineato che la gran parte delle applicazioni avranno il costo di 9.99 Dollari.
Situazione interessante, e a noi favorevole, è che Apple sembra essersi, quasi, adeguata a un cambio Euro/Dollaro meno fantasioso: ecco che allora 9.99 Dollari diventeranno 7.99 Euro. Siamo lontani dal tasso di cambio reale (che al momento in cui scrivo trasformerebbe i 9.99 Dollari in poco meno di 6 Euro), ma, è già un passo avanti di cui essere felici.
App Store sta diventando, forse, la vera “star” di questo
WWDC 2008: l’
iPhone 3G, essendosi rinnovato, ma poi non più di tanto, sta per essere
battuto in popolarità da questo nuovo negozio virtuale di Apple. Stiamo assistendo a una nuova rivoluzione, come quella dell’
arrivo dell’iTunes Store: siamo sicuri che tra qualche anno
App Store, oltre a essere copiato da altre multinazionali, potrà diventare un
appuntamento, quasi giornaliero, della nostra vita.
Non posso che dolermi per le tasche di Steve Jobs, ma, dato che per me le mie sono più importanti delle sue, spero che ci sia davvero una nutrita schiera (quel 70% di cui si parla) di freeware sull’AppStore… Strano che non l’abbiano chiamato iStore…
La scelta, come vedi, sarà lasciata ai produttori.
Personalmente spero che tutto ciò che mi interesserà non costi una esagerazione, ma, sinceramente l’unica cosa che aspetto con ansia è di vedere le reali possibilità di App Store. Sono davvero molto incuriosito.
Mi domando solo quali saranno le limitazioni imposte dalle DRM Apple…
Perché mi sembra cruciale come questione… imaginate che vogliate scaricare delle applicazioni… su 8G se veramente vi servono programmi sarebbe opportuno poter mettere i .dmg su di un mac/pc e eliminare il programma per fare spazio ad un altro… e quando il programma eliminato ci servirà di nuovo riprendiamo il .dmg e lo reinstalliamo su iPhone