Facebook Paper, come scaricarlo in Italia; le proteste di 53

Facebook ha lanciato su App Store nuova app Paper, una revisione radicale del concetto di newsfeed realizzata esplicitamente per iPhone e per il pubblico americano, anche se l’app si può scaricare anche in Italia con un “metodo classico”. L’applicazione classica non verrà rimossa e si affiancherà a Paper. Le prime recensioni dell’app sono molto positive, ma c’è chi già protesta: sono gli sviluppatori di FiftyThree design, che attorno alla “loro Paper”, nota app di disegno per iPad, hanno costruito un brand che adesso vedono minacciato da Facebook.

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Facebook Paper in Italia

Dopo l’annuncio della settimana scorsa e il lancio ufficiale di oggi in tanti si staranno chiedendo come si scarica Facebook Paper dall’Italia. La risposta alla domanda è che Facebook Paper al momento non si scarica, perché l’applicazione è disponibile solamente per gli utenti dell’App Store statunitense.

Va da se che per poter scaricare l’app basta quindi possedere un account iTunes americano. Lungi da noi volervi consigliare questa soluzione, ma se foste davvero curiosi di provare Facebook Paper potreste sfruttare la più classica delle soluzioni, vale a dire la creazione di un’utenza iTunes americana da utilizzare appositamente per questo download.

Il link precedente porta alla nostra guida che spiega come fare. E’ sempre valida; basta ricordarsi che per non ricevere la richiesta della carta di credito è necessario avviare la procedura cercando di scaricare un’applicazione gratuita dall’App Store americano.

Paper by 53 VS Facebook Paper

Durante la giornata di oggi FiftyThree ha pubblicato una lettera aperta per denunciare “l’usurpazione” del nome da parte degli sviluppatori di Facebook.
Il succo della protesta è questo: Facebook ha messo così tanto impegno nella realizzazione di un’applicazione come questa, poteva fare altrettanto per trovare un nome che non fosse lesivo di un brand già affermato su App Store.

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Formalmente i nomi delle due applicazioni su App Store sono diversi  (“Paper by FiftyThree” e “Paper – stories from Facebook”) ma i designer dell’applicazione di disegno per iPad hanno registrato un Trademark che potrebbero decidere di far valere legalmente.

Anche perché da Menlo Park non arrivano segnali di voler cedere alla richiesta di cambiare il nome all’applicazione. Georg Petschnigg, uno dei co-fondatori di FiftyThree, ha fatto sapere al New York Times di aver contattato direttamente Facebook e di aver ricevuto semplici scuse assieme alla conferma dei piani per lanciare l’app con il nome Paper.

Prime recensioni positive

Polemiche a parte, il lancio di Facebook Paper sta proseguendo come previsto e il termine degli embargo per i blogger e giornalisti ha dato il via alle prime recensioni.

Spicca fra tutte quella di The Verge – molto positiva – che illustra nel dettaglio le funzionalità dell’applicazione e mette in chiaro che Paper sarà una manna per chiunque abbia espresso almeno una volta un po’ di fastidio per lo zibaldone di post, pubblicità, aggiornamenti e foto che è diventato il “newsfeed” di Facebook nell’ultimo anno.

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Ad uscire con le ossa rotte dalla recensione non è Paper, dunque, ma l’applicazione Facebook classica, quella contro cui migliaia di utenti quotidianamente scagliano improperi accusandola principalmente di una eccessiva lentezza.

Io continuo a dubitare, pur riservandomi di cambiare idea, che questa Facebook Paper possa rappresentare una buona notizia per Facebook. Se dal feed si eliminano e si organizzano i contributi della pagine, degli editori, degli amici e li si rende meno “mescolati”, non calerà drasticamente anche l’efficacia degli ads che fra quei post vengono inseriti? Una UX migliore, in altre parole, farà il bene degli utenti e il male delle casse di Facebook?

Sono ipotesi ovviamente azzardate e vista la natura sperimentale di Paper nessuno sa e può dire se questa prenderà davvero il sopravvento questa nuova visione che include la “content curation” automatizzata nei tanti compiti che il portalone di Zuckerberg già assolve.

Per approfondire la conoscenza di Facebook Paper la recensione di The Verge è certamente una lettura consigliata.

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