Dopo più di un anno, il mondo dell’editoria globale (italiana in primis) è ancora lì, con l’iPad in mano a domandarsi se può bastare un video interattivo in un PDF a rivoluzionare il concetto di libro e rivista digitale.
Tentativi poco eleganti, scomposti e sopratutto inutili: publishers ed editori che ancora non hanno trovato un accordo né con Apple né tra di loro e si lasciano scappare un affare da milioni di tablet venduti, continuando a ripeterci che il mondo editoriale è in crisi.
Più vado avanti più mi sorprendo nel vedere in che modo goffo qualche editor ci prova, visibilmente alla cieca, ad entrare nell’App Store, ma ancora di più mi sorprendo nel vedere che grandi nomi ancora nemmeno si pongono il problema, come se l’iPad e i suoi cloni avessero venduto sì e no 100 unità.
E poi, progetti come questo Push Pop Press mi risollevano l’animo, con due ingegneri (formatisi in Apple, tanto per dire), che azzeccano praticamente tutto e pubblicano un capolavoro editoriale per l’iPad e iPhone. E voi state ancora lì a leggere i PDF?
Non mi dilungherò troppo sull’applicazione lanciata ieri, Our Choice (Universal, 3.99€), che è la prima dimostrazione del tool realizzato da Kimon Tsinteris e Mike Matas, la cui creazione gli è stata affidata da Al Gore in persona. Fatevi un giro in App Store e leggete le recensioni che sono già state pubblicate: per quanto siano ancora poche, si parla di “capolavoro” all’unanimità. Vi fornisco un assaggio riproponendovi il video dimostrativo.
Al Gore’s Our Choice Guided Tour from Push Pop Press on Vimeo.
Preferisco spendere due parole sui due talenti dietro Push Pop Press e sui loro progetti per il futuro.
Come anticipato, Tsinteris e Matas sono due ingegneri che hanno lavorato in Apple; il primo si è occupato dello sviluppo dell’applicazione Mappe per l’iPhone 3G ed alcuni aspetti di Mac OS X, mentre Matas si è concentrato sul design dell’interfaccia per l’iPad.
Quando nel Settembre 2009 Al Gore gli ha proposto di realizzare una versione digitale del suo libro, è stato piuttosto chiaro: l’applicazione doveva contenere video, diagrammi ed altre forme multimediali che avrebbero spremuto l’iPhone.
I due si rendono conto che il tool di cui necessitavano semplicemente non esisteva e che quello realizzato da Adobe non era assolutamente indicato per le loro necessità. Come riporta Matas:
“Kimon diede uno sguardo al concept che avevo realizzato e disse che per costruirlo avevamo bisogno di progettare un’intera piattaforma di pubblicazione”
La progettazione del nuovo tool richiede quasi un anno e mezzo e alla fine, Our Choice diventa la prima pubblicazione realizzata con Push Pop Press.
Ogni elemento nel “libro” di Al Gore è stato realizzato con API e toolkit nativi di iOS come Core Animation, Core Text e ovviamente Objective C, e l’esperienza d’uso è assolutamente veloce e stabile, nonostante l’enorme livello di interattività:
“È pazzesco vedere quanti contenuti l’applicazione porta con sé. […] Questa velocità d’esecuzione è qualcosa impossibile da avere attraverso un browser web”.
Per il futuro, i due ingegneri hanno in mente di rilasciare il loro tool a chiunque, così che ogni editor possa creare il proprio prodotto digitale, in maniera elegante e che sfrutti realmente le potenzialità di iPad. Si tratterà di uno strumento estremamente facile da padroneggiare, che non richiederà ore di apprendimento come richiesto dai software di Adobe, addirittura punterà principalmente su una soluzione “drag&drop”:
“Sarà un tool per il layout, non un tool per sviluppatori. Sarà come giocare con i Lego” ha dichiarato Tsinteris.
Personalmente non vedo l’ora.
[via|Wired.com]
il risultato non è niente male, bisogna vedere com’è l’ambiente di sviluppo…
aspettiamo :)
L’idea è a dir poco fantastica!!
Come idea mi sembra la versione digitale di quei libri che si regalano ai bambini in cui c’è la storia e voltando pagina esce fuori il disegno cartonato ( non saprei come descriverlo)
ora si che abbiamo l’animo sollevato
Finalmente un modo di leggere che ti da quel “valore aggiunto”. Idee come queste fanno di iPad un vero fuoriclasse. Non credo che ci saranno più scuse per vecchi editori dalle idee retrò…
Questi faranno un sacco di soldi…
@ JLPicard:
Quoto in pieno :-)
appena ci sarà il tool serviranno le idee per sfruttarlo, quindi l’editoria classica è comunque tagliata fuori, i cosiddetti scrittori emergenti figli di papà o amici di amici che sul biglietto da visita scrivono “editore” dopo il nome, non hanno proprio le capacità intellettuali per capire come possano funzionare certe cose…
mi auguro che il tool sia anche un oggetto economico oltre che semplice, o per quanto abbia un potenziale enorme, finirà a far compagnia ai vecchi cd-rom interattivi o agli ancor piú vecchi script in hypercard…
e che la peste colga e si porti anche i vari commerciali degli studi di grafica e pubblicità e molti “architetti” che non hanno alba di cosa possano significare le parole “bello” e “funzionale” nella stessa frase!!!
se non si fosse capito il mio è uno sfogo contro tutto ció che c’é di inutile, pacchiano e malfunzionante al mondo, ed ovviamente contro i colleti bianchi che lo hanno voluto, pensato e progettato…
se qualcuno si sente offeso mi spiace, ma tanto é solo l’opinione di uno qualunque che non conta nulla, basta ignorarmi e vivere felici…
per tornare in topic e chiudere, spero che uno strumento del genere venga sfruttato per realizzare idee nuove e nuove forme di comunicazione… largo alle idee e a mollo nelle fogne la paccottiglia preformattata, stereotipa e trash!!!
Willy_Pinguino wrote:
Secondo me è proprio il contrario. Al massimo in questo caso mancherebbero i contenuti…
Ci vorrebbe scritto in italiano con la stessa tecnologia…!
da quello che è la mia esperienza e da quello che lego-sento, di gente con le idee ce ne sarebbe, ma sono “quelli che decidono” a non avere la competenza per capire quando l’idea che hanno davanti vale o no, o molto più spesso non scelgono in base a parametri diversi da qualità e buone idee.
vi assicuro che è brutto vedere buone o anche ottime idee castrate da logiche di vendita o dall’incompetenza di clienti e/o commerciali o editor ottusi.
giusto per non dire che sono il solo a pensarla così, fate un salto su baionette librarie a http://www.steamfantasy.it/blog/ o su http://fantasy.gamberi.org/ o anche a leggere qualche commento (solo alcuni purtroppo in mezzo alla massa di bolle di sapone) degli editori più grossi magari dalle parti di mondadori per l’abolizione di alcune sezioni di urania o altro…
se strumenti come questo saranno nelle mani degli autori e davvero saranno semplici e pratici da usare (e ad un prezzo basso!) allora magari potremo vedere qualche titolo capace di riscrivere il concetto di Best Seller, alla faccia di chi vuol far sopravvivere la carta e il modo di scrivere legato alla carta e sopratutto ai propri interessi.
i contenuti sono importanti a prescindere, ma per come funziona ora il mondo dell’editoria, non sono i contenuti che fanno opere, informazioni o innovazione ma solo editor, redattori e commerciali, e solo la liberalizzazione degli strumenti di editing e vendita in un nuovo mercato come quello degli ebook (il mondo degli ebook su iPad è solo una piccola parte del mercato degli ebook e purtroppo questo strumento potrà produrre solo libri fruibili su iPad) può finalmente staccarsi dalle logiche di controllo del mercato della carta
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