Una di queste aziende, pressoché sconosciuta fino a pochi giorni fa, è la Proview che ha avuto la fortuna nel lontano 2000 di registrare il nome iPad. L’azienda asiatica aveva già contrattato con Apple riguardo all’uso del nome iPad in cambio di una cospicua somma di denaro, ma adesso sembra essere tornata all’attacco visti anche i sequestri di iPad in Cina di cui vi abbiamo parlato appena ieri.
Nel caso in corso tra Apple e Proview, quest’ultima lamenta l’uso improprio del nome iPad su suolo cinese, confermato dai tribunali del Paese asiatico, mentre l’azienda di Cupertino continua a controbattere indicando di aver acquistato i diritti del nome per diversi Paesi tra cui anche la Cina. Proview, però, continua ad andare per la sua strada e sembra che abbia già chiesto all’ente doganale cinese di mettere in atto un blocco delle importazioni e delle esportazioni di iPad.
La richiesta ha davvero dell’incredibile oltre ad essere estremamente preoccupante. Il blocco delle esportazioni significherebbe il mancato approvvigionamento globale di iPad. Questo nel momento in cui Apple si prepara al lancio della terza versione dell’iDevice oggetto del desiderio degli ultimi due anni. E’ chiaro che il tentativo di Proview ha un unico fine: fare leva su Apple per favorire il raggiungimento di un accordo economico favorevole all’azienda cinese.
Ci sembra quanto mai improbabile che un tribunale cinese possa accontentare la richiesta di Proview. Gli interessi in gioco sono molto alti ed una scaramuccia su un nome non può permettere che aziende cinesi sia produttrici di componentistica che assemblatrici di iPad possano perdere commesse importanti come quelle di Apple. Probabilmente (è pensiero di chi scrive), ci sarà anche la pressione di queste aziende (magari direttamente ai vertici del Governo) a far scegliere ai tribunali cinesi di non attuare un blocco delle importazioni ed esportazioni di iPad.
[via | MacRumors]