L’impressione che chiunque si potrebbe fare riguardo alle accuse mosse da Proview sull’uso improprio del nome iPad da parte di Apple è quella di un’azienda che, prima di affondare definitivamente, cerchi di risollevarsi provando ad usare le vie legali per ottenere del denaro da chi ha le casse più piene del deposito di zio Paperone.
L’importanza raggiunta da Apple fa sì, però, che ci siano molti occhi puntati sulle vicende che interessano l’azienda di Cupertino e qualche occhio indiscreto (e con buoni agganci) spesso riesce a vedere anche ciò che alcuni provano a tenere nascosto.
La domanda che in questa storia ci si pone è chi detenga realmente i diritti sulle quattro lettere che compongono il nome iPad. Una discreta risposta ci arriva da AllThingsD che è riuscito a mettere le mani su una documentazione piuttosto interessante. Si tratta della corrispondenza inviata da Proview per quanto riguarda gli accordi sulla cessione dei diritti del termine I – PAD e di tutte le sue varianti -iPad incluso- (come cita la documentazione) ed il contratto finale.
La cessione totale (si legga “l’uso del nome iPad in tutti i luoghi compresa la Cina”) è avvenuta in favore della IPADL (IP Application Development Limited), società con sede a Londra e chiaramente legata ad Apple, per una cifra ai limiti del ridicolo per gli interessi in gioco. Le carte parlano di 35000 GBP£ (sterline inglesi) che equivalgono a poco più di 40000 € con il cambio odierno. A questi erano da aggiungere i costi burocratici a carico di IPADL per il trasferimento dei diritti. Le carte dimostrano che per l’accordo tra le due parti il foro di competenza è quello di Hong Kong che si è già espresso a favore di Apple e che la cessione è stata stipulata nel dicembre 2009. Giusto in tempo per il lancio del primo iPad.
È quanto mai chiaro che alla Proview Technology non sia andata giù l’idea di aver venduto la gallina dalle uova d’oro come fosse un pennuto qualunque ed ora sta provando a mettere i bastoni tra le ruote ad Apple sperando che un tribunale cinese infligga all’azienda co-fondata da Steve Jobs un risarcimento da svariati milioni di dollari U.S.A. che, alla luce delle ultime carte scoperte, sarà molto difficile (se non impossibile) ottenere.
Se volete leggere coi vostri occhi un estratto degli atti acquisiti da AllThingD, leggete di seguito. Per la documentazione completa acquisita, vi rimandiamo direttamente al sito in questione. Buona lettura.
e sticazzi???
….ma anche si. Da questo documento si evince quanto “malleabili” sono i cinesi anche di fronte ad una verità inconfutabile
Questo è un accordo preliminare: l’accordo si perfeziona solo al compimento delle azioni definite nel documento (pagamento entro 7 giorni per IPDL e trasferimento dei diritti del nome da parte della Proview).
Da solo, questo documento, non è sufficiente a dimostrare la piena titolarità dei diritti da parte di Apple.
MB