Punto primo: venti giorni fa Apple presenta il nuovo iPad Air, tablet di quinta generazione più performante e sottile dei precedenti, e con una batteria di dimensioni minori; punto secondo: l’autonomia continua, nonostante tutto, ad attestarsi sulle dieci ore, all’incirca quanto garantito dalla generazione immediatamente precedente. Non ci vuole un genio per notare come questi due assunti cozzino leggermente, in assenza di una spiegazione valida. Ma la spiegazione valida, secondo il Dr. Ray Soneira di DisplayMate Technologies, c’è, e prende il nome di display IGZO.
La domanda che viene da porsi prendendo in considerazione le performance del nuovo tablet e la dimensione della batteria appare piuttosto ovvia, ma vogliamo palesarvela ugualmente: com’è possibile garantire la stessa autonomia con prestazioni tecniche più avanzate e con una batteria più piccola di iPad 4 (si parla di 32.9 Whr contro i 43 del predecessore)?
Secondo il già citato Soneira sarebbe tutto merito del display IGZO prodotto da Sharp, altrimenti sarebbe impossibile da spiegare l’aumento del 57% nell’efficienza energetica riscontrato nel nuovo iPad.
Un miglioramento simile sarebbe impossibile da ottenere utilizzando i materiali usati negli iPad precedenti, ma l’adozione della tecnologia IGZO spiegherebbe alla perfezione la cosa.
Una ricerca di IHS iSuppli, inoltre, evidenzia un altro importante dato: iPad Air utilizza meno LED, i moduli che si occupa della retroilluminazione del display, rispetto al predecessore. Il nuovo tablet di Apple riesce a raggiungere lo stesso livello di illuminazione utilizzando solo 36 LED, contro gli 84 usati in iPad 3. E qui si arriva alla stessa conclusione: solo una tecnologia IGZO sarebbe in grado di garantire una simile illuminazione utilizzando un numero di LED così inferiore ai modelli precedenti.
Soneira si aspetta che la stessa tecnologia sarà usata da Apple anche nel Retina Display dell’iPad mini di seconda generazione.
…e secondo noi tra iPad e iPhone il passo sarà davvero breve.
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