Ieri Google ha lanciato il suo nuovo eBookstore da cui è possibile comprare o scaricare gratuitamente più di tre milioni di libri elettronici. Al momento il servizio è disponibile solamente negli Stati uniti ma nei prossimi mesi verrà ampliato e potrebbe arrivare anche da noi. Nel frattempo a chi vive fuori dagli States viene data comunque la possibilità di leggere alcuni titoli gratuiti in inglese.
Per facilitare la lettura degli eBooks anche su dispositivi come iPad, iPhone e iPod touch Big G ha realizzato Google Books per iOS (link iTunes US), un’applicazione universale già disponibile sull’iTunes Store americana. L’abbiamo scaricata e provata su iPad e iPhone 4.
La prima impressione è ottima. L’app è realizzata molto bene. Minimale, ma con tutte le caratteristiche che si possono cercare da un’applicazione per la lettura di eBook. Una delle caratteristiche che può invidiare ad eBooks, e lo si nota abbastanza bene fin da subito è però la fluidità delle animazioni che, lo sappiamo bene, dipende anche dall’uso di API che solo Apple può permettersi di sfruttare in quanto private.
Alla prima apertura Google Books accoglie l’utente con una schermata di accesso al proprio account Google. Una volta effettuata l’autenticazione si viene subito rimandati all’archivio dei libri, lo scaffale virtuale su cui compaiono le copertine degli eBook disponibili nella propria libreria remota, nel mio caso quattro dei titoli gratuiti già a disposizione degli utenti italiani.
Un tap su una copertina e si può iniziare a leggere. Lo swipe orizzontale serve per cambiare pagina. Dal menu, che si può richiamare con un tap sulla pagina, si accede alla ricerca, al menu di informazioni sul libro e alle impostazioni. Da questo pannello si possono regolare praticamente tutti gli aspetti relativi alla lettura, dalla grandezza del font alla modalità “giorno” (font nero su bianco) o notte (font chiaro su fondo nero).
Per aggiungere ebook alla propria collezione bisogna tornare nella schermata principale, e cliccare sul bottone “Scarica ebook”. Qui l’esperienza dell’app si interrompe, perché per navigare nello Store si apre Safari. Il risultato però non è straniante come può apparire, tanto che una volta aggiunto un ebook alla propria libreria è sufficiente tornare all’applicazione per averlo a disposizione, pronto per essere letto, nel giro di pochi secondi. Nel video che segue un’overview in tre minuti di tutte le maggiori features dell’applicazione su iPad.
Con l’app per iPhone (la stessa per iPad, è universale) ho giochicchiato meno, ma l’impressione in questo caso è più di un’app Google-like, simile a quelle che Big G ha già pubblicato sullo Store: interfaccia spartana e grafica buona ma non impressionante. Nel complesso anche in questa versione ridotta l’app può dire la sua e battersi alla pari con l’app Kindle di Amazon. La libreria è ovviamente organizzata in maniera differente per poter sfruttare lo spazio al meglio, mentre le opzioni accessibili dal menu di lettura vengono visualizzate in una schermata differente da quella in cui viene visualizzata la pagina del libro.
In futuro Google Books avrà buoni margini di crescita ma al momento soffre di alcune comprensibili limitazioni da prima versione. Rispetto ad iBooks manca sicuramente della cura del dettaglio, futile fino ad un certo punto, soprattutto quando l’obiettivo è la leggibilità su schermo, ma si sente la carenza della possibilità di sincronizzare via iTunes i propri PDF o altri libri in ePub. Funzione che, in ogni caso, non è detto possa venire implementata vista la natura totalmente remota del servizio. Inserire un proprio libro nello scaffale virtuale di Google Books dovrebbe corrispondere concettualmente ad una immediata sincronizzazione on the cloud, ma questo comporterebbe la necessità di spazio di storage da dedicare ai file dell’utente, opzione al momento non ottemperata dal servizio.
Nel complesso quella introdotta da Google è una fresca ventata che non può che far piacere. La scelta aumenta e la concorrenza, come sempre, spinge tutti i competitor a fare meglio. Da utenti italiani siamo ancora relegati ad un ruolo da spettatori, ma a quello già l’iBookstore, con la sua perenne “vuotezza” ci hai ormai abituati.
Volevo giusto segnalare che la lettura da safari mobile era pressoché impossibile.